Gli impiegati del Tama-Zoo di Hino, a Tokyo, si addestrano con rigore militare e senso di responsabilità a fronteggiare ogni emergenza, anche le meno comuni. Come la necessità di ricatturare una zebra fuggita dal suo recinto, in seguito a un terremoto, che corre senza controllo per le strade minacciando di travolgere o scalciare gli scossi e impreparati visitatori. Ma poiché simulare con pieno realismo tale eventualità, di fatto, non potrebbe prescindere dal verificarsi di un qualcosa di non troppo distante dall’emergenza stessa (cosa potrebbero mai usare? Cavalli addestrati o…?) L’ultimo giovane guardiano assunto dal parco zoologico viene camuffato per l’occasione con un costume a strisce degno del personaggio dei cartoon Marty la Zebra, ricevendo il compito non facile di dar vita recitativa allo sfortunato animale. Ciò causa il verificarsi alcune imprecisioni: innanzitutto, la risultante creatura assomiglia più a un essere mannaro bipede lievemente ubriaco. Poi, problema non indifferente, incorre nel rischio di essere scambiata, per via del suo muso equino su corpo vagamente umano, per uno dei famosi disturbatori di matrice internettiana che, acquistata online l’iconica maschera in lattice da cavallo, talvolta costituiscono la frangia più scherzosa e innocua del movimento Anonymous.
Ma tali considerazioni iconografiche non potrebbero essere più lontane dall’effettiva realtà dei fatti: l’esercitazione si svolge con metodologie e una serietà quasi solenni, mentre ciascuno esegue il suo ruolo alla perfezione. Ancora una volta, come per il famoso rinoceronte simulato nel 2009, le reti vengono sollevate al momento giusto, il dardo tranquillante – non reale, si spera, colpisce in pieno l’uomo zebra e lui cade a terra pronto per il recupero. Effettuato, neanche a dirlo, tramite un furgone giustamente decorato a strisce bianche e nere. Il video ha acquisito le caratteristiche di un virale grazie ai report della BBC, del Telegraph e al caricamento in forma originale, abbinato a questo post, effettuato su YouTube dall’agenzia francese AFP.
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