L’Habanera scostumata di August Schramm

Habanera

August si presenta all’inizio come un individuo noioso e del tutto privo di fascino. In abito sobrio ma niente affatto elegante, sullo sfondo di una carta da parati anonima e accompagnato da un mangianastri antiquato, inizia ad intonare il brano più famoso della Carmen, la passionale Habanera di Bizet. Poi, gradualmente, il mondo inizia a cambiare intorno a lui: lo stacco netto, se non altro, è dato dal comparire sulla scena di uno scoordinato robot-ballerino, ma c’è dell’altro. Perché l’anziano pianista indossa un bavaglio sadomaso? Da dove spunta l’orchestra completa di addetto alle percussioni discinto e dal volto mascherato? Per ciascun suono elettronico introdotto nell’arrangiamento musicale, destinato a trasformarsi nel ritmo moderno del genere techno/dubstep, le immagini a schermo si spostano verso il lato più sconsiderato e illogico della gamma intellettiva. Poi cala la notte, momento della trasgressione: non più interprete, August diventa lui la Carmen, donna affascinante e circondata di spasimanti in tenuta suggestiva, che tentano in qualche modo di guadagnarsi il suo favore…

Leggi tutto

La grande giostra dei 6 cuccioli con ciotola di latte

scottie_wheel

Questi graziosi cuccioli di Scottish Terrier, appartenenti all’utente di YouTube Bgann, sono qui ripresi mentre s’impegnano nel bere in poco tempo da una ciotola di latte, dotata per sua concezione progettuale di una parte metallica rialzata al centro. Ma ecco che, dopo pochi istanti, nel loro impegno collettivo a risucchiare il delizioso fluido nutriente, gli affamati cagnolini si ritrovano catturati in una sorta di carosello roteante: come i pianeti di un piccolo sistema stellare, o neutroni e protoni intorno al nucleo di un’atomo d’idrogeno, pelose api ronzanti su di una rotonda margherita, seguono col muso baffuto il bianco canale senza fine. La loro danza gioiosa e spensierata, trasformatasi per caso in tale sistema inerziale motorizzato, crea dunque l’occasione di osservare la tendenza sistemica naturale al crearsi di meccanismi efficienti ed armoniosi. Dopo un paio di giri i cuccioli, infatti, non solo ci hanno ammaliato con la loro tenerezza, ma hanno portato a compimento l’agognato pasto con una vorace e stupefacente rapidità. Ciò che gira torna sempre allo stesso punto, ma non per questo lascia il mondo così come l’aveva trovato da principio.

Leggi tutto

Sinfonie d’asfalto: la strada canterina che conduce al monte Fuji

Strada musicale_1

Chi non scala il Monte Fuji almeno una volta nella vita è uno stolto, recita la prima parte di un proverbio giapponese. Un detto che si può tranquillamente intendere in senso letterale, perché la più famosa delle tre montagne sacre è un luogo affascinante in cui natura e tradizione s’incontrano a formare panorami memorabili, del tutto unici al mondo. O forse invece, come spesso capita nei detti popolari, il significato vero va cercato nella valenza più profonda di tale concetto: si potrebbe intendere che il senso comune, l’abitudine, possano portarci solo fino a un certo punto e qualche volta ci sia il bisogno di superare se stessi, stupirsi, metterci alla prova e cambiare le regole fondamentali del nostro quotidiano. Come fece probabilmente l’ingegnere stradale Shizuo Shinoda, inventore del più lungo strumento musicale al mondo, una striscia d’asfalto costruita con accorgimenti particolari che, guidandoci sopra alla giusta velocità, riprodurrà con efficacia l’intera sequenza di un’articolata e riconoscibile melodia.

Leggi tutto

MAN – Racconto animato della distruzione del pianeta Terra

Man

La marcia dell’evoluzione, fila ordinata di animali, scimmie e uomini primitivi, è un’immagine chiara e riconoscibile, rappresentata nei diorami di innumerevoli musei disseminati in ogni parte del mondo. Inizia con il modellino di un pesce primordiale, alla cui destra, forse su di un trespolo rialzato, è posto il ratto muschiato, abitante inoffensivo delle foreste del Triassico. Il piccolo fantoccio irsuto sembra colto in genere nell’atto di inseguire alcuni mammiferi disposti in sequenza crescente per complessità, fino a un punto fermo inevitabile: la proto-scimmia, primo dei nostri nostri diretti antenati, figura pensosa e ripiegata su se stessa, come oberata dal peso stesso della storia. E davanti a lei, sempre più eretti, marziali ed eleganti, gli ominidi preistorici, brandenti asce di selce, lance o raffinati archi da caccia. Forse un curatore particolarmente teatrale potrà aver posto al termine della sfilata l’Homo sapiens dei nostri giorni, non più armato di utensili ancestrali ma intento a leggere un libro, a parlare con un cellulare, a scrivere le sue memorie, eccetera. Ma la vetrina del museo finisce sempre lì. Per sapere cosa venga dopo serve, inevitabilmente, l’aiuto di un artista….

Leggi tutto