A volte una formazione a testuggine è solo un guscio protettivo di scudi e punte acuminate, altre nasconde al suo interno il drago agile e splendente dei cieli taoisti dell’Estremo Oriente: una sorta di chimera militare. Le ali della gru si spalancano, il cuneo dei soldati s’insinua serpentino tra i reparti avversari, la carpa determinata risale un fiume ostile, si trasforma in tigre e aggredisce il gruppo infiltrato dei fomentatori. Questo reparto della polizia sud-coreana in addestramento, registrato da Infinitychallenger nel 2011, dimostra capacita straordinarie nell’applicazione dell’antica filosofia guerresca di Sun Tzu, forse il più famoso stratega al mondo. Oggi il campo di battaglia, in senso tradizionale, ha lasciato il posto alle nuove tecnologie e del resto non potrebbe realmente esistere in presenza dell’artiglieria moderna. Ma c’è un settore in cui i generali di un tempo potrebbero ancora trovare un impiego: l’intervento antisommossa. Come le storiche legioni, gli addetti a questo compito si vestono in varie circostanze di pesanti armature e impugnano scudi e manganelli, armi non dissimili per portata e ingombro da quelle dei loro antesignani dell’Impero Romano, i dominatori delle orde barbariche disorganizzate. Qui solo, probabilmente, è ancora possibile applicare in senso letterale le regole ancestrali dell’Arte della Guerra.
Il mito delle forze speciali, perfettamente equipaggiate e preparate allo scontro, ha origini anche più antiche. Erano in 300 alle Termopili. Una barriera impenetrabile di lance e corazze in bronzo. La formidabile falange oplitica, contro un numero spropositato di guerrieri persiani. La loro difesa fu come uno scoglio sul quale andavano ad infrangersi le ondate degli uomini di Serse. La disparità di competenze era tale da aver quasi pareggiato i rapporti di forza tra i due schieramenti, nonostante tutto, e per tre giorni non apparve chiaro chi fosse destinato a prevalere. Ma il mondo dei fenomeni ci insegna che nessun elemento può resistere eternamente a un altro e l’acqua corrode persino le montagne; uno dopo l’altro, gli eroi greci caddero e il loro re Leonida perse la vita. La guerra è fluida e mutevole, ma in circostanze avverse non tutti i generali poterono sfruttare tale fatto a proprio vantaggio.
Gli antichi comandanti cinesi, coreani e giapponesi avevano una visione strategica, per certi versi, più vicina a questo assioma filosoficamente universale: non essere preparato, sii adattabile. I piani complessi, se precisi e articolati, falliscono spesso. Addestra attentamente i tuoi soldati, ma nel momento della verità.. WU WEI non agire, lascia che lo scontro segua il suo corso naturale. Se conosci te stesso e il tuo nemico, vincerai 100 battaglie. E soprattutto, forse il punto fondamentale nei casi in cui si cerchi di applicare tale dottrina al campo dell’ordine civile: sappi quando è il momento di combattere e quando invece, se vuoi giungere a una buona conclusione, non è davvero il caso di farlo.