Rembrandt rivive ad Amsterdam in una folle flash mob

Ronda di Notte

Camminando fra la natura o in luoghi isolati può capitare di percepire brevemente il respiro ineffabile dell’arte. Montagne distanti si trasformano allora nei picchi ancestrali dell’epica antica; alberi e foglie, mossi dal vento, ispirano un sentimento di musicalità e poesia. Non è difficile, in quei momenti, sentirsi subito parte di un raffinato dipinto, creato dall’abile mano di un qualche antico maestro: il turchese del cielo sembra attraversato da lievi pennellate azzurre e biancastre, usate per indicare la presenza di impercettibili formazioni nuvolose. Il chiaroscuro delle ombre assume, nell’immaginazione, l’aspetto e la pastosità dell’inchiostro di china. Questo, ovviamente, purché si viva in mezzo alla campagna. Come si potrebbe mai immaginare un qualcosa di paragonabile a questa linea di fantasticherie, ma che ci colpisca, piuttosto, in mezzo al traffico e al caos della vita urbana? Eppure a qualcuno potrebbe essere successo, pensate un pò, dentro al più classico centro commerciale. Tempio del moderno consumismo, si, ma anche il luogo in cui un ladro d’altri tempi, in braghe, camicia e cappello piumato, può far scattare accidentalmente l’allarme di un negozio. Per farci assistere all’intervento rocambolesco non della semplice sicurezza, ma di una particolarissima ronda notturna, quella degli archibugieri del capitano Banning Cocq, borgomastro della città di Amsterdam di appena 4 secoli fà. Ci sono (quasi) tutti: il fedele luogotenente Wilhelm van Ruytenburgh. L’astuto portabandiera Jan Cornelisz Visscher. C’è anche la bambina con il pollo appeso alla cinta, simbolo dei nemici sconfitti. Manca solo l’autore del quadro: Harmenszoon Van RijnRembrandt.

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La prova dell’amico: una terribile candid

carlsberg

È la vicenda drammatica di un/una ragazzo/a come gli altri che, cedendo alla tentazione del facile guadagno, finisce per indebitarsi giocando a poker con gente dalla natura poco raccomandabile. Gaglioffi talmente minacciosi da risultare quasi comici, un poderoso concentrato di manierismi mafiosi provenienti da ogni parte del mondo. Ora, il problema è che a quel punto il/la giovane si ritrova bloccato al terzo piano di un vero e proprio palazzetto degli orrori, temendo sinceramente per la propria vita. Molte delle cose che si vedono in questo video sono il frutto di un’abile montatura: l’atmosfera noir tra crimine organizzato, gioco d’azzardo e tornei di lotta clandestini. Sono falsi i galli da combattimento, gli spiedini di scarafaggi, il cuoco mangiafuoco e la prostituta furiosa dentro all’ascensore. Ma l’amicizia, quella si, non puoi inventartela da un giorno all’altro. Perdoneresti un comune conoscente che ti chiama nel profondo della notte? Gli presteresti 300 euro? Lo andresti a prendere in una bisca malfamata perché possa rivedere casa? Ok, si tratta in fondo di una semplice candid camera ma, volendo credere alla premessa, stiamo pur sempre assistendo alla più notevole delle prove di coraggio moderne.

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Prova su strada una Camaro, terrorizza il venditore

Pepsi Camaro

Difficile il mestiere del venditore d’auto usate. Occorre saper bilanciare i propri interessi con quelli di colui che hai davanti, comprenderlo e interpretare i suoi bisogni. Fidelizzare il cliente è importante, ma talvolta ci si ritrova a lusingarlo per poi spingerlo, al momento giusto, in direzioni diametralmente opposte alla sua idea di partenza. Macchine come la Chevrolet Camaro, sportive potenti ma relativamente compatte ed economiche, costituiscono il sogno americano di molti adolescenti neopatentati. E insieme a loro, l’abbiamo visto succedere spesso al cinema e in TV, finiscono per affascinare gli uomini di famiglia che stiano attraversando un’impegnativa crisi di mezza età.
La scena è delle più tipiche. Un individuo con l’aria da intellettuale, barba e occhiali, si lascia convincere ad effettuare la prova su strada di un’auto fuori dal comune, tanto bella quanto inutile nella vita di ogni giorno. Gira la chiave, avvia il motore e si ritrova subito a combattere con la sensibilità dei pedali. Dopo un paio di sobbalzi, l’addetto alla vendita inizia a porsi qualche interrogativo, ma non sembra ancora preoccuparsi. Poi, con l’aumentare della velocità, si concretizza quello che potrebbe definirsi l’incubo della sua categoria: fare da passeggero a un folle spericolato, determinato a rendergli la vita impossibile. Brusche accelerate, sgommate e testacoda… Roba da tutti i giorni per Jeff Gordon, il quattro volte campione dello sport motoristico più seguito negli Stati Uniti, l’onnipresente formula NASCAR.

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Un pony ballerino che fa il moonwalk

Pony H3G

Il dressage, l’arte di far ballare i cavalli, talvolta non è altro che l’imposizione sugli animali di un canone d’eleganza esclusivamente umano. Dal ronzino al corsiero, dal palafreno allo stallone, fino ad ora non c’era mai stato un equino che avesse di sua iniziativa messo in pratica un vero e proprio passo di danza. Eppure, a giudicare dalla nuova pubblicitá online della compagnia telefonica Tre/H3G, per dare inizio alla festa bastava saper cercare bene e metterci la colonna sonora giusta: ecco ThePonyMixer, un canale di YouTube il cui video principale, nel giro di appena 24 ore, è già diventato il protagonista di caleidoscopiche .gif animate, parodie e discussioni senza fine sulle board d’intrattenimento e nei principali social network. Il protagonista è un simpatico pony, del tipo classico delle Highland scozzesi, che s’improvvisa l’emulo quadrupede di Michael Jackson e camminando all’indietro, con fare sciolto e disinvolto, si fa un giro tutto intorno all’antico menhir, per poi arrivare a ritmo di musica nei quattro angoli della più alta scogliera locale. Fermandosi (per sua fortuna) a pochi centimetri dal baratro abissale. L’aspetto più singolare e divertente della scena, realizzata ovviamente con l’assistenza del computer, è proprio il modo improvviso e spontaneo con cui il pony sembra aver sviluppato questa sua velleità così tipicamente umana, che anzi a un certo punto si preoccupa persino di nascondere dagli occhi del suo ignaro padrone, casualmente di passaggio su di un grosso trattore.

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