Ecco come evitare lo scherzo della pipa

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Potrebbe capitare al bancone dei pub inglesi più eleganti, nelle sale ornate di circoli esclusivi e persino sui prati verdeggianti di elitari campi da golf. Sempre tra compagnie di un certo livello perchè la pipa, è noto, rappresenta un segno di distinzione. Un gruppo di gentiluomini si raduna con zelo entusiasta attorno all’ospite inatteso: questi ha infatti riportato dai suoi viaggi un misterioso artefatto, dall’aspetto innocuo e piuttosto interessante. Talvolta sarà lo strumento usato dagli operai gallesi per misurare l’idoneità polmonare di un aspirante minatore, qualche altra vi diranno che veniva usata dai capi degli antichi clan di montagna o persino che provenga dall’eredità preziosa di un antenato esploratore. “Tim, ora ti mostro come funziona.” Dice il proprietario, seguendo un copione ben preciso. Pfffffffff, ecco l’obiettivo è far girare queste piccole pale. Si toglie la pipa dalla bocca e la passa all’ignara vittima. “Ora prova tu!” Ma le conseguenze saranno inaspettate. Ogni anno lo scherzo della pipa miete innumerevoli vittime. Solo chi lo conosce riesce a salvarsi: l’importante è non soffiare, ma aspirare.

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Brahmā in b&w e la frullatura dell’Oceano Latteo

La mitologia delle antiche religioni è un campo di studi impegnativo ma che presenta molte vie di accesso. Lo strumento classico della ricerca accademica può servire a meglio contestualizzare culture e civiltà lontane; la sperimentazione diretta degli antichi testi fornire interpretazioni e chiavi di lettura personali…Talvolta però, senza passare per vie tradizionali, basta guardare un buffo cartoon e lasciar fare il resto alla giusta dose di curiosità intellettuale. In questo divertente video degli 1A4 Studios, che ricorda un pò lo stile di Keith Haring, viene raccontato il mito induista del Rimescolamento dell’Oceano Latteo, uno degli episodi più famosi degli antichi Purana.

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La stranezza delle capre

Dare spessore ai pianeti extraterrestri descritti nei racconti e film di fantascienza comporta inevitabilmente la progettazione di strane creature, se possibile distribuite a più livelli della scala evolutiva. Il fantastico attrae ciò che è diverso dal quotidiano e per questo ogni civiltà spaziale degna di tale nome dovrà avere al suo seguito animali altrettanto misteriosi: abbiamo visto bufali marziani incrociati con gli scarafaggi (Futurama) e pericolosi Bauli dai molti piedi ed altrettanti denti (Discworld) ma a volte basta guardarsi intorno per scoprire che le bestie aliene sono già, in un certo senso, tutto intorno a noi.

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PhantomX, il ragno robot venuto dal futuro

Questa affascinante dimostrazione del più famoso prodotto della Trossen Robotics mostra un fenomenale ragno robotico a sei zampe che corre per il parquet di un soggiorno con notevole agilità e apparente autonomia. Le sue zampe metalliche producono un suono regolare ed insistente sul pavimento di legno della stanza, mentre i versi deliziati di un bambino, che finisce per partecipare dicendo la sua all’indirizzo della cordiale creatura meccanica, contribuiscono nel produrre una scena piuttosto strana ma anche graziosa e divertente.

Questo robot telecomandato, tra i più avanzati della sua classe, include tecnologie proprietarie di nuova concezione come i servomeccanismi DYNAMIXEL (serie AX) ed il temibile Robocontroller ArbotiX, ma anche e soprattutto un sistema operativo del tipo open source, ovvero che permette ai proprietari di modificare e potenziare le sue logiche di funzionamento. Eccolo dunque mentre, zampettando felice per tutta la casa, esegue con indubbia efficienza il Phoenix Code, un nuovo codice di programmazione scritto da Jeroen Janssen e adattato da Kurt Eckhardt.

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