Astro Kitty, simpatica bambola nella stratosfera

Astro Kitty

L’invio di animali al di sopra dell’atmosfera terrestre non una novità. Negli anni ’60, agli albori dei programmi spaziali americano e russo, scimmie, topi, cani, maiali, rane e cavie domestiche furono utilizzate allo scopo di misurare le chance di sopravvivenza dei primi uomini destinati a camminare un giorno sulla Luna. Tutti, o quasi, conoscono Laika, il cane femmina che perse la vita nello Sputnik 2 e di recente si è molto parlato del macaco iraniano ritornato da eroe nel velivolo sub-orbitale Pishgam, oggetto dalla fine del mese scorso di numerose speculazioni e teorie. Meno famosi, ma altrettanto importanti, furono Felix e Félicette, i gatti spaziali francesi, l’uno fuggito dal suo giorno di lancio con rapidità e fortuna, l’altra ritornata sana e salva tra le strade di Parigi da cui era partita, grazie a una capsula dotata di paracadute. Le missioni di questi astronauti loro malgrado, talvolta fatali, hanno aperto la strada a nuove soluzioni tecniche e avvicinato di molto la strada verso altri mondi e mete lontane.
Tanto che, incidentalmente, risalire il pozzo gravitazionale del nostro pianeta e dominare la curvatura dell’orizzonte oggi non è più uno sforzo titanico d’ingegneria, a base di carburante e pesanti motori a razzo; talvolta basta attaccare la propria navicella a un grosso pallone, riempito per l’occasione del sempre più raro e prezioso elio. Praticamente, un gioco da ragazzi.

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La Toyota con il vanto di aver spostato uno Space Shuttle


La Nasa ha una storia fatta di mezzi di trasporto straordinariamente complessi e sofisticati, non solo tra quelli che vanno effettivamente nello spazio. Allestire una rampa di lancio a Cape Canaveral significa spostare apparecchiature complesse e astronavi colossali, un problema risolto solo grazie alla progettazione del famoso Crawler-Transporter, uno tra i veicoli di terra più grandi al mondo. Talmente pesante che può muoversi solo sulla speciale strada crawlerway, costruita con caratteristiche altrettanto fuori dal comune. Come fare quindi se ci si trova a migliaia di chilometri di distanza? La risposta, strano a dirsi, è che si usa un comune fuoristrada di serie.

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