Come ci è stato gentilmente ricordato da Google, quest’oggi Douglas Adams avrebbe compiuto 61 anni. Uno degli autori della fantascienza più amati e conosciuti al di fuori dei circoli degli appassionati di genere, in grado di creare un intero universo di personaggi memorabili e situazioni al limite dell’immaginazione umana. Forse l’unico, e certamente il migliore, ad aver saputo coniugare la verve ironica dell’inconfondibile humour inglese con il senso di meraviglia delle Space Opera, da lui reinterpretate come una versione assurdista e surreale del racconto picaresco, senza più alcuna limitazione di contesto e, soprattutto, senza tempo. Come dovrebbe essere, insomma, ogni grande classico letterario. A commemorare l’evento ci pensa, oltre al divertente doodle interattivo dell’azienda internettiana per eccellenza, anche l’abile prestigiatore ed esperto di gadget Richard Wiseman, creatore dell’affascinante canale di YouTube Quirkology. In questo video lo ritroviamo alle prese con un gioco dall’esito suggestivo e stranamente pertinente: l’obiettivo era disporre il suo speciale mazzo di carte in modo tale che, comunque le si osservassero e si procedesse a sommarle, il numero risultante sarebbe stato quello scelto “a caso” dal suo aiutante. La Risposta neanche a dirlo, finirà per essere 42.
Il significato di questa cifra, diventata negli anni un vero e proprio tormentone memetico del mondo tecnologico e digitale, va ricercato nel primo romanzo della famosa serie Guida galattica per gli autostoppisti. Il colossale computer Pensiero Profondo era stato costruito fin dagli albori dell’universo per arrivare a conoscere, dopo millenni di calcoli, la risposta fondamentale su tutte le cose (42). Ma non la domanda, con estremo dispiacere di ogni parte coinvolta. Il resto, come si dice, è storia… Della filosofia!
Anche se a noi umani, persino nell’epica immaginifica di Douglas Adams, non viene concessa comprensione di questo mistico numero, possiamo inoltrarci molto più a fondo nella simbologia metodologica impiegata dal prestigiatore Richard Wiseman. Si tratta, infatti, del concetto matematico, filosofico ed esoterico comunemente definito quadrato magico.
Questa sequenza schematica di numeri, incapsulata in una tabella, trova espressione nelle culture di ogni parte del mondo. Ma il quadrato magico più famoso in Occidente proviene dalla storia dell’arte, e compare nell’incisione di Albrecht Dürer intitolata Melancholia I. Per citare Wikipedia:
Il quadrato magico contenuto nell’opera è molto complesso. Infatti non è solo la somma dei numeri delle linee orizzontali, verticali e oblique a dare 34 ma anche la somma dei numeri dei quattro settori quadrati in cui si può dividere il quadrato e anche i quattro numeri al centro, se sommati danno 34. Così come i quattro numeri agli angoli. Inoltre se si prende un numero agli angoli e lo si somma con il numero a lui opposto si ottiene 17, invece se si prende un numero del centro e lo si somma con il suo numero a destra in basso (o in alto) si ottiene sempre 17. […]
Nel gioco di prestigio di Wiseman, tuttavia, ci si preoccupa di stupire anche coloro che avessero precedenti esperienze di questo particolare concetto: l’ultima occorrenza del numero, infatti, compare a sorpresa sul retro delle carte. Un gesto dal giusto grado di creatività e stranezza, molto adatto a ricordare colui che seppe scongiurare una catastrofe spaziale trasformando, con la sua folle ma del tutto congruente logica, due letali missili in una balena e un vaso di fiori.