Sgommando al millimetro con macchine telecomandate

RC Drifting

Per quanto siano abili e preparati, non tutti gli assi del volante possono fare drifting. Servono anche un certo istinto e la mentalità allenata di chi è portato all’improvvisazione. Una dote che traspare facilmente dall’originale approccio della community DRIFT44 verso questo sport, qui reinterpretato con rigore ma in scala assai più ridotta: usando tavoli, cortili, davanzali e scalinate questi ragazzi proiettano le loro automobili radiocomandate a velocità proporzionatamente elevate, effettuando figure e parcheggi al limite del possibile.
Mentre si sbanda sulle curve di un sinuoso circuito improvvisato, calibrando i giri del motore con attenzione per mantenere il prezioso sovrasterzo, basta poco per finire fuori gara. La spettacolarità di questo tipo di competizioni nasce proprio dal senso di precarietà che sono in grado di trasmettere agli spettatori. La fisica inerziale che governa un’auto lanciata di traverso, liberata temporaneamente dalla sua naturale trazione, è un fattore ipotetico e incostante, sempre pronto a sottrarre ogni parvenza di controllo dalle mani del pilota. Benché non venga corso alcun reale rischio nel corso di questa esibizione, ciò non toglie alcun merito alle abilità coinvolte, nonché alla creatività mostrata nelle assurde situazioni proposte e nel montaggio dal ritmo sincopato e coinvolgente. Il video, trovato sul canale di YouTube VidzCreative, mostra in sequenza la serie più riuscita dei loro molti esperimenti.

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Una gomma a terra non fermerà gli stuntmen sauditi

GlMood

Questo gruppo di stuntmen dell’Arabia Saudita, avviati in tutta tranquillità verso una scampagnata in jeep, fondamentalmente non stavano facendo nulla di trascendentale. Conversando amabilmente, si erano sdraiati al sole e fumavano un pò il grosso e sfavillante narghilé. Naturalmente, le ultime due attività avrebbero la fondamentale caratteristica di esprimersi al meglio non tanto negli spazi chiusi e stretti di un’automobile in movimento, quanto a lato della strada o comunque all’aperto. Qualora si abbia invece una tremenda fretta, e non volendo assolutamente rinunciare al proprio comfort di viaggiatori, idealmente si dovrebbe per lo meno disporre di un’auto cabriolet. Beh, a guardare il loro video ci sarebbe un’altra soluzione… Basta avere un buon senso dell’equilibrio e una lunga strada diritta innanzi a se. Guidando su due ruote tutto diventa possibile, persino aprire lo sportello del lato passeggero e ritrovarsi d’improvviso i privilegiati possessori del balcone su ruote più veloce e tendenzialmente instabile al mondo. Giunti a quel punto, anche dovendo cambiare una gomma, perché fermarsi?

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L’invasione stradale dell’erba rotolante

Thumbleweeds

Paese che vai, piante che trovi. Oppure, mentre guidi per la strada, ti troveranno loro. Questo video, registrato da Chris Reed (un nome, oserei dire, appropriatamente vegetale) mostra cosa può succedere sulle interstatali del basso Texas durante un giorno di vento intenso a fine gennaio. Quasi come Gli Uccelli di Hitchcock, ma con più silenzio, rami intrecciati e molte meno piume a fluttuare in giro. Sulle strade asfaltate, alla guida di automobili moderne e dotate di ogni sicurezza e comfort, nessuno aveva mai frenato per lasciar passare una pianta. Fino ad ora.

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Il tunnel di Osaka che passa attraverso un grattacielo

Gate_tower_building3
Via

Guidando sulla seconda superstrada più famosa del Giappone, potrebbe capitare di scorgere all’orizzonte questo palazzo alto 16 piani, dalla forma particolare e interessante. Impegnati nel compito tutt’altro che intuitivo di guidare tenendo la sinistra, difficilmente gli presteremmo una particolare attenzione: la concezione urbanistica di Osaka ha del resto uno sviluppo particolarmente verticale, che non prevede l’uso di ampi spazi tra sopraelevate e le mura insonorizzate di uffici e appartamenti. A 500 metri di distanza penseremmo allora che, sicuramente, più avanti ci sarà una svolta per girarci attorno. A 250, poco prima di una curva a S intorno al suo fratello maggiore, saremo certi di stare per passarci talmente vicini da poter salutare i suoi occupanti. Poi, d’improvviso, l’allarmante realizzazione: per qualche inconcepibile motivo, la strada sta puntando dritta contro l’edificio. Dentro l’edificio. Il fatto è che, a partire dal 1992, tra il quarto e l’ottavo piano del palazzo c’è un buco, e le macchine ci passano attraverso. Questo è il Gate Tower Building, detto “l’alveare”, un grattacielo con il tunnel incorporato. Come le sequoie del parco nazionale di Yosemite.

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