Mezzo cartone del latte (senza il latte) una lattina di Coca-Cola (senza la Coca-Cola) due cannucce, dello scotch, una confezione di Blu Tack, ovvero le pasticche di sostanza adesiva usate per i lavelli, e una candela-lumino. Questo è tutto ciò che serve, secondo le modalità creative di questo divertente esperimento, per mettere insieme un piccolo piroscafo funzionante, in grado di navigare grazie all’energia meccanica del vapore: chiamatela Pop Pop Boat. Si tratta dell’ultima creazione di Dave Hax, titolare dell’omonimo canale, l’eloquente inventore di numerosi giocattoli fatti in casa, trovate curiose o persino educative, nel modo in cui può esserlo soltanto ciò che realizziamo con le nostre stesse mani, senza passare per le pagine di un catalogo tradizionale o sul web. Il principio è quanto di più semplice si riesca ad immaginare. Si costruisce con la latta una sorta di piccola caldaia, ripiegata su se stessa e bloccata ai lati con la sostanza impermeabilizzante, tranne che in un punto, quello in cui vengono fatte passare le due cannucce, fianco a fianco. Quindi si riempie d’acqua il contenitore, si fanno passare le cannucce in un buco del cartone, accuratamente sigillato con dell’altra Blu Tack, e si aggiungono le decorazioni…
Dave si accontenta di ricoprire il ponte di un’accenno di cabina, ma nulla vieta di farsi una barca tartaruga-drago o una lancia d’assalto dei pirati goblin dei 77 mari, completa di terribili spara-fiocine e altre amenità guerresche assortite. Le cannucce filtranti, propulsori più che tubi di scappamento, verranno ripiegate e assicurate sotto lo scafo mediante lo scotch. Il video, molto chiaro, non fa che dare un senso ulteriore a questa breve spiegazione e in cinque minuti saremo pronti al varo. Giunto il momento di aggiungere la candela, sotto il nostro boiler orgogliosamente brandizzato dai logotipi dell’industria dei soft-drinks, proveremo anche noi l’orgoglio di poter mentalmente navigare in un vascello moderno e funzionale. Viste le dimensioni, non basterà per salvarsi da un naufragio, però aiuta a passare il tempo. E comunque occhio agli squali…O alle anatre troppo curiose.
Altrettanto interessante, se un po’ meno adatto ai bambini dell’asilo, è l’arco con frecce per uso interno, creato da Dave nel video immediatamente precedente a quello della barchetta. Si tratterebbe di un bastoncino da gelato, reso flessibile per effetto dell’acqua, su cui è stato assicurato un pezzo di durissimo filo interdentale. Creazione bellica naturalmente in grado di lanciare piccoli dardi longilinei, come un innocuo cotton fioc, che però trova il suo vero senso soltanto quando il proiettile è imbevuto nell’infiammabile vasellina. Una freccia infuocata ha sempre un suo innegabile fascino scientifico e combattivo, sia in terra che per mare.
Qui, a mio parere, non si tratta di apprendere divertendosi. L’obiettivo è soltanto giocare, trovando un senso ulteriore a degli oggetti originariamente destinati alla pattumiera. Se poi questo dovesse costituire la via d’accesso ad un approfondimento culturale sui libri di storia, tanto meglio e ancor di più. Così potrebbe anche venir la voglia al piccolo (o grande) sperimentatore d’inscenare il perfetto funerale vichingo, bruciando a distanza l’effige di un condottiero in cartapesta, inviato per l’ultimo viaggio su quella stessa barca che si era costruito il giorno prima. Possibilmente, accompagnato dal malinconico suono di un pregevole flauto a carota: