La sfortunata fuga dell’improbabile uomo zebra

Tama Zoo Zebra

Gli impiegati del Tama-Zoo di Hino, a Tokyo, si addestrano con rigore militare e senso di responsabilità a fronteggiare ogni emergenza, anche le meno comuni. Come la necessità di ricatturare una zebra fuggita dal suo recinto, in seguito a un terremoto, che corre senza controllo per le strade minacciando di travolgere o scalciare gli scossi e impreparati visitatori. Ma poiché simulare con pieno realismo tale eventualità, di fatto, non potrebbe prescindere dal verificarsi di un qualcosa di non troppo distante dall’emergenza stessa (cosa potrebbero mai usare? Cavalli addestrati o…?) L’ultimo giovane guardiano assunto dal parco zoologico viene camuffato per l’occasione con un costume a strisce degno del personaggio dei cartoon Marty la Zebra, ricevendo il compito non facile di dar vita recitativa allo sfortunato animale. Ciò causa il verificarsi alcune imprecisioni: innanzitutto, la risultante creatura assomiglia più a un essere mannaro bipede lievemente ubriaco. Poi, problema non indifferente, incorre nel rischio di essere scambiata, per via del suo muso equino su corpo vagamente umano, per uno dei famosi disturbatori di matrice internettiana che, acquistata online l’iconica maschera in lattice da cavallo, talvolta costituiscono la frangia più scherzosa e innocua del movimento Anonymous.

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La grande giostra dei 6 cuccioli con ciotola di latte

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Questi graziosi cuccioli di Scottish Terrier, appartenenti all’utente di YouTube Bgann, sono qui ripresi mentre s’impegnano nel bere in poco tempo da una ciotola di latte, dotata per sua concezione progettuale di una parte metallica rialzata al centro. Ma ecco che, dopo pochi istanti, nel loro impegno collettivo a risucchiare il delizioso fluido nutriente, gli affamati cagnolini si ritrovano catturati in una sorta di carosello roteante: come i pianeti di un piccolo sistema stellare, o neutroni e protoni intorno al nucleo di un’atomo d’idrogeno, pelose api ronzanti su di una rotonda margherita, seguono col muso baffuto il bianco canale senza fine. La loro danza gioiosa e spensierata, trasformatasi per caso in tale sistema inerziale motorizzato, crea dunque l’occasione di osservare la tendenza sistemica naturale al crearsi di meccanismi efficienti ed armoniosi. Dopo un paio di giri i cuccioli, infatti, non solo ci hanno ammaliato con la loro tenerezza, ma hanno portato a compimento l’agognato pasto con una vorace e stupefacente rapidità. Ciò che gira torna sempre allo stesso punto, ma non per questo lascia il mondo così come l’aveva trovato da principio.

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L’unico modo per trasportare una tartaruga azzannatrice

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Era nella sua natura di pollo. Perché aveva visto una polla. Per qualcuno si potrebbe definire storicamente inevitabile, altri s’illudono che fosse proprio quello l’obiettivo dell’überpollo… Ma ci sono animali che, dal canto loro, raramente attraversano la strada. La tartaruga azzannatrice per esempio, graziosa e amichevole abitante della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada, tende a lasciarci spesso le sue (molto) metaforiche penne, con ovvi disturbi al traffico e causando l’occasionale e problematico incidente d’auto. I motivi sono diversi: innanzitutto, come le sue simili e vicine biologiche, non raggiunge la rapidità di spostamento della proverbiale lepre; poi c’è il piccolo problema del nome che gli hanno dato, in grado di suscitare immagini poco gradevoli di mani stritolate e dita umane stranamente poco numerose. Ma soprattutto va considerato il fatto che in effetti, lo spostamento a braccio di un compatto corazzato unghiuto dalla potente mascella e il morso rapidissimo, simile a quello di un serpente, è tecnicamente non proprio facilissimo da implementare. Meno male che in aiuto ci viene questo annuncio di pubblica utilità, realizzato dallo zoo di Toronto, in cui l’esperto s’impegna a trasportare coscienziosamente l’infastidito ma adorabile mostriciattolo da un lato all’altro della pericolosa striscia d’asfalto.

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La cavalla che sa come aprire ogni tipo di porta

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Si chiama Mariska ed è una cavalla attualmente incinta di razza frisone, che vive nella fattoria Misty Meadows in Michigan, insieme a tre suoi simili, due gatti, quattro polli e i suoi due padroni Sandy e Don Bonem. É uno di quegli animali che, per qualche motivo, sviluppano prerogative insolite, generalmente appannaggio dei soli esseri umani. Infatti Mariska apre le cose. Gira le maniglie, alza i saliscendi, rimuove i chiavistelli, spinge le porte scorrevoli con il muso, solleva i coperchi dei frigoriferi…Nulla, a conti fatti, sembra porre un limite alla sua indole smaliziata e velatamente sovversiva. Gli abitanti delle città sono abituati ad attribuire doti di furbizia e versatilità agli animali che li circondano, soprattutto cani e gatti, ma raramente si pensa alla naturale scaltrezza che caratterizza gli erbivori, come l’equino. Una creatura che nei secoli ci ha assecondato, trasportato e assistito in molteplici situazioni e che solo in epoca recente si è finalmente liberata, grazie all’invenzione dell’automobile, dei suoi compiti più umili e noiosi. I cavalli moderni, trasformati in eroici corridori, attori del cinema e persino artisti dell’evasione, forse inizieranno finalmente a mostrarci quell’intelligenza distintiva che fino ad oggi non avevamo mai notato.
Come i previdenti delfini raccontati dall’autore inglese Douglas Adams, che furono i primi a lasciare il pianeta Terra nel momento della catastrofe aliena pronunciando le famose parole: “Addio, e grazie per tutto il pesce!” Chissà che non finisca invece per trattarsi dell’avena?

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