Le peripezie russe dell’orsacchiotto Winnie Pooh

Winnie_Pooh

Cosa penserebbe il londinese Alan Alexander Milne, autore letterario per ragazzi diventato famoso negli anni ’20, potendo vedere le versioni moderne dei suoi amati personaggi di peluche? Come tutti gli eroi particolarmente cari all’immaginario collettivo, Winnie Puh (questo fu il suo primo nome) ha attraversato numerose fasi evolutive e le più varie reinterpretazioni. Creato per essere il protagonista ingenuo di favole raccontate al figlio dell’autore, questo gentile ma affamato abitante di Ashdown Forest si è di volta in volta incamminato dalla sua Vecchia Quercia verso i paesi e le destinazioni più disparate. E benchè la sua versione di maggior successo, per ovvie ragioni, possa dirsi oggi quella dei cartoon Disney, c’è stato un luogo e un’epoca in cui visse al di fuori di ogni logica commerciale o politically correct, ritrovando la semplicità fiabesca e il gusto eccentrico da cui forse aveva avuto origine. Stiamo parlando della Russia sovietica e dello storica trilogia Winnie-the-Pooh di Fyodor Khitruk, opera prima dallo stile conciso e minimalista, in cui gli animali protagonisti della storia guadagnano tratti caratteriali nuovi e strane filosofie di vita.

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