No Gods or Kings. Only Man… and Big Daddies.

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Bioshock è stato uno dei giochi più affascinanti e particolari del 2007: coinvolgente, ricco di atmosfera ed ambientato in un mondo alternativo inquietante e distopico, viene spesso descritto come un ibrido di action/rpg con elementi del survival horror alla Resident Evil.  Da qualche giorno è disponibile un gameplay teaser del suo seguito, che sembrerebbe riproporre qualcosa di concettualmente simile al primo gioco. Apri questo articolo per visualizzarlo…

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Questo sequel, inizialmente annunciato con il sottotitolo “Sea of Dreams” (sembra che la dicitura sia oggetto di discussioni alla 2K Games – a me piaceva molto) vedrà il giocatore ritornare alla città sommersa di Rapture dopo gli eventi del primo episodio, questa volta nel ruolo di un Big Daddy, nientemeno che il capostipite dei mostri umanodi generati dalla sperimentazione sull’ADAM, la potente sostanza che aveva permesso la creazione dell’impero abissale ed oggettivista di Andrew Ryan.  Saremo quindi armati del temibile braccio-trivella così caratteristico di queste creature, oltre a poter utilizzare tutte le armi ed i plasmidi (le magie-abilità genetiche) del primo episodio. Una novità vedrebbe l’uso in dual wield di arma+plasmide, un’espediente forse mirato a velocizzare e rendere più intuitivi i combattimenti. Se ne sentiva il bisogno.

La forza espressiva di Bioshock non è mai stata l’intreccio della trama  o i vagamente prevedibili colpi di scena, quanto piuttosto l’abilità degli autori nel trasformare una semplice premessa, solo vagamente plausibile – l’improvvisa edificazione di una moderna Atlantide – in una galleria sorprendente di situazioni e personaggi memorabili. L’esempio più lampante è l’ineguagliata sequenza introduttiva, la discesa agl’inferi che il giocatore vive in prima persona nel ruolo del naufrago Jack: un climax maestoso di enormi ed oscure sale Art Deco, rumorosi ed inefficenti macchinari, e bizzarri motti politici ispirati alle opere di Ayn Rand: al termine dei primi 10 minuti la maggior parte delle persone non può fare a meno di restare colpita da un gioco tanto volutamente diverso da tutti i suoi predecessori e titoli concorrenti – questa sequenza costituisce tra l’altro un demo (versione dimostrativa) dalla forza persuasiva non trascurabile, probabilmente responsabile di una grossa percentuale delle vendite. A mio parere, la profondità artistica di Bioshock và ricercata proprio nell’originalità della premessa e nella sua esecuzione, forse due delle qualità più importanti in un action-adventure di alto profilo.

Non tutti sanno che la genealogia di Bioshock può venire fatta risalire fino al 1992, quando gli allora Blue Sky Productions ricevettero l’incarico di trasformare il CRPG più popolare di tutti i tempi in un dungeon crawler in prima persona; nonostante l’alta considerazione dei critici,  nè i due Ultima Underworld nè i due System Shock hanno mai raggiunto l’incredibile successo di vendite di Bioshock, un gioco di cui oggi viene persino progettato il film (un dubbio onore, ma che lo metterebbe al livello di fenomeni Pop come Doom e Super Mario, Mortal Kombat e Street Fighter).

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Tra le novità introdotte in questo nuovo episodio vanno annoverate, naturalmente, tutte le meccaniche di gameplay e tematiche date dall’interpretare il ruolo di un Big Daddy: il giocatore potrà avvalersi dell’aiuto delle inquietanti Little Sisters, bambine addette all’estrazione del sangue con enormi siringhe, per acquisire potenziamenti dall’ADAM presente nei cadaveri dei nemici sconfitti. Si parla inoltre di una nuova classe di avversari, le cosìddette Big Sisters (personalmente di aspetterei qualcosa di simile alle Witch di L4D). Sarà inoltre possibile avventurarsi, finalmente, nell’esplorazione dei fondali marini “esterni” a Rapture – come c’era da aspettarsi, visto che il protagonista sarà un gigantesco palombaro dal verso di balena… L’uscita del gioco è prevista per la fine dell’anno, in contemporanea su PC, PS3 ed Xbox 360.

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