I fluidi non newtoniani sono una classe di sostanze polimeriche, generalmente di natura pseudoplastica, create in laboratorio per rispondere a una vasta serie di necessità. La loro caratteristica principale è il poter cambiare grado di viscosità, indurendosi in determinate condizioni. La più famosa tra loro, soprattutto per l’applicazione commerciale denominata Silly Putty, è un giocattolo simile al Pongo. Si tratta di un fluido molto denso, facilmente manipolato per fargli assumere una varietà di forme. Ma se qualcuno tenta di colpirlo bruscamente, o di tagliarlo con un colpo secco, s’indurisce al punto di diventare come una plastica durissima; tutto ciò che si ottiene, in tali casi, è la sua più completa frantumazione. Da tale strana entità chimica ci si sta muovendo, in tempi recenti, verso due direzioni contrapposte: come renderla utile e, naturalmente, il modo per farla diventare ancora più divertente. Da quest’ultima tendenza nasce la Magnetic Thinking Putty, un prodotto che mescola tale bizzarria ad un altro dei grandi misteri dell’universo: i magneti. Ottenendo una sorta di Blob inglobatore, che inesorabilmente si propaga per circondare e far scomparire ogni oggetto di metallo. Se un giorno tutti gli esseri viventi dovessero scomparire dal pianeta, non per questo cesserebbe l’eterna lotta per la sopravvivenza. Dadi e cubetti di ferro acciaioso avrebbero ancora un terribile nemico naturale, in grado di mangiarli nel giro di un minuto. Fino ad allora, sarà meglio guardarsi le spalle.
I dilatanti, nome scientifico di tale classe di sostanze, furono scoperti per caso negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, mentre si tentava di produrre un sostituto della gomma. Tralasciati per diverse decadi, come curiosità intellettuale o gioco per bambini, un giorno saranno usati per la costruzione di abiti da lavoro o protezioni antiproiettile. Nel frattempo, grazie al mescolamento con particelle magnetizzate, assumono l’aspetto lievemente inquietante di un qualcosa che non dovrebbe muoversi, ma lo fa. Sembra di essere tornati ai primordi dell’esistenza, quando la separazione tra le cose era ancora variabile e indistinta…
Il brodo primordiale da cui nacquero le forme di vita terrestri non era intelligente, eppure in se ospitava il seme del ragionamento. Osservando l’interazione turbolenta tra i protoctisti e procarioti, esseri microscopici, si poteva prevedere la futura lotta tra le specie animali, lo sviluppo conflittuale dell’evoluzione e ciascuno scontro di civiltà e guerra della storia umana. Le nostre filosofie, e con essa l’approccio organizzato del metodo scientifico, ci distinguono e separano dal regno vegetale, nonché da quello di pietre e rocce inanimate, come gli unici esseri in grado d’interiorizzare l’universo e agire in base ad esso. Tutto il resto è fisica, un processo indipendente dagli esseri viventi e del tutto automatico. Ma chi può dire, in realtà, quale impulso muova il fluido magnetico inglobatore, quando esce dal barattolo per placare la sua fame!