Insetti meccanici ed entomologia urbana

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Queste creature artificiali che sembrano uscite da un romanzo del genere steampunk sono opera dello scultore ed illustratore Mark Oliver di Brighton, in Inghilterra. La serie si intitola Litter Bugs (insetti spazzatura) e consiste di una ricca selezione di falene, scarabei ed altri coleotteri realizzati con parti di orologi, ventagli, lampade e copertine di libri. Ciascuno di loro viene accompagnato da un nome scientifico che allude ai vari componenti ed è presentato con le tipiche modalità di un esemplare messo sotto vetro per finalità di studio. L’artista ha persino realizzato un Compendium of Carabid and Terrestrial Detritus, trattato scientifico semi-serio che li analizza con approfondita cura. A suo dire gli insetti spazzatura sarebbero perfettamente adattati all’ambiente urbano, tanto da risultare quasi invisibili nel loro habitat naturale, la discarica. Per quanto ne sappiamo a pochi chilometri da casa nostra potrebbe anche annidarsi una famiglia di Brake BugLeatherback Beetle o persino il rarissimo Cerebellum Bug

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Il perturbatorium dadaista del dott. Colin Raff

Negli abissi digitali della piattaforma di micro-blogging Tumblr si nascondono alcune delle mostruosità più surreali del web: fumetti bizzarri, fotomontaggi totalmente irragionevoli e soprattutto, più di ogni altra cosa, le migliori .gif animate del genere creepy, totalmente slegate dal concetto di realtà e riutilizzate ad æternum su forum, newsgroups, chan e social networks come risposte ad effetto, firme incomprensibili o distrattori “di deragliamento” dei già tenui fili logici discorsivi in atto (threads) verso l’ignoto ed il totale nonsense. Tra i più prolifici creatori di queste strane animazioni pseudo-situazionali occupa un posto di primo piano l’illustratore e scrittore americano Colin Raff.

L’autore identifica i pittori Goya, Bruegel ed Ernst come suoi principali ispiratori ma a mio parere anche Tim Burton e Terry Gilliam sono loro complici inconsapevoli, soprattutto nel caratterizzare molte di queste creature decisamente originali ed il più delle volte del tutto monocromatiche. Personaggi come Electrotagoras la mummia barocca, il puppenoptride ovvero l’insetto burattinaio nato senza una testa, l’uomo dalle molte facce ed il sempre fondamentale stambecco inquisitorio, che si affaccia discreto alla finestra per fare da testimone ad un indigesto pasto geometrico.

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In questo video New York diventa una città deserta

Siamo abituati a vedere la famosa metropoli americana come scenografia rovinata dei grandi film post-apocalittici ma ad abitarla c’è sempre qualcuno – persino nel caso del Pianeta delle Scimmie.  I sopravvissuti futuribili, tenaci ed impavidi, occupano le rovine dei loro antenati coltivando l’insalata dove un tempo sorgevano grattacieli e centri commerciali. Città che invece continuano ad esistere senza i loro costruttori, perfettamente integre ed immutate, non le avevamo mai viste.

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Il lato bizzarro della plastica: volti fatti di Barbie ed altre amenità

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Ispirandosi dichiaratamente ai dipinti di Giuseppe Arcimboldo, la scultrice Freya Jobbins crea ritratti in plastica con pezzi di bambole ed altri giocattoli. Il suo lavoro vuole essere un commento al feticismo consumista ed alla moda del riciclo nel mondo delle arti visuali. Particolarmente interessanti sono le raffigurazioni di personaggi cinematografici e della cultura pop (Darth Vader, Terminator, Pippi Långstrump) ma anche i vaghi quanto sporadici riferimenti a figure storiche famose: sarebbe stato difficile, fino a ieri, immaginare una statua di Gandhi con il naso fatto di piedini e piccole braccia al posto delle sopracciglia. La strana simmetria e l’improbabilità della composizione collaborano nel creare un effetto curioso quanto sottilmente inquietante.

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