Come ammaliare uno struzzo

Ostrich Taming

Aveva ragione Wolfgang Amadeus Mozart: nulla è impossibile per chi possiede un flauto magico, senso d’iniziativa e il raro dono dell’orecchio musicale. Il suono di una languida melodia ammansisce le creature e ne placa gli animi. Guardate, abitanti della Tracia e dell’Illiria: come l’antica regina Arsinoe cavalcherò la bestia verso il tramonto, oltre la montagna del Destino! I miei colleghi viaggiatori dicevano che ero pazzo, perché ho sempre creduto nell’antica profezia. Ma fu mia l’idea di aprire il sarcofago ancestrale e trarne lo strumento leggendario. L’esercito del Signore Oscuro circonda ormai il Ducato, ci resta un’unica speranza…Occorre che un discendente della stirpe magica, sangue degli elfi oscuri, risalga il fiume Derebion in cerca della Spada della Concordia. Nessuno dei guerrieri sapeva cosa fare. Sono stato io, realizzando quanto scritto nei diari del monaco cenobita, a recarmi nel sacro recinto degli uccelli del deserto. La luce abbagliante del sole si riflette sul portale di pietra e ossidiana decorata, adorno delle ossa degli eroi; molti, ahimé, sono periti prima ancora d’iniziare questa ardua Cerca. Fra gli anziani del villaggio, testimoni del mio sconsiderato gesto, cala il silenzio. Mi porgono le briglie speciali create per la mia missione, ma non pensano davvero che farò ritorno. Che ne sanno, in fondo? L’antro del mostro è una voragine scavata tra le sabbie del bush, più nera di un’eclissi millenaria. Facendomi luce con la torcia oleosa, discendo una sconnessa scalinata. Il suono tintinnante della mia armatura, riecheggiando tra lontane pareti, rafforza l’atmosfera surreale…

Quando torno, è l’ora del cavallo. L’abbagliante luce del sole allo zenith m’impedisce, in un primo momento, di accertare la situazione. Nella mano destra, stringo il flauto di pietra della regina Arsinoe. Nell’altra, briglie di cuoio spesse come un cordone di canapa, tese al massimo della loro estensione. Lentamente i miei occhi si abituano al bagliore: tutto intorno, scorgo i volti sollevati di chi aveva creduto al mio sogno visionario. Zenobia, la figlia del capo villaggio, è la prima a capire cosa realmente sia successo.  “Guardate! Lo stregone ha riforgiato l’antica alleanza!” Le briglie si allentano. Un verso clamoroso, come l’ululare di cento lupi affamati, riecheggia per la radura desolata. Il popolo applaude il suo entusiasmo, qualcuno grida di paura. In un vortice di polvere e piume nere al vento, la Creatura riemerge in superficie. Struthio camelusl’essere più grande fra pennuti viventi. Sorrido, indosso l’elmo di mio padre e salgo in groppa alla cavalcatura, come scritto nei testi leggendari. Signore Oscuro, preparati alla mia venuta. Sono l’essere più veloce della Terra. Ritroverò la Spada, oppure, male che vada, scappo all’estero col mio Struzzino. E Zenobia.

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