Il serpente nato da una sola pennellata

Brushstroke snake

Tra esattamente undici giorni, con la fine dell’anno lunare, il drago cinese che ci ha accompagnato per l’intero 2012 tornerà alla sua dimora celeste, lasciandoci in balìa della sua controparte meno insolita e maestosa: il serpente. Data la recente fine degli anni dotati di doppio zero nel loro nome, non ci sará più possibile indossare la versione brevettata degli occhiali da veglione con numero incorporato, popolari soprattutto tra il 2000 e il 2009 grazie alla forma delle cifre centrali, perfettamente corrispondenti alla posizione dei nostri simmetrici occhi umani. Ecco allora questa proposta alternativa di allegoria geometrica per tale ricorrenza, meno commerciale ma altrettanto creativa, proveniente dal canale di YouTube cyLtt taka, dedicato alla raccolta di notizie provenienti dalla Cina. Nel corso dell’affascinante video, della durata di appena due minuti, assisteremo alla più rapida creazione immaginabile di un proporzionato e nitido serpente pittorico, portato a compimento con un solo sinuoso tratto di pennello, appositamente inchiostrato solo ai margini della parte a contatto con il foglio. Lingua, testa, scaglie e coda appuntita. Il tutto con un fine ben preciso: la scrittura in forma d’animale dei tratti componenti il numero 2013.

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L’artista giapponese che crea immagini dalla scrittura

Kaoru Akagawa

L’arte digitale ci ha insegnato che tutte le immagini presentano un aspetto imprescindibile e costante: la scomponibilità. Le rappresentazioni visuali di ogni tipo, infatti, possono venire suddivise in parti sempre più piccole e per nulla indipendenti. Settori, dettagli, puntini e infine pixel, la loro frazione minima e più indivisibile; ciò che potrebbe definirsi l’atomo della grafica, almeno quando s’impieghi il microscopio di un PC. Kaoru Akagawa sfida questa definizione con la sua particolare versione della pittura tradizionale giapponese, in cui le figure vengono assemblate gradualmente non più da singole frazioni prive di significato, ma con sequenze di lettere e parole della sua lingua; il metodo prevede sostanzialmente file verticali dell’alfabeto hiragana, disposte ad arte e dal tratto più o meno spesso a seconda dei casi, in grado di comporre mediante l’impiego esperto della loro forma naturale le linee riconoscibili di fiumi, foglie, strade… Persino la famosa grande onda di Hokusai. Si tratta della più originale unione tra antiche tradizioni e sensibilità moderna. Lo stile inconfondibile dello shodō che incontra quello dell’arte figurativa, usati insieme per creare ciò che lei stessa definisce sul suo sito, con un neologismo multilingua, Kana de l’Art. O per usare il nome del canale di YouTube che ospita il video, vera e propria avant-garde.
Un tipo di creazione che, a mio parere, si potrebbe giungere a identificare come una più meritevole ASCII art, la procedura informatica diventata celebre agli albori di Internet, che si usa per creare immagini con le sole lettere della tastiera. Ma trasferita totalmente in un mondo fisico e tangibile, fatto di inchiostro, pennello e un singolare quanto affascinante talento individuale.

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L’esperto calligrafo di Istanbul si mette al lavoro

calligrafia_Instanbul

L’arte della scrittura ha la capacità unica di rappresentare chiaramente il suo stesso metodo di creazione. Il processo mentale all’origine di una grafia particolare o elaborata si attiva infatti non solo nel momento psicologicamente significativo della firma in prima persona di un disegno o documento, ma anche qualora si decida di prendere attenta visione dell’opera altrui, cercando di visualizzare chiaramente i singoli passaggi necessari al suo completamento. Tutti abbiamo tenuto in mano una penna con lo scopo, almeno in determinate occasioni, di creare un qualcosa di esteticamente proporzionato e gradevole: per questo possiamo ben capire, almeno in linea di principio se non talvolta in senso pratico, come nasca e venga ultimata una qualunque opera calligrafica. Una sensazione già di per se coinvolgente e significativa, che qualora si abbia la fortuna di vedere l’artista al lavoro non può che uscirne ulteriormente rafforzata. Come nel caso di questa dimostrazione finalizzata probabilmente alla vendita, messa in atto da un artigiano di Istanbul impegnato a scrivere per un cliente del suo negozio la parola italiana cambiare, impreziosendola con il più ricco e affascinante repertorio di complesse decorazioni.

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