La palla NELLA buca. Difficile fraintendere la regola fondamentale, se non intenzionalmente. Questa follia pubblicitaria parte dal presupposto, opinabile, che il golf sia lo sport più noioso del mondo e sceglie un modo davvero strano per rinnovarlo: modificare due golf cart, trasformandoli nella versione gigante della rigida sferetta bianca normalmente utilizzata nel corso di un convenzionale giro sui verdeggianti links. Li hanno chiamati Battle Carts. Uno solo di questi veicoli, magari con il compito pacifico di attrarre l’attenzione del pubblico sul grosso logo che campeggia in alto e al centro del suo cupolone, non avrebbe fatto grandissimi danni. Anche due, tre o quattro di loro potevano, al massimo, aumentare le fonti di distrazione a discapito dei concentratissimi maestri del ferro 9. Per scatenare il caos, serviva un catalizzatore. E siccome le palle ambiscono nella vita ad una cosa sopra ogni altra, la buca, gli spietati marketeers hanno deciso di trasformare quell’impareggiabile cosa nella versione telecomandata di una volpe inseguita dai cani (che c’è di meglio di una bandierina, in fondo, per nascondere l’antenna). Da lì, si è scatenato il caos: DAVANTI; SOPRA; rotolandoci SOTTO a quel gizmo impazzito, le due macchinette, con a bordo altrettanti piloti senza un particolare istinto di auto-conservazione, si sono inseguite da un lato all’altro delle 16 buche, seminando il caos. Lo slogan è “Diamo la carica ad ogni cosa” e il sito ufficiale del prodotto, l’energy drink dal nome sintetico di V, lascia intravedere la futura possibilità di mettersi alla guida di una di queste metaforiche palle di fuoco, vincendo un concorso che inizierà da un giorno all’altro, in Nuova Zelanda. L’idea diverte e richiama alla mente le invenzioni motoristiche del programma televisivo internazionale Top Gear, i cui protagonisti gareggiano talvolta su alcune delle più bislacche quattro ruote mai assemblate da mani umane. Non a caso, proprio per la TV australiana ne viene realizzata da anni una versione personalizzata, considerata tra le migliori al mondo.
Il video dietro le quinte associato ai due Battle Carts dimostra come sono stati realizzati. Grazie alle sospensioni migliorate e al rollbar curvilineo di forma sferica, ricoperto di un telo appropriatamente bianco e puntinato, piloti e passeggeri sembrerebbero essere del tutto al sicuro, nonostante debbano anche tenere una lattina in mano. Il team ingegneristico di supporto all’iniziativa ha fatto tutto il possibile. L’unico imprevisto resta che un qualche giocatore non decida di vendicare il suo compianto PAR, rovinato per effetto dell’improvviso rombo di tuono prodotto da questi temerari.
Virtualmente sconosciute al di fuori del continente dell’Oceania, le lattine caffeinate con la V fiammeggiante si trovano un po’ ovunque in Australia e Nuova Zelanda, da Sydney a Melbourne e da Auckland a Wellington. Secondo un sondaggio citato da Wikipedia, nel 2003 il marchio Frucor Beverages poteva vantare lo share principale del mercato per la vendita presso le stazioni di servizio e i supermercati, ponendosi quindi ampiamente al di sopra dei vari prodotti d’importazione, bevuti anche qui da noi. Alle molte diverse versioni già immesse sul mercato, dai nomi aggressivi come Isokinetic o Purple Plasma si è aggiunta all’inizio del mese di giugno la bibita detta Graphite, dall’attraente lattina nera semi-opaca. Il nuovo prodotto è al centro della pagina Facebook ufficiale della compagnia. La ricerca di un’immagine giovane, vicina all’ambito degli sport estremi, ricorda le scelte pubblicitarie dei loro principali competitors, inevitabilmente sempre in agguato.
Se dovesse capitarvi, durante una partita domenicale al vostro country club preferito, di vedere all’orizzonte due palle giganti, non allarmatevi. Però lasciategli il passo…Una volta preso il via, non si fermano per niente e nessuno!