Fulvio di Piazza dipinge quadri ad olio post-apocalittici di pietra lavica, fuoco vermiglio e nubi venefiche di polvere cinèrea. I suoi paesaggi viventi sono figure animali ed umane dalle forme contorte, bitorzolute, spropositate; la poca terra calpestabile ancora inanimata di questi mondi distopici spunta con fatica in mezzo al caos generato da terremoti geo-distruttivi, fenomeni metereologici immani o terribili guerre mondiali… Visioni praticamente indescrivibili, ma rappresentate con una cura estrema dei dettagli, quasi ermetica nei suoi significati quanto nelle forme labirintiche che va a delineare, stranamente coinvolgenti ed affascinanti nella loro spaventosità. L’ispirazione per tali figure infernali va ricercata nel fascino dell’autore per un trattato di economia del 1980, Entropy di Jeremy Rifkin, che tentava di stabilire una relazione tra il declino inevitabile dei processi termodinamici e la società umana. Ecco dunque che il sangue diventa inarrestabile roccia liquida, la pelle duro basalto e gli occhi – organi di acquisizione della conoscenza – pericolose braci incandescenti. Ma tutto è doverosamente rovinato ed irrecuperabile, come ci viene imposto da questo universo di leggi fisiche tristemente degenerative a cui niente e nessuno può sottrarsi, neanche la mente razionale dell’uomo.
Il nome collettivo diventa illustrazione: composizioni di mostri ed animali
Un gruppo di pecore è un gregge, di mucche una mandria, di cani un branco, se invece sono volatili si tratta di uno stormo… La lingua italiana prevede, ma non richiede, l’impiego di alcune variazioni semantiche nel caso in cui ci si debba riferire ad un numero imprecisato di animali della stesso tipo. Ma ciò non è nulla rispetto all’inglese, che per simili situazioni ha innumerevoli termini molto diversi tra loro, variabili straordinariamente colorite che cambiano anche in base alle singole specie di creature. Ecco dunque qualche esempio tratto dalla sola macro-classe degli uccelli: a murder of crows (corvi) a muster of peacocks (pavoni) a charm of goldfinches (cardellini) a cast of hawks (falchi) a brace of ducks (anatre) a covey of quail (quaglie) a hide of pheasants (fagiani) a sedge of cranes (gru) e così via. Quando poi ci si rende conto che esistono anche nomi collettivi per le tartarughe, le scimmie, le volpi ecc. si capisce che siamo di fronte ad una vera e propria velleità della lingua di Albione, affascinante quanto relativamente poco nota tra i non madrelingua.
Ma come fare per riferirsi in inglese ad un gruppo di zombie? E di vampiri? Ci viene in aiuto l’originale illustratore Chet Phillips con la sua serie di composizioni quadriformi fatte di mostri ed animali. Si tratta di 5 realizzazioni grafiche colorate e divertenti, vagamente simili a copertine di libri dal gusto un po’ retrò e della misura poco impegnativa di 27×35 cm. Queste stampe sono attualmente in vendita sul sito Etsy insieme al resto della sua produzione di illustratore. Ciascun gruppo di personaggi è accompagnato da diciture linguisticamente curiose come sinonimi, modi di dire e titoli di libri e film.
Gli eroi del cosplay al Comic Con di Londra
Questo video del duo di filmmakers The SneakyZebra è un ottimo montaggio dei cosplayer presenti pochi giorni fa al London Comic Con (alias 2012 MCM Expo), con l’accompagnamento musicale di “On Top of the World” del canadese Tim McMorris. Grazie al sapiente utilizzo del sistema di steadycam leggero FlyCam i migliori costumi della giornata vengono presentati con uno stile caratteristico e molto cinematografico, mentre le scene di gruppo sono inquadrate con fluidità da ogni angolo rilevante e in un unico piano di ripresa; l’elevato livello qualitativo dell’evento aiuta ulteriormente la composizione.
Il cinema d’azione anni ’80 rivisitato da un grafico moderno
Questi ritratti molto originali degli eroi del cinema e della tv d’azione sono opera dell’illustratore di origini olandesi Andreas Preis, artista facente parte dal 2009 del collettivo di grafici di Berlino elektropastete. Il suo stile pop fortemente riconoscibile è una combinazione di eleganza geometrica, semplicità cromatica ed accenti stilistici vagamente Art Nouveau. La sua capacità di catturare la personalità dei diversi attori e personaggi è supportata ulteriormente dalla scelta azzeccata di includere in ciascun caso una citazione non solo famosa, ma particolarmente indicativa e rilevante.