Sinfonie d’asfalto: la strada canterina che conduce al monte Fuji

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Chi non scala il Monte Fuji almeno una volta nella vita è uno stolto, recita la prima parte di un proverbio giapponese. Un detto che si può tranquillamente intendere in senso letterale, perché la più famosa delle tre montagne sacre è un luogo affascinante in cui natura e tradizione s’incontrano a formare panorami memorabili, del tutto unici al mondo. O forse invece, come spesso capita nei detti popolari, il significato vero va cercato nella valenza più profonda di tale concetto: si potrebbe intendere che il senso comune, l’abitudine, possano portarci solo fino a un certo punto e qualche volta ci sia il bisogno di superare se stessi, stupirsi, metterci alla prova e cambiare le regole fondamentali del nostro quotidiano. Come fece probabilmente l’ingegnere stradale Shizuo Shinoda, inventore del più lungo strumento musicale al mondo, una striscia d’asfalto costruita con accorgimenti particolari che, guidandoci sopra alla giusta velocità, riprodurrà con efficacia l’intera sequenza di un’articolata e riconoscibile melodia.

In questo video possiamo assistere all’effetto sorprendente della versione più recente di questa cosiddetta Melody Road, installata nientemeno che tra i boschi di Aokigahara, ai piedi del Monte Fuji, sede mitica di spiriti, mostri e antiche divinità.
Questa invenzione, basata sull’impiego di piccoli dossi disposti ad arte, è stata poi ripresa in diversi paesi al mondo, tra cui la Danimarca, la Corea del Sud e gli Stati Uniti, nella tranquilla California. Luogo dal quale, sfortunatamente, in tempi recenti è stata rimossa per protesta degli infastiditi abitanti, stanchi di sentire ogni giorno lo stesso identico brano del Guglielmo Tell di Rossini. Del resto, come dice il proverbio: Chi non scala il Monte Fuji almeno una volta, eccma chi lo fa più di una volta, peggio per lui!

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