Le assurdità visuali dello slit-scan fotografico

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Ogni fantasia paranormale inizia dalla più totale consuetudine. Le ore passano tranquille, il sole risplende vigile nel cielo e gli insetti ronzano pacati nell’aria immota di una giornata senza alcun tratto d’inquietudine. Il protagonista della storia passeggia per le strade o legge un libro di fotografia in stato di parziale distrazione, quando d’un tratto avviene l’imprevisto. Qualcosa di strano, ma non troppo….Un senso di deja-vu, il richiamo distante di una voce quasi dimenticata o il movimento appena percepito di un fosfene stranamente malizioso.
La luce danza ribelle tra le forme e realizza strane geometrie, il ritmo si dilata, il movimento delle cose diventa indistinto e fluido allo stesso tempo finché, ad un certo punto, il sottile velo della coscienza razionale si solleva e viene messo un attimo da parte, solo per qualche tragico minuto. Se questo fosse un romanzo e Trevor Alyn l’esploratore di uno strano mondo lovecraftiano, la sua ripresa fotografica costituirebbe l’ultimo racconto di una mente destinata forse a perdersi nella follia. Ma non solo lo strumento che utilizza è un semplice cellulare, la sua tecnica ha persino un nome: slit-scan. Prepariatevi ad un viaggio nel possibile, tra alberi roteanti e uomini serpente, ma ricordate: l’autobus strisciante non conosce la via di casa…

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La TV Porsche gigante che spunta come un fiore dal giardino

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Chi nasconde una botola metallica tra rose e camelie suscita nei vicini curiosi più di qualche ragionevole domanda. Scantinato segreto? Covo di androidi antifurto? Silo lanciamissili privato? Ripetitore occasionale di segnali in codice alieni? La realtà è che dal punto tecnologico viviamo ormai in un’era di trasformazioni e stravaganze meccanizzate, in cui l’unico limite oggettivo diventano spesso le risorse economiche a propria disposizione. Un problema che evidentemente non condizionerà affatto i futuri acquirenti di questo Porsche Design C-SEED 201, il più grande televisore per esterni mai realizzato. Basterà fare ritorno presso la propria lussuosa villa a bordo di una rara automobile d’epoca, sdraiarsi sulla poltrona da giardino assieme all’incantevole moglie e premere il tasto magico del telecomando. Come un baobab miracoloso emergerà dal terreno questo enorme monolite grigio, che inizierà poi ad aprirsi a soffietto; i 7 pannelli LED ultrapotenti si disporranno obbedienti in posizione di utilizzo; i 15 altoparlanti emetteranno la nostra musica come fossimo dal vivo e noi potremo essenzialmente vivere l’esperienza audio-visiva più realistica mai offerta al di fuori di quattro solide mura.

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Quattro ruote tonanti alla conquista di un lago semi-congelato

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Nell’ingegnosa Russia, i fuoristrada fatti in casa sono talmente inarrestabili che si guidano anche sull’acqua. Questo è Alexey Garagashyana, a bordo del suo speciale ATV diesel con motore turbo Kubota dotato di trasmissione differenziale, che si inoltra con impeto temerario sul ghiaccio sottile di un piccolo e profondo lago solo parzialmente congelato. Dopo qualche secondo, ovviamente, il pesante e compatto mostro meccanico si ritroverà sommerso quasi fino alla cabina di guida. Ma superato un comprensibile attimo d’incertezza, lo scopo insolito del suo creatore ci appare presto chiaro: le grandi ruote da trattore del veicolo, profondamente intagliate, agiscono infatti come pale idrauliche, fornendo una propulsione sufficiente a scongiurare il suo prematuro inabissamento. Come un rompighiaccio anfibio uscito da un universo alternativo, il potente mezzo inizia allora un distruttivo giro della polla ghiacciata, lasciando dietro di se acque nebulose e turbolente ma perfettamente navigabili.

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Ecco un iPhone ninja che si prepara alla battaglia

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Shuriken, il coltello da lancio. Kusarigama, la falce a catena. Ninjatō, la spada acuminata. Nel mondo dei guerrieri segreti più letali del Giappone, a volte il freddo acciaio non è più abbastanza. Attraversato il fossato, scalate le mura, l’assassino ha sconfitto le imponenti guardie del corpo e affronta con fermezza il signore del feudo di Bushu. Le due spade riflettono oblique la luce lattiginosa della luna, mentre un petalo di ciliegio, trasportato dal vento, s’insinua lieve tra i contendenti di un confronto inevitabile e lungamente atteso. Ma d’un tratto gli sguardi magnetici dei guerrieri vengono distratti da un suono improvviso: è lo squillare di un iPhone, il cellulare più diffuso durante l’epoca del Sengoku Jidai. Una goccia di sudore cala sulla fronte accigliata del despota shogunale… Possibile si tratti proprio del suo? Egli non ricorda in quale tasca del kimono abbia riposto il fatale gadget telematico, né può sapere se il suo nemico utilizzi la stessa suoneria. In quel momento, avendo riconosciuto con scaltrezza l’occasione di trionfare, con un gesto rapido l’astuto ninja rivela la più imprevista delle armi segrete: CLUNK, un gesto fluido, la spada lunga viene gettata a terra e in un guizzo meccanico al suo posto si palesa improvvisamente il telefonino Apple di ultima generazione. Impossibile! Il signore di Bushu osserva con ammirazione l’incredibile dispositivo, senza sapere che in realtà per lui è già troppo tardi. In un’agile e fulminea rotazione l’assassino ha infatti estratto con la mano sinistra un crudele pugnale, che in un battito di ciglia supera la sua guardia momentaneamente incerta e lo colpisce al petto. Un getto vermiglio colora brevemente il grigiore delle tenebre, mentre il diabolico ninja rinfodera i suoi strumenti e si prepara a ritornare nell’oscurità che l’aveva generato…

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