Una gomma a terra non fermerà gli stuntmen sauditi

GlMood

Questo gruppo di stuntmen dell’Arabia Saudita, avviati in tutta tranquillità verso una scampagnata in jeep, fondamentalmente non stavano facendo nulla di trascendentale. Conversando amabilmente, si erano sdraiati al sole e fumavano un pò il grosso e sfavillante narghilé. Naturalmente, le ultime due attività avrebbero la fondamentale caratteristica di esprimersi al meglio non tanto negli spazi chiusi e stretti di un’automobile in movimento, quanto a lato della strada o comunque all’aperto. Qualora si abbia invece una tremenda fretta, e non volendo assolutamente rinunciare al proprio comfort di viaggiatori, idealmente si dovrebbe per lo meno disporre di un’auto cabriolet. Beh, a guardare il loro video ci sarebbe un’altra soluzione… Basta avere un buon senso dell’equilibrio e una lunga strada diritta innanzi a se. Guidando su due ruote tutto diventa possibile, persino aprire lo sportello del lato passeggero e ritrovarsi d’improvviso i privilegiati possessori del balcone su ruote più veloce e tendenzialmente instabile al mondo. Giunti a quel punto, anche dovendo cambiare una gomma, perché fermarsi?

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L’eroica palla che polverizza campi minati

Mine Kafon

>Giorno 56: il deserto brucia di 360 straordinarie possibilità. Ieri ho rotolato tutto il giorno verso Est, direzione del Levante variabile tra gli 89 e 91 gradi. Il mio nome è Mine Kafon, sono la palla spiniforme con placche a pressione concepite per causare l’esplosione delle mine antiuomo. Il vento mi spinge attraverso le dune sabbiose che assediano Kabul, nel turbinoso Afghanistan. Il mio inventore, Massoud Hassani, ha raccolto online i fondi per costruire me e centinaia delle mie sorelle, vivaci e imprevedibili creature di bambù dotate di ricevitore GPS, con l’obiettivo di liberare il mondo da un nemico orribile e silenzioso. Non abbiamo volontà, non siamo amichevoli e giovali robot asserviti agli scopi più meritevoli della società umana; ma abbiamo una missione. E continueremo a rotolare finché non l’avremo assolta.
>Giorno 57: si dice che non ci sia più grande gioia che il vivere facendo ciò che si ama. Una semplice mina non basterà certo a eliminarmi: sono una struttura leggera e sacrificabile, ma il mio nucleo elettronico è sempre ben lontano dal pericoloso suolo su cui vagherò ancora a lungo, in cerca della mia esplosione. Quando verrà il momento, lo scoppio mi solleverà in aria, separandomi forse da una buona parte dei miei bastoni locomotòri e scagliandomi a metri di distanza. Ma so che per ciascuna stecca di bambù perduta centinaia di chilometri di deserto, individuati a distanza grazie all’aiuto di satelliti geostazionari, saranno stati registrati a beneficio dei creatori come privi di pericolo. Alle bombe non basta esplodere per essere appagate; sono state costruite per causare dolore e paura, finalità tortuose e più complesse da realizzare. Non sono come me. Felici, nell’attesa.

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