Il vero volto di Popo-chan, gufo trasformista

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Tra gli animali resi famosi da Internet va sicuramente citato l’assiolo faccia bianca di nome Popo-chan. Piccolo rapace notturno di origini sudafricane, comparve nel 2010 sui teleschermi giapponesi in quello che sarebbe diventato uno dei video di YouTube più famosi e amati al mondo. Eternamente diffuso, tradotto in più lingue,  lo spezzone ce lo mostra mentre reagisce in modo singolare a due diversi gradi di minacce simulate, schierate sul braccio in rapida successione, con scopo dimostrativo, dalla sua addestratrice: un barbagianni e un altro gufo, molto più grande. Dietro l’aspetto benevolo e inoffensivo, difficile dimenticarlo, Popo nascondeva infatti l’anima di un trasformista d’eccezione. E due versioni alternative di se stesso. Questa è la storia dello Ptilopsis leucotis, l’unico volatile in grado di cambiare aspetto. Con una versione normale (simpatica), un’altra arrabbiata (terribile) e la forma finale, un concentrato d’intento assassino e sguardo magnetico, in grado di gettare nello sconforto anche il più determinato dei predatori.

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Viste le loro dimensioni ridotte, pari all’incirca a quelle di un merlo, gli assioli africani si accontentano spesso di zampettare a terra andando in cerca d’insetti, ragni, scorpioni o grilli, di cui si nutrono con entusiasmo. Vivono in  piccole colonie, con esemplari maschi e femmine, ma sono fortemente territoriali, e non accettano di buon grado l’intrusione di un estraneo. Per questo, durante il giorno, nonostante la loro appartenenza alla famiglia dei rapaci notturni (gli strigidi) non è insolito scorgerli mentre perlustrano il terreno circostante.
Il nido viene generalmente scavato a terra, in una zona nascosta, o collocato in bassi cespugli particolarmente fitti o spinosi.  I più coraggiosi tra loro scelgono invece il cavo degli alberi, o persino il riciclo di nidi abbandonati, un tempo casa di uccelli più grandi. Il più delle volte vi depongono, al massimo, tre o quattro uova. Nessuna delle sotto-specie di questo simpatico gufo è, per fortuna, a rischio d’estinzione.

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Con il sopraggiungere del tramonto, fedeli al ruolo evolutivo da loro ricoperto, gli assioli africani spiccano il volo in cerca di un punto elevato, da cui si mettono di vedetta. Sfruttando la loro vista acuta, cercano attentamente ogni potenziale preda. Lucertole, falene, toporagni e altri roditori, secondo le modalità tipiche di ogni rapace… Ma con una differenza: il bisogno di guardarsi, a loro volta, da predatori più grossi e pericolosi, restando sempre pronti a mettere in campo lo straordinario meccanismo di difesa che li contraddistingue.
La tecnica viene detta, in campo tecnico, tarnstellung, ovvero “posizione che confonde”.  Si ritiene che il terribile assottigliamento di Popo-chan, con gli occhi socchiusi e le piume raccolte, avesse lo scopo di ricordare l’aspetto di un ramo secco, per nasconderlo piuttosto che intimorire. Ma il commentatore giapponese, con ottime ragioni, sceglie piuttosto di paragonarlo a una perfetta interpretazione dell’inquietante conte Dracula.

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