Questa moderna Xena, principessa guerriera dei centauri motorizzati, percorre le strade d’Oriente con aria gagliarda e baldanzosa. La colorazione verde velenosa del suo cornuto veicolo sfuma, all’altezza del sellino, verso le pallide stelle su campo azzurro della Bandiera Americana. Le sue marmitte sono fucili, i manubri affilate roncole ricurve. Un paio di frange disposte ad arte si richiamano allo stile dei cacciatori pellerossa di quel continente particolarmente lontano. Un casco variopinto, indossato con la cinghia lenta, funge da emblema del clan, senza per questo rovinare la splendida chioma rosso scuro di colei che lo indossa. Ma questa feroce eroina dall’aspetto heavy-metal, degna di un fumetto degli anni ’70, non incute alcun timore o soggezione. Perché a seguirla c’è il suo fedele animale domestico: l’uccello. Se questo fosse un falco pellegrino, basterebbe a trasformarla in cacciatrice di taglie tibetana, accorsa in città per catturare un pericoloso criminale in fuga. Se fosse una civetta nera, sarebbe chiaramente una strega vietnamita, in cerca d’ingredienti per il suo pentolone fumigante di pozioni e filtri misteriosi. Se fosse un’aquila di mare, la donna assumerebbe subito l’aspetto di Chuck Norris, invulnerabile sceriffo in grado di sovvertire ogni legge della fisica in nome del popolo texano, non-plus-ultra dei grandi e potenti Stati Uniti. Fortunatamente, ad accompagnarla c’è un variopinto pappagallo, simbolo buddhista dell’altruismo.
Questo uccello viveva in una foresta di bambù sotto le pendici dell’Himalaya, insieme a molti altri animali. E poiché tutti gli abitanti del luogo si aiutavano a vicenda, le giornate trascorrevano in pace. Un giorno ventoso, a causa dell’attrito fra le canne, scoppiò improvvisamente un grave incendio. Allora il pappagallo, ricordando la cordialità dei suoi amici, volò presso un lago e si bagnò il più possibile le penne. Tornando quindi sopra la foresta, gettò ingenuamente quel po’ d’acqua tra le fiamme, sperando di salvare la situazione. Buddha, che osservava dalla vetta della montagna, gli chiese con gentilezza: “Pappagallo, il tuo gesto è molto nobile, ma cosa speri di ottenere gettando poche gocce su di un tale grande fuoco?” E lui rispose “Per salvare la foresta farò tutto il possibile, se non in questa, nella prossima vita”. Il vento continuava a soffiare senza posa.
Questa ripresa accidentale, già un successo da oltre 180.000 visualizzazioni, è l’ultima proposta di OfficialSwick, utente di YouTube che sembrerebbe essere un militare americano di stanza nell’Estremo Oriente. Il più famoso video del suo canale, ampiamente diffuso tramite blog e social media, è stato quello in cui un’abile venditrice ambulante, da lui incontrata nella città di Phuket, realizzava al volo dei deliziosi rotoli di gelato e banane pressate, impiegando uno speciale ripiano metallico refrigerato. La cultura della gastronomia di strada dei paesi asiatici è leggendaria e, del resto, molte sono le innovazioni tecnologiche introdotte al servizio di una tale sublime arte culinaria, subito esportate verso i quattro angoli del mondo: nei commenti è possibile scoprire come il macchinario sia ormai disponibile in Occidente, anche se al prezzo tutt’altro che accessibile di 1200 dollari.
Più recente è, invece, un altro suo strano video con il tema degli animali: tre uomini che trasportano sopra un pick-up aperto il loro imponente cucciolo di elefante, verso destinazioni sconosciute.
L’epilogo della storia del pappagallo è che Buddha, mosso naturalmente a compassione, l’aiutò a spegnere il fuoco. Tutti vissero felici e contenti. Anni dopo, volando 2100 Km verso Sud-Est, il pennuto raggiunse il paese del Siam, dove la sua drammatica storia si diffuse come argomentazione popolare a sostegno della dottrina di Siddharta. Centinaia di templi monumentali, statue e scritti filosofici lo resero immortale. Oggi accompagna la sua intrepida padrona, mentre gira per strada con la moto.