Sarà meglio non provocare i ninja urbani di Montreal. Altrimenti…

Ninja Montreal

Se incontri un ninja per la strada, sfidalo! Ma sii preparato, perché costui potrebbe avere dei rinforzi. Del resto, in una delle più affollate metropoli canadesi questa sarebbe in teoria un’eventualità improbabile. I veri esperti delle shinobi-no-mono (tecniche furtive) agiscono con il favore delle tenebre, lontano dagli occhi indiscreti di potenziali testimoni. Non si siedono nel mezzo di una piazza in pieno giorno, esponendo un laconico cartello con su scritto “FIGHT ME”. Non offrono la mistica katana di gomma a chiunque abbia voglia di mettersi in discussione impugnandola damblé, mettendo così a rischio la fondamentale missione. I servitori segreti dei daimyō, i potenti signori del Giappone feudale, erano troppo preziosi, in un certo senso, per affrontare il nemico a viso aperto. Non così, invece, il gruppo psichedelico dei CrazyUrbanPeople. Il loro attacco a sorpresa infatti, nonostante i costumi appropriatamente misteriosi e il commento musicale da film epico, viene realizzato secondo le regole illogiche di un codice speciale: quello degli abitanti di YouTube, luogo digitalmente folle e profondamente irriverente. Un guerriero dei nostri giorni, anche se veste in giacca e cravatta, non deve accettare le contingenze della vita come indiscutibili imposizioni. Rifiutare la flessibilità, annullare il cambiamento: questa è la sconfitta. Perché se incontri un ninja, sei in pericolo. Se ne incontri 10, la vedo male… A meno che tu conosca la legge scientifica sulla conservazione del ninjutsu: “C’è un totale unico di forza guerriera, suddiviso in parti uguali per ciascuno dei due schieramenti avversi [indipendentemente dal numero dei ninja]”. Perciò impugna la spada, eroe solitario. La termodinamica è dalla tua parte.

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Il giroscopio che rivoluzionerà l’industria cinematografica

Movi

La soluzione digitale ad un inconveniente meccanico: questo è il MōVI, un sistema di stabilizzazione a tre assi recentemente immesso sul mercato dalla Freefly Systems di Los Angeles, azienda tecnologica che si rivolge agli operatori e registi di ogni livello, dagli amatori ai professionisti. Il concetto di questo prodotto non è nuovo: si tratta di un dispositivo di bilanciamento, come una sorta di cavalletto ma da tenere in mano, in grado di facilitare la complessa operazione della steadycam, ovvero la ripresa di scene con inquadrature in movimento. Parafrasando il commento esplicativo della presentazione su Vimeo, chiunque abbia mai utilizzato una macchina da presa ha una chiara idea delle difficoltà che si hanno nell’ottenere un’immagine priva di vibrazioni. Per non parlare, poi, degli innumerevoli video, generalmente diffusi su YouTube ed altre piattaforme, realizzati con l’ausilio di semplici cellulari, precariamente stretti fra le mani di chiunque assista a una scena fuori dal comune: senza scendere nei particolari, diciamo che il mal di mare è sempre in agguato. L’aspetto interessante di questo meccanismo, pensato per risolvere l’equivalente professionale di tale problema, è l’alto contenuto tecnologico: piuttosto che sfruttare la semplice forza di gravità, MōVI si avvale delle misurazioni esatte di un avanzato giroscopio a tre assi, due accelerometri e di un aggancio motorizzato per la videocamera, che può essere comandato a distanza. Per lasciare l’operatore libero di muoversi e prestare attenzione all’ambiente circostante, mentre il suo “co-pilota” inquadra la scena mediante l’impiego di un joystick. Niente più inciampi, quindi. Il limite, per una volta, sarà solo la fantasia del regista.

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Jumpy, il cane da sei milioni di dollari

Jumpy the Dog

Jumpy è un incrocio tra Border Collie e Australian Cattle Dog, razze note per la loro capacità di affrontare e vincere qualsiasi prova di abilità. Purtroppo nessuno, ormai, osa sfidare Jumpy. Perché questo è un cane da sport estremi che, a parte camminare attraverso i muri, può fare qualsiasi cosa: salta più leggero dell’aria, volando oltre i furgoni e le auto parcheggiate, si tuffa nelle profondità di piscine olimpioniche in cerca di pupazzi prossimi all’annegamento e poi, per buona misura, governa abilmente difficili mezzi di trasporto come lo skateboard e la tavola da surf. Se Jumpy fosse la versione a quattro zampe di un attore famoso, sarebbe il più adrenalinico degli Arnold Schwarzenegger, quello di Terminator e Commando. Se usasse il paracadute da altezze stratosferiche, tutti lo chiamerebbero Felix Baumgarten. Diretto dal regista di film d’azione Michael Bay, sventerebbe invasioni aliene o terribili attentati in ogni angolo del mondo. Dopo aver dominato gli elementi nel corso di un breve ma intenso minuto, eccolo che se ne va sul suo monopattino, verso il tramonto. Coraggio, competenza e fedeltà accompagnano il suo cammino: sia questa l’origine di una Star?! Il segreto sta (quasi) tutto nell’addestramento. Il resto, come sempre, è leggenda.

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L’hovercraft pensato per chi gioca a golf

s Hover

C’è qualcosa di speciale in un golf cart. Il tradizionale veicolo usato per spostarsi tra una bandiera e l’altra dei verdeggianti links è in genere concepito per raggiungere una velocità di appena 20-25 Km/h, sfruttando dei piccoli motori elettrici o a quattro tempi. Eppure la sua candida livrea, le minuscole ruote, l’aspetto squadrato e tranquillo finiscono per ispirare in molti guidatori uno spontaneo senso dell’avventura. Si tratta dell’indistinguibile fascino di un mezzo diverso dal solito, lo stesso che caratterizza go-kart, furgoni dei gelati, Formula 1 e le recenti hatchback sportive di certi produttori tedeschi o giapponesi. Sarà ora, tutto sommato, di rinnovarlo… Perché non solo i dilettanti alle prime armi, ragazzi e ragazze neopantentati, ma anche gli esperti veterani di questo sport possano ritrovare, al volante della simpatica automobilina, il fascino di guidare, per una volta, oltre le regole del semplice buon senso. O del codice della strada. La soluzione fortunatamente c’è già, e l’ha pensata l’insigne Bubba Watson, golfista americano famoso per la potenza del suo drive. Ecco un video di presentazione con tanto di rendering in grafica computerizzata e la giusta dose di aria, gomma e turbine direzionabili. Solo non fate caso alla data di pubblicazione; si tratta del DUE aprile, quindi sarà meglio crederci al 100%. Per guidare, e tirare, là dove nessun giocatore aveva fatto prima.

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