Lo spostamento autonomo è da sempre stato, nell’ambiente dei giocattoli, un punto cardine della questione. Poiché non importa quanto è piccola una cosa, l’automobilina, il camion dei pompieri: se cammina sembra vera. Se non usa pile, pare magica, persino…Appunto come queste splendide invenzioni, cromate, dell’utente giapponese スターリング (da leggersi probabilmente: Stirling) che se ne vanno, su e giù sul suo tappeto, grazie unicamente ad una spinta muscolare. Quella data, da principio, con un gesto relativamente faticoso, la mimési dell’interminabile avanzata, che segue, di lì a poco e poi procede, avanza, divora centimetri e decine di corpuscoli o animelle. Come può essere una cosa tale? Come mai, se spingi prima, poi si muove, dopo, ancora? È un fenomeno della meccanica. Già, la ruota che conserva, nell’inerzia, l’intenzione di partenza, che ricorda e gira meccanicamente, così esegue, senza lapsus, la missione di giornata. Col volàno, non ti sbagli. Guarda e grida! Se non vòlano, poco ci manca.
Una pura e semplice rivoluzione. Giacché tra i popoli dei piccoli, come gli gnomi, oppure gli elfi della tradizione, non è facile trovare bestie valide che li possano trainare. Non ci son cavalli piccolini, a parte i pony. Hai voglia, cavalcare un topo! Non puoi farti trasportare da una tartaruga, se non hai pazienza. E un motore con i crismi ultramoderni, per sua implicita natura, può ridursi nelle dimensioni. Ma soltanto fino a un certo punto e poi del resto, ne hai bisogno? Quando è facile in alternativa, farti trasportare da una soluzione semplice, assai più chiara e luminosa. Sottinteso: con l’aiuto di un gigante, che ti spinga. Il solo problema di questo particolare approccio motoristico, ciò che gli impedisce di trovare applicazione tra gli umani full-size, è che la ruota di metallo, colei che accumula il moto angolare, in qualche modo devi metterla in funzione. E la forza necessaria è sempre quella, del tuo viaggio intero, ma ben concentrata in un momento oppure, a dire tanto, due.
Qui entra in gioco la persona vera, che s’immagina quegli altri, per il suo divertimento. L’uomo è forte, grande, l’essere che domina il tappeto e il pavimento. Assieme a tutto quello che lo ingombra, inclusa la mobilia e i modellini. Così ti svegli, una mattina, e guardi il frutto di tanta fatica: 15 centimetri di splendido metallo, con un lungo cinturino a far di cingolato (chissà se in Giappone li vendono, tali componenti, per i tanti appassionati di montaggi sbarazzini) e dici: “OGGI”. Allora sposti tutto verso i muri. Metti un’asse lignea 2-by-4 in diagonale, dal terreno fino al tavolo da pranzo. E mandi innanzi la tua splendida (Queen) Vittoria…