L’astuzia del corvo: una prova d’intelligenza

Crow

“Mai più!” disse Bernhard. Vivere con i bestioni a due zampe, accettare le loro regole ha certamente alcuni lati positivi. Abituato a rischiare la vita in città, tra alti palazzi e sfreccianti automobili, per lui avere il cibo pronto è un grosso passo avanti. Ogni mattina, i suoi gentili carcerieri vengono a salutarlo nella gabbia, lo accarezzano e rivolgono al suo indirizzo complimenti e moine. Talvolta, quando Bernhard dimostra chiaramente di desiderarlo, gli offrono anche il gradevole lusso di un bagno in acqua tiepida, limpida e rilassante. Poi, a metà giornata, inizia la parte di cui nessuno gli aveva mai parlato. Lui, infatti, ricorda chiaramente le parole di Douglas il Piccione, anziano abitante della piazza centrale “Ho sentito dire che in gabbia nessuno ti scaccia, non ti maltrattano e puoi dormire quanto ti pare.” Diceva, due giorni prima di finire sotto un tram. E così, Bernhard scelse spontaneamente di recarsi al Laboratorio, tempio scientifico degli esseri bipedi, signori indiscussi del pianeta. “Mai più!” disse, mentre per l’ennesima volta si ritrova, suo malgrado, ad affrontare un complesso esperimento. Cosa avranno pensato i loro enormi cervelli questa volta? Dannati scaltri individui. Il cibo si trova in una scatola, dietro robuste sbarre di legno “Ummm” Bernhard tenta invano di raggiungerlo. “No! Serve uno strumento!” Appeso per un filo a un alto ramo, messo un pò da una parte, scorge improvvisamente un semplice bastone. “Ci sono!” Compiuto l’agile balzo, impugnato l’oggetto familiare, di nuovo fallisce nel guadagnarsi il cibo… Perché con sua somma delusione la pillola di carne, stavolta, l’hanno messa troppo in là. Dev’esserci un passaggio successivo. Bernhard aguzza l’ingegno…

“Uno strumento… uno s… DUE! ne servono DUE!” Questa volta si sono superati. Geniacci che non sono altro. C’è un secondo lungo arnese dietro le sbarre, difficile da raggiungere. A meno di avere già il primo. Bernhard deve usare un’oggetto per ottenerne un’altro, che a sua volta gli fornirà il cibo. Bastone corto+bastone lungo=mangiare. Se no, niente mangiare! Dannazione, se solo l’avessi saputo, vai a fidarti degli amici! Douglas e tutte le sue storie, così orgoglioso della lunga barba bianca, del copricapo fatto, secondo lui, con le piume dell’antico uccello urbano…L’unica ragione per cui tutti lo chiamavano il Piccione. Tirato fuori il generoso boccone dal contenitore, Bernhard, un pò umiliato, si siede a mangiare.
Non è sempre andata a questo modo. Un tempo non c’erano esperimenti, il mondo era un luogo libero in cui gli esseri vivevano in armonia. Rettili striscianti. Insetti operosi. Pesci spensierati. Gli uccelli… Gli uccelli erano più piccoli di noi, meno intelligenti. Non sapevano guidare i tram e soprattutto, grazie a Quetzalcoatl, non costruivano Laboratori! Ma sono passati secoli dall’incidente, ormai l’Epoca degli Uomini è argomento di leggende quasi dimenticate. I Grandi Piumati governano la Terra.
Bernhard guarda attento lo scienziato che mette da parte il blocco per gli appunti, mentre sistema con calma le scure piume, lievemente arruffate dal colletto del camice bianco. Sembra soddisfatto, almeno per quest’oggi. Difficile decifrare quei loro sguardi enigmatici, gli occhi tondi che spuntano al di sopra del minaccioso, enorme becco. Si, il carceriere-corvo è felice, pensa Bernhard. Digrignando i denti, il giovane pronuncia, con astio, le solite parole: “Mai più!”

Lascia un commento