Per la serie: la mela che non puoi mangiare, l’auto che non puoi guidare. Questa interfaccia di comando sviluppata dai Fujitsu Laboratories, una volta immessa sul mercato, potrebbe cambiare il modo stesso in cui interagiamo coi computer. Si tratta di un proiettore con webcam e sensore di movimento che, cooperando con un particolare software, identifica gli oggetti, le figure e interpreta i gesti umani. Lo scopo è quello di arricchire un qualcosa di stampato, collocandolo sull’apposito piedistallo per renderlo interattivo. Le guide turistiche vengono aggiornate con dati in tempo reale. I libri gestiscono riferimenti ipertestuali e annotazioni. Sarà anche possibile estrarre degli elementi selezionandoli con il dito, ritrovando i brani che ci interessano direttamente nel PC o cellulare. In poche parole, tutto ciò che è scritto o illustrato potrà, finalmente, cambiare o adattarsi in base alle nostre esigenze.
Il campo dell’informazione, specialmente per quanto concerne i suoi aspetti digitali, si evolve in modo piuttosto prevedibile. Si comincia con uno strumento dall’impostazione utile, ma che risulta poco utilizzabile per via di limitazioni di fondo. Magari un laptop troppo lento, che ha poca autonomia o maneggevolezza. Poi, gradualmente, grazie al perfezionamento ingegneristico e al progresso tecnologico, l’approccio costruttivo diventa più efficiente, migliora la performance di funzionamento e riesce a trovare una sua collocazione; a quel punto, d’un tratto è innovativo, rivoluzionario. Non importa che ciascuno dei suoi elementi costituenti, se preso singolarmente, esistesse già da anni… Ciò non colpisce l’opinione pubblica né condiziona la resa commerciale. Se prima ce l’avevano in pochi, era come se non esistesse. Ora finalmente ce l’ho pur’io, ce l’abbiamo tutti. Ed è fantastico. Riempie le prime pagine dei giornali, non se ne può fare a meno. Così è stato per i touchscreen capacitivi, punto di svolta fondamentale nella concezione moderna dei computer, tablet e smartphone. Il passo successivo potrebbe arrivare da un momento all’altro.
In fondo, se prendi un libro in mano, ad esempio per leggere un romanzo, difficilmente pensi ai suoi singoli elementi: carta, inchiostro, colla, cartone. Ma ciascuno di essi proviene da numerosi secoli di perfezionamento, esperimenti industriali e studi di fattibilità. Allo stesso modo, in un tablet o lettore di ebook ci sono vari aspetti. La batteria. Il processore. E lo schermo, a sua volta divisibile tra matrice di pixel e sensori in grado di rilevare il campo elettrico del corpo umano. Da oggi, grazie al prototipo Fujitsu, quest’ultimo componente potrebbe non servire più.
Il dispositivo è stato pensato per l’impiego in luoghi pubblici, come gli uffici informazioni o le strutture governative. Ma l’idea, con tutte le sue interessanti implicazioni, potrebbe trovare un ampio utilizzo anche nelle nostre case, per lo studio e l’intrattenimento. La versione commerciale è prevista entro il 2014 e vista la relativa semplicità dei suoi componenti il prezzo non dovrebbe, in teoria, essere elevatissimo. Come per tutte le altre grandi tecnologie moderne, nessun singolo aspetto del prodotto è nuovo. Abbiamo avuto le interfacce gestuali. I touchscreen e i libri interattivi. I proiettori. Ma mai, prima d’ora, tutte le cose insieme. E poi, ve lo immaginate puntare questo proiettore su di una scacchiera o il tabellone del Risiko? Potremmo giocare con pedine e pezzi tradizionali, ma contro avversari che si trovino in qualsiasi parte del mondo. Anche in questo caso, la voglia di giocare aprirà la via per il progresso.