La dieta dello scoiattolo rosso americano (tamiasciurus hudsonicus) è sostanzialmente monotona e ripetitiva. Quando gli va bene, si nutre delle bacche o nocciole selvatiche che riesce a trovare nel sottobosco…Altrimenti dovrà accontentarsi di pigne, boccioli d’acero o larve di scarafaggio. Per questo ci riesce facile immaginare, con un certo grado d’empatia, la gioia dell’animale all’avvistamento di questa magnifica mangiatoia per uccelli, appesa da Viteacher alla grondaia di casa sua. Scalare una parete, saltellare fra una tegola e l’altra e poi discendere lungo il filo di sospensione è un gioco da ragazzi, per chi come Hardiman ha fatto dell’acrobatismo un credo, della destrezza uno stile di vita; il problema, semmai, è lo snodo. Infilata la zampetta nell’apertura pensata per il becco di un melodioso passero o cardellino, il roditore si accorge presto di aver fatto un grave errore: perché la struttura ricolma degli agognati semi è in realtà assicurata mediante l’impiego di un moschettone, in grado di girare liberamente a 360 gradi. Per effetto della stazza dell’ospite inatteso, decisamente più pesante di un visitatore convenzionale, la mangiatoia si abbandona quindi spontaneamente agli effetti della forza centrifuga, accelerando vieppiù. Al compiersi del primo giro, Hardiman appare ancora all’oscuro degli eventi, troppo preso dal gesto totalizzante di riempire il suo stomaco di materia commestibile. Fra il secondo e il terzo, la sua coda si trasforma nella pala di un elicottero peloso, mentre tenta in ogni maniera di bilanciarsi e continuare l’ebbra scorpacciata. A quel punto, è troppo tardi. Lo scoiattolo sta ormai sperimentando gli effetti stupefacenti di un trip allucinogeno: decolla insieme a un razzo della Nasa, sogna un dialogo con l’universo, gira senza posa verso l’infinito. Raggiunta la velocità di fuga, o un qualche tipo di massa critica, perde finalmente la presa e finisce all’interno di un cespuglio. Niente paura: secondo quanto raccontato dagli spettatori di una tale incredibile contingenza, lo scoiattolo ne è uscito poco dopo, senza aver subìto alcuna apparente conseguenza. Se non l’aver acquisito un certo senso di rispetto verso le imprevedibili creazioni dell’uomo, ben presto dimenticato.
La scena avrebbe origine da un caso accidentale. Eppure in America far girare gli scoiattoli, anche di proposito, è un’attività piuttosto diffusa. Per noi abitanti urbani della vecchia Europa, uno scoiattolo è un essere grazioso e quasi sempre bene accetto. Protagonista delle fiabe, amabile personaggio dei videogames, bonario mattacchione dei cartoon di Hanna & Barbera, tutti lo cercano e vorrebbero incontrarne uno. Però immaginatevi che potremmo pensarne trovando, per l’ennesima volta, tutti i nostri preziosi semi per gli uccelli sparsi a terra, con scortesia. Quale ingiuria! In fondo, che differenza c’è tra lo sgradito, nocivo topo e il suo cugino che abita sulle cime degli alberi? L’aspetto, che altro? Per dare soddisfazione a che si pone un tale quesito nasce il prodotto brevettato Twirl-a-Squirrel, dal marchio di settore BirdQuest. Si tratta di una mangiatoia a spirale dotata di un motore a rotazione, che si attiva automaticamente quando rivela un peso considerato eccessivo, lasciando “gentilmente” cadere a terra l’intruso indesiderato. Lo stesso destino, é probabile, toccherebbe ad eventuali merli particolarmente pasciuti o al classico colombo. Tanto, a nessuno importa dei poveri piccioni.
Nelle gerarchie dei popoli fantastici della fantasy, tutti gli Elfi hanno una loro dignità. Quelli Alti, immortali costruttori di torri e splendide fortezze, vengono ricercati per la saggezza e il potere magico che li caratterizza. I Silvani abitatori delle foreste, arcieri temibili e grandi conoscitori della natura, consigliano vie segrete per compiere la missione, salvando l’eroe. Non dovremmo discriminare i roditori, con coda piccola o grande, in base al luogo in cui hanno costruito casa loro. Anzi, quando i ratti fuoriescono dalle fogne, diamo anche a loro un po’ di semi.