Il bracciale che sostituirà le nostre chiavi e password

Nymi

La via per accedere al cuore di un uomo passa attraverso la cucina, dicono. E da oggi sarà vero anche l’inverso: per entrare dentro una cucina o camera da letto, dovrai passare attraverso il nucleo segreto del Suo cuore. Non fisicamente, anche perché tale proposito porterebbe a significative complicazioni di carattere cardiovascolare, bensì mettendo a frutto lo strumento omni-pervasivo della solita tecnologia moderna. Nymi è un braccialetto, sobrio se non proprio bellissimo, dotato di un sensore biometrico per la misurazione del battito cardiaco. Fin qui tutto normale, vista la diffusione di simili prodotti in qualsiasi negozio che venda articoli sportivi. Però, piuttosto che rivolgersi a podisti e altri praticanti di attività fisiche controllate, la ragion d’essere di un tale implemento sarebbe qui di tutt’altra natura, anzi potenzialmente quasi rivoluzionaria: farsi riconoscere con sicurezza da ogni tipo di meccanismo artificiale della società civilizzata, tramite lo standard senza fili del Bluetooth. Il nostro ECG è unico e inimitabile, come un’impronta digitale. Nel video di presentazione, girato secondo le ormai precise regole dell’iMarketing (l’idillico stile promozionale inventato dalla Apple) viene mostrata l’abbagliante visione di un futuro che dovesse adottare, tout court, questo innovativo metodo di autenticazione. Un giovane ben vestito, l’ipotetico executive di una generazione che quel particolare ruolo l’ha visto solo da lontano, apre la porta di casa, la macchina, il tablet, il cellulare, la valigia, il registratore di cassa di un ristorante, il portellone di un aereo… Apre tutto e tutti, praticamente qualunque cosa, senza tirare fuori neanche una password o chiave fisica di alcun tipo. Il suo laptop, spontaneamente, lo saluta per nome. Entra nell’hotel e appese alle pareti, come per magia, compaiono le foto della sua famiglia. Ora, a parte l’ultimo punto che magari lascerebbe un po’ il tempo che trova, va detto che in questa campagna pubblicitaria c’è una chiarezza d’intenti davvero singolare, degna di essere lodata. Nell’epoca in cui simili prodotti promettono di continuo l’impossibile, tutto quello che viene mostrato sarebbe in effetti piuttosto facile da implementare, previa diffusione di questo interessante prodotto. Il problema è sempre quello: l’imposizione di uno standard nuovo, soprattutto in un campo delicato come quello della sicurezza. Per lo meno, Nymi può vantare una genesi scientifica di tutto rispetto.

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L’unico modo per trasportare una tartaruga azzannatrice

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Era nella sua natura di pollo. Perché aveva visto una polla. Per qualcuno si potrebbe definire storicamente inevitabile, altri s’illudono che fosse proprio quello l’obiettivo dell’überpollo… Ma ci sono animali che, dal canto loro, raramente attraversano la strada. La tartaruga azzannatrice per esempio, graziosa e amichevole abitante della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada, tende a lasciarci spesso le sue (molto) metaforiche penne, con ovvi disturbi al traffico e causando l’occasionale e problematico incidente d’auto. I motivi sono diversi: innanzitutto, come le sue simili e vicine biologiche, non raggiunge la rapidità di spostamento della proverbiale lepre; poi c’è il piccolo problema del nome che gli hanno dato, in grado di suscitare immagini poco gradevoli di mani stritolate e dita umane stranamente poco numerose. Ma soprattutto va considerato il fatto che in effetti, lo spostamento a braccio di un compatto corazzato unghiuto dalla potente mascella e il morso rapidissimo, simile a quello di un serpente, è tecnicamente non proprio facilissimo da implementare. Meno male che in aiuto ci viene questo annuncio di pubblica utilità, realizzato dallo zoo di Toronto, in cui l’esperto s’impegna a trasportare coscienziosamente l’infastidito ma adorabile mostriciattolo da un lato all’altro della pericolosa striscia d’asfalto.

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