Tre gatti derubati da un procione

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Non si era mai visto niente di simile: un personaggio dei cartoon, insofferente verso le fatiche previste dal suo habitat selvaggio, che sbaraglia tre felini domestici nel loro regno, portandosi via due ricche manciate di croccantini, sballonzolante e ingobbito come Gollum. Il procione è quell’adorabile piccolo mammifero nordamericano che viene anche detto orsetto lavatore, per la sua eccentrica tendenza ad immergere nell’acqua tutto ciò che mangia, tenendolo ben stretto sue zampette anteriori, non dissimili da un paio di piccole mani umane. Fortunatamente, va detto, gli mancano i pollici opponibili. Perché se ogni rappresentante della sua specie avesse potuto utilizzare un computer, da oggi i nostri gatti non avrebbero più pace. Bastano pochi secondi per capirlo: le vittime, traviate dalle comodità di un tiepido divano, non sapevano che fare “Guardie! Oibò! Meow!” Animali veri, a differenza dei protagonisti di un racconto di fantasia, che non cercano l’accaparramento fine a se stesso. Però hanno fame, furbizie fornite dall’istinto e doti molto particolari. Se il procione s’introduce in un garage è perché nel suo profondo sa che c’è un’opportunità di farla franca. Punta, fondamentalmente, sulla simpatia. E chi potrebbe mai biasimare Rigo Gonzalez, padrone del trio di basìti felini nonché publisher del video, per l’aver filmato prima che aiutato, messo in digitale piuttosto che tra le sbarre l’impunito autore di un simile miracolo all’incontrario…Guardatelo, mentre immerge il maltolto dentro l’abbeveratoio, secondo quanto lui è da sempre abituato a fare. Grazioso e sfrontato igienista! Certo, oltre al danno, la beffa. Almeno poteva portarsi una sua fiaschetta in legno di betulla, lasciando intonsa una fra le due ciotole di casa.

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L’aspetto tradiva, fin da principio, la doppiezza delle sue intenzioni. Lunga coda bianca e nera per confondere gli inseguitori, andatura furtiva e malandrina. La maschera sul volto, tracciata nei colori bianchi e neri della sua morbida pelliccia, affine a quella di un membro della Banda Bassotti. Personaggi, loro si, perennemente in cerca di beni materiali, da sottrarre illecitamente dal grande deposito di Paperopoli, fra le urla e gli strepiti del pennuto miliardario. “Ooh, il mio tesss-oroh!” Beh, forse non tutti gli orsetti lavatori vengono al mondo già incamiciati. È proprio di questi giorni il video, pubblicato dal fondatore del famoso sito per social-news Digg.com, in cui un altro furbesco animaletto tentava d’irrompere dentro un’appartamento degli umani. Se non che, finiva per andare incontro ad un prematuro lancio per le scale ad opera del rabbioso padrone di casa, come punizione per aver commesso la più inopportuna delle aggressioni verso un pacifico e tranquillo barboncino. Un disclaimer inserito, doverosamente, dall’improvvisato lanciatore di quadrupedi all’inizio della registrazione riporta con chiarezza “Amo gli animali, spero di non avergli fatto male, però il mio cane viene prima (cribbio!)”. Un modo affascinante per ricordarci che gli executive e i grandi manager del web, almeno nei momenti di crisi, la pensano esattamente come noi.
Il cane viene prima, tranne che in un caso. Tra i fuochi sospesi nel profondo di ogni notte in mezzo all’ampia volta celeste,  Procione è quella stella, molto luminosa, che anticipa con il suo moto apparente il sorgere Canis Majoris, l’astro più grande mai visto da occhi umani. E se anche gli astrofisici hanno bisogno di un migliore amico, il procione terrestre preferisce interpretare il ruolo dell’antieroe fiero e spregiudicato, perennemente in cerca di quell’ultimo pugno di dollari bucati. E che invece resta solo, splendido, in cima ai suoi gustosi croccantini.

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