PC game review: Starcraft 2 – Wings of Liberty

 

Il primo Starcraft, probabilmente tra i piú popolari giochi di strategia al mondo, rappresenta da 12 anni e per diversi milioni di giocatori l’Alfa e l’Omega degli RTS (Real Time Strategy).
Innovativo per il modo in cui riusciva a bilanciare le potenzialità belliche di tre schieramenti  completamente diversi tra loro, nonchè arricchito dal riconoscibile stile illustrativo dell’artista Chris Metzen (oggi vicepresidente della Blizzard Entertainment) il gioco ebbe la fortuna di imporsi tra gli standard per il gaming professionistico in Estremo Oriente. Da allora é parte fondamentale della pop culture in Corea del Sud, dove una lega nazionale di videogiocatori, la KeSPA, ne ha fatto uno spettacolo importante almeno quanto il poker televisivo in America o il curling extra-olimpico nei paesi del Nord.
Dopo cinque anni dedicati alla controparte fantasy Warcraft, seguíti da tre per il relativo MMORPG, altrettanti di sviluppo quasi esclusivo ed oltre dieci mesi di beta-testing, attraverso sette release provvisorie e dando seguito alle osservazioni di migliaia di giocatori in tutto il mondo, la Blizzard rilascia finalmente quello che potrebbe definirsi uno dei videogiochi più importanti di questi ultimi anni. O almeno, la prima parte… Perchè questa volta è stato deciso, seguendo l’attuale e conveniente trend dei prodotti creativi ad episodi,  che le espansioni saranno due e ciascuna iterazione incentrata sul punto di vista di una sola fazione. Nelle espansioni verranno inoltre gradualmente introdotte nuove unitá a modificare il delicato bilanciamento della modalitá multigiocatore, in cui tutte e tre le razze selezionabili sembrerebbero comunque assolutamente complete ed efficaci fin da questo primo exploit.
In Starcraft 2 – Wings of Liberty, dedicato ai Terran, ci viene offerta l’occasione di assistere alla nuova fase della ribellione di Jim Raynor, eroe di guerra ed ex-comandante dei Figli di Korhal, una delle organizzazioni militari più importanti del settore cosmico di Koprulu. Le sue gesta avevano finito per condurre al potere l’imperatore Arcturus Mengsk, solo successivamente rivelatosi come il più spietato dei dittatori. Con il fine di arrivare dunque a spodestarlo, il giocatore dovrà non solo costituire la sua possente armata attraverso oltre 30 missioni non lineari, ma anche difendere la popolazione umana dagli incessanti attacchi della mente-alveare da anni a capo dei mostruosi parassiti Zerg, la trasfigurazione semi-diabolica di Sarah Kerrigan, una vecchia conoscenza sia dei giocatori che dello stesso Jim Raynor. Anche l’antica civiltà degli alieni umanoidi Protoss scende di nuovo in campo, sempre più incline a debellare la minaccia degli Zerg purificando in modo radicale ogni pianeta umano che ne abbia subito l’invasione ed il conseguente contagio. Naturalmente, oltre che attraverso l’articolata modalità storia, i giocatori potranno scegliere di prendere parte al conflitto globale sfruttando una delle più efficenti infrastrutture per il gioco online al mondo, l’iconica rete di Battle.net, aggiornata e migliorata per l’occasione… a patto di essere ben preparati, si intende: 12 anni di assidua pratica non hanno fatto molto per facilitare la vita ai principianti.

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Ancora una volta, Blizzard non ha badato a spese nella realizzazione del materiale di supporto alla trama ed al lore del gioco. Una coreografica sequenza iniziale dedicata al nuovo braccio destro di Raynor, l’imponente ed a suo modo carismatico Tychus Findlay, non é che la prima di una lunga serie di  spettacolari animazioni in CG, conversazioni facoltative, briefing completamente animati ed ambienti interattivi cliccabili a piacimento. Giá, perché trovando inaspettata ispirazione nell’ormai antica serie di simulatori spaziali Wing Commander, la modalitá a giocatore singolo di Starcraft 2 include una base operativa verso cui si fa ritorno tra una missione e l’altra, esplorabile a piacimento e ricca di features complementari all’esperienza di gioco. A bordo dell’astronave Hyperion si potranno spendere  importanti risorse per potenziare le unitá, assumere mercenari da schierare in battaglia e sbloccare l’accesso a nuove tecnologie. In questa sede si dovranno inoltre prendere alcune decisioni morali o belliche dalle ripercussioni non trascurabili.
Ma questo non é l’unico elemento beneficio della rigiocabilitá dell’esperienza: molte missioni conferiscono l’uso unitá o tecnologie determinanti, e dato che l’ordine delle stesse é ragionevolmente discrezionale, per ogni play-trough potranno cambiare gli approcci tattici a disposizione per completare i propri compiti. I diversi livelli di difficoltá e gli obiettivi secondari per ogni missione non saranno inoltre fini a se stessi, ma utili a sbloccare numerosi achievements ed avatar esclusivi da utilizzare nella modalitá multigiocatore.

Per le prime missioni contro il computer, il gioco non si discosta molto dai suoi celebri predecessori. Si dovrá edificare una base, raccogliere materiali e produrre truppe piú rapidamente del nemico, resistendo qualche volta ai suoi attacchi prima di muoversi verso l’inevitabile vittoria. A spezzare il ritmo l’occasionale, quanto ben rodata, missione esplorativa o sotto copertura. Ma con il complicarsi dello scenario, ed all’entrata in campo di nuove e misteriose fazioni, ci si rende conto dello sforzo fatto per creare situazioni originali senza alterare le regole di fondo del classico gaming RTS. Sará necessario intercettare mezzi velocissimi, catturare punti d’interesse difficili da raggiungere ed adeguarsi a repentini cambi dell’ambiente e delle forze in gioco.  Aree edificabili diventeranno distese di lava, fonti di risorse svaniranno nel nulla, super unitá quasi invincibili richiederanno approcci particolari. In un caso memorabile, il ciclo giorno-notte condizionerá fortemente le nostre possibilitá operative, nello sforzo disperato per debellare una nuova forma dei mostruosi Zerg. Ad un punto chiave del racconto, l’incontro suggestivo con una vecchia conoscenza permetterá inoltre a Raynor di sperimentare alcune battaglie storiche come comandante dei Protoss.
Il ruolo del terreno, giá tema importante del primo episodio, potrebbe dirsi l’innovazione tatticamente piú rilevante di questo nuovo Starcraft. Non solo infatti, ora come allora, ci saranno unitá in grado di volare o scavare tunnel sotteranei, ma l’introduzione di diversi livelli di elevazione, unitariamente ad una nuova meccanica per il calcolo della linea visiva, rende importante la conquista delle alture difendere la propria base o colpire prima ancora di essere individuati. Per superare gli ostacoli, i Terran hanno a disposizione un nuovo tipo di marine dotato di zaino a razzo, l’agile e letale Reaper, mentre i Protoss schierano un camminatore gigante simile a quelli visti nel film La guerra dei mondi.
Le unità sono ricche di personalità ed esteticamente originali: si trasformano, cambiano dimensioni ed interagiscono nelle animazioni con una notevole fluidità ed attenzione ai dettagli. Alcune di esse, eliminate dalla modalità multi-giocatore per meglio bilanciare la beta, ricompaiono nel corso della campagna di Jim Raynor per  venire utilizzate contro il computer.

Una delle prime cose a colpire in Starcraft 2 é la raffinatezza e consistenza dello stile grafico: l’engine al passo coi tempi restituisce nuova vita ai riconoscibili sprite bidimensionali di 12 anni fa, dandogli uno stile altamente caratteristico che ricorda quello di miniature o modellini animati. Il livello tecnico è piuttosto elevato, con una vasta selezione di effetti speciali riservati a ciascuna arma ed attacco. Nonostante questo, la grafica è scalabile e funziona adeguatamente anche su computer di fascia media, a patto di abbassare adeguatamente i dettagli. Solo i caricamenti restano piuttosto lunghi.
Affrontare una mente umana in una partita di Starcraft 2 può essere un’esperienza impegnativa ed appassionante; le partite, pur non durando la maggior parte delle volte più di 20 o 30 minuti, si sviluppano in modo imprevedibile e richiedono una notevole propensione al multi-tasking. La gestione della propria base e della produzione di unità (in gergo definita Macro) deve andare di pari passo con l’impiego efficente delle truppe in battaglia, trovando il modo di  infliggere i danni più significativi ai propri nemici nel minor tempo possibile. Esiste un’intera sotto-cultura di complesse strategie di apertura, ordini di costruzione e tecniche per prendere di sorpresa l’avversario, mentre ciascuna delle tre razze dispone di adeguate quanto sofisticate contromosse da approntare nel caso in cui si riesca a intuire il futuro sviluppo della battaglia. É possibile vincere una partita espandendosi su basi solide e dopo aver costruito difese difficili da espugnare, oppure sviluppare la propria economia a velocità superiore rischiando di trovarsi impreparati verso un’attacco anticipato, per poi schierare a sorpresa super-unità e truppe avanzatissime.

Starcraft 2 è quasi completamente online e si può giocare senza un collegamento costante ad Internet solo nel caso in cui si riesca a portare a termine una problematica procedura di attivazione temporanea, che al momento molti utenti riportano come non funzionante tramite reti wi-fi. Il matchmaking risulta comunque velocissimo e le nuove funzionalità di gestione della lista amici molto efficaci. É addirittura possibile invitare ed aggiungere automaticamente i propri contatti di Facebook, purchè ovviamente siano registrati anche sulla rete di Battle.net.
Una pecca potrebbe dirsi la quasi totale mancanza di strumenti di apprendimento strategico e tutorial oltre a quello più essenziale, che comunque copre unicamente la razza dei Terran. Chi volesse diventare competitivo partendo da zero dispone dell’opportunità di partecipare a 50 partite di una lega per principianti non classificate, con azione rallentata e mappe che ritardano il contatto col nemico; purtroppo, la maggior parte degli utilizzatori di questa feature gioca ad un livello gia notevolmente superiore a quello di un completo neofita. In pratica, è sottinteso che si dovrà studiare i molti video offerti su Youtube o presso i siti di apprendimento non ufficiali, oppure acquistare la costosa guida edita da Bradygames.�
Starcraft 2 supporta la personalizzazione, la creazione di mappe ed il modding di regole e logica ai livelli più estremi, ed è già possible cimentarsi in numerosi esempi di contenuti generati dagli utenti che ne stravolgono completamente regole e finalità. Nelle partite personalizzate ci si ritrova a controllare le unità di Starcraft all’interno di picchiaduro a scorrimento, sparatutto in pieno stile arcade e schierate in arene dalle regole di respawn tipiche di uno sparatutto. La stessa Blizzard si è cimentata nel produrre qualcosa di simile, includendo uno shooter verticale con tanto di titolo citazionistico (The Lost Viking, da un loro classico action game dell’epoca 16 bit) da affrontare nel bar della base madre di Jim Raynor.
Un gioco di questa popolarità riceverà probabilmente creazioni di qualità superiore o analoghe per importanza al famoso mod di Warcraft Defense of the Ancients, andando ad aumentare ulteriormente la longevità ed il valore aggiunto a disposizione della community.

La strategia digitale si é evoluta nell’ultimo decennio con meccaniche ben piú raffinate e complesse di quelle del primo Starcraft, come il sistema impiegato dalla THQ in Company of Heroes e Dawn of War per dare importanza alla copertura dal fuoco nemico o l’eliminazione della fondamentale illogicitá data dal produrre ed addestrare istantaneamente le unitá sul campo di battaglia (Total War, World in Conflict). Ma per chi ha fondato intere scuole di pensiero o stratificate tradizioni tattiche basate su stili di gioco come lo Zerg Rush, il Maynarding o il Doom Drop esistono solo i versatili Terran, i misteriosi Protoss ed i prolifici Zerg. É come se nel conflitto tra queste tre immaginifiche potenze interstellari fosse stato raggiunto il punto più alto dei giochi di strategia in tempo reale, per poi cambiare stile e muoversi verso strade alternative. Per i puristi, in effetti, Starcraft e la sua espansione sono stati gli ultimi grandi giochi del loro genere, nonchè per molti versi i migliori.Solo facendo propria questa visione si puó giungere ad apprezzare a pieno quello che la Blizzard ha voluto realizzare; ad una prima analisi, é come se anni di evoluzione di genere non ci fossero mai stati.Starcraft 2 offre a chiunque una nuova campagna per giocatore singolo dagli elementi di contorno di prima classe ed obiettivi vari e fantasiosi, ma solo con un’analisi approfondita e nel multiplayer si arriverà a percepire quanto in effetti sia stata sottilmente modificata ed arricchita quella che potrebbe definirsi una vera e propria tradizione del gaming competitivo, più o meno professionistico.

La forma attuale del gioco degli scacchi, cosí come é stata codificata nell’Europa del quindicesimo secolo sulla base dell’originale arabo, puó dirsi metafora ragionevolmente realistica di un’antica battaglia. Posto in trono dietro la schiera dei suoi fanti, poco armati quanto sacrificabili, il re é affiancato da pedine rappresentanti agili cavalieri e pesanti torri da assedio. Gli arieti dal rostro acuminato, costruiti da ingenieri bellici per annientare anche la piú solida delle fortificazioni, erano stati reinterpretati come vescovi ed alfieri. Allo stesso modo il fers, temuto primo consigliere dell’imperatore persiano, in grado di muoversi sulla scacchiera a suo piacimento, era stato trasformato dalle raffinate corti europee nell’insostituibile ma assai meno marziale regina.
Nella fantasia dei giocatori del tardo Medioevo europeo, i 64 quadranti bianchi e neri diventavano altrettante leghe di territorio ostile, rifornimenti o rocche fortificate, mentre le pedine nemiche erano maksut turchi ed arceri timuridi, cavalieri arabi o altri avversari della cristianitá coéva.�
Ai livelli estremamente elevati con cui Starcraft viene talvolta praticato, si puó verificare una metamorfosi inversa dei suoi stessi componenti: ignorando i piccoli carri armati, la base meccanizzata, i marine e le astronavi, si finisce per apprezzare la pura capacitá tecnica di chi manovra risorse e materiali, di per se non cosí lontana da quella di un abile giocatore di scacchi. La linea produttiva diviene allora calcolo temporale, le manovre di attacco considerazione geometrica, la scelta della contromossa per ciascuna situazione un senso della storia applicato alla base conoscitiva delle partite disputate in precedenza. Anche per questo Starcraft non poteva cambiare molto piú di quanto l’abbia fatto, nei secoli, il gioco di strategia per eccellenza.

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Consigliato a chi: non ha mai giocato ad un vero RTS ed a chi non ne ha riconosciuto uno dal 2000 in poi.

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