L’unico modo per trasportare una tartaruga azzannatrice

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Era nella sua natura di pollo. Perché aveva visto una polla. Per qualcuno si potrebbe definire storicamente inevitabile, altri s’illudono che fosse proprio quello l’obiettivo dell’überpollo… Ma ci sono animali che, dal canto loro, raramente attraversano la strada. La tartaruga azzannatrice per esempio, graziosa e amichevole abitante della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada, tende a lasciarci spesso le sue (molto) metaforiche penne, con ovvi disturbi al traffico e causando l’occasionale e problematico incidente d’auto. I motivi sono diversi: innanzitutto, come le sue simili e vicine biologiche, non raggiunge la rapidità di spostamento della proverbiale lepre; poi c’è il piccolo problema del nome che gli hanno dato, in grado di suscitare immagini poco gradevoli di mani stritolate e dita umane stranamente poco numerose. Ma soprattutto va considerato il fatto che in effetti, lo spostamento a braccio di un compatto corazzato unghiuto dalla potente mascella e il morso rapidissimo, simile a quello di un serpente, è tecnicamente non proprio facilissimo da implementare. Meno male che in aiuto ci viene questo annuncio di pubblica utilità, realizzato dallo zoo di Toronto, in cui l’esperto s’impegna a trasportare coscienziosamente l’infastidito ma adorabile mostriciattolo da un lato all’altro della pericolosa striscia d’asfalto.

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Slalom tra i coni con una pesante moto americana

Il Grand Prairie Police Motorcycle Rodeo è una competizione di guida su due ruote che coinvolge i dipartimenti di polizia del Texas, dell’Arkansas e della Louisiana. L’evento è parte di una serie di manifestazioni con finalità di raccolta fondi a beneficio delle Special Olympics. A vincere l’edizione di quest’anno è stato l’agente Donnie Williams, proveniente dalla contea di McKinney, uno dei luoghi più rispettosi della legge in tutti gli Stati Uniti. Eccolo mentre manovra agilmente la sua Harley da quasi 350 Kg con facilità disarmante, navigando in pochi minuti il complesso labirinto di coni arancioni disposti per l’occasione nel parcheggio di un Home Depot. L’insieme di colori accesi, il progredire lento ma articolato del veicolo nonchè l’eccezionale abilità di guida del poliziotto costituiscono le basi per una scena rilassante e vivace, dal ritmo quasi ipnotico.

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La grande casa stregata della vedova Winchester

Clip dal documentario ufficiale del 1997, diretto da Tam O’Connor Fraser

La luce tenue delle candele allungava le ombre nella gelida stanza di un famoso stregone a Boston. L’anno è il 1884: la ricca vedova Winchester siede al tavolo di mogano di fronte a un individuo in paramenti surreali sperando, finalmente, di essere vicina alla risposta lungamente agognata. Interi mazzi di carte disposti in arzigogolati ventagli circondano l’alfabeto a caratteri gotici di una scatola Oujia, metodo innovativo e rinomato per contattare i defunti. Ad un certo momento il medium, dopo aver a lungo manovrato i suoi apparati arcani, improvvisamente alza lo sguardo, trasale, contorce l’espressione luciferina e aggrotta le folte sopracciglia: lo spirito guida ha parlato, le porte dell’aldilà si sono aperte per qualcuno…o qualcosa. “Recati ad Ovest” enuncia chiaramente l’interlocutore, con voce suadente e al tempo stesso cavernosa “una volta giunta lì inizia a costruire una grande dimora. In questo luogo trova rifugio, poichè le molte persone uccise dai fucili che sono la tua fortuna stanno per reclamare atroce vendetta”. La donna, 45enne ormai senza nessuno al mondo, si protende speranzosa, convinta di aver riconosciuto in quelle parole il suo compianto marito “Il giorno in cui la casa sarà ultimata, tu morirai“. E’ possibile che allora un tuono distante abbia sottolineato la drammaticità del momento ma in merito a questo, ahimè, non ci è dato sapere.

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