Non sai dove parcheggiare la bici a Tokyo? Mettila sottoterra.

japanese bike parking

La viabilità giapponese segue regole dettate da un fondamentale bisogno di ottimizzare gli spazi urbani. In un paese estremamente popoloso in cui gli automobilisti sono la minoranza e i trasporti pubblici raggiungono vette di efficienza superiori, le aree pedonali diventano spesso luoghi di passaggio per grandi quantità di persone e punti d’incontro culturali, caratterizzati da ore di punta frequenti ed estremamente affollate. Persino il diritto a possedere un’automobile in Giappone, subordinato ad una lunga serie di lungaggini burocratiche, prevede tra le altre cose la dimostrazione del possesso di un garage o posto macchina riservato, con la precisa finalità di non sottrarre metri quadri al prezioso suolo pubblico cittadino. Può tuttavia capitare, camminando per grandi città come Osaka e Tokyo, di imbattersi in vaste zone designate al parcheggio delle biciclette, un mezzo piuttosto popolare e largamente utilizzato da giovani e pendolari. Un problema che sembrava impossibile da risolvere, almeno fino all’installazione del primo parcheggio sotterraneo automatico. L’incredibile dispositivo, non dissimile da una sorta di juke-box gigante, è una creazione dell’azienda Giken, produttrice di macchinari industriali situata nella parte meridionale dell’isola di Shikoku, presso la grande e antica città di Kōchi. Il funzionamento è molto semplice: si paga la sosta presso il chiosco a lato della strada, si riceve una tessera (non perdetela) e si posiziona la bicicletta sull’apposito nastro trasportatore. Ci penserà la macchina a farla sparire nelle profondità della terra…

Questo video è opera del blogger DannyChoo, nato da genitori malesi e originario del Regno Unito, che dal 1999 vive a Tokyo e si impegna nel far conoscere la cultura giapponese all’estero. Si tratta di uno spezzone tratto dal documentario Culture Japan Season 1 Digest, disponibile in forma integrale presso il suo interessante canale di YouTube.
Parcheggi sotterranei di questo tipo, ispirati al modello giapponese, potrebbero un giorno fare la loro comparsa anche in molti altri paesi del mondo ma sarà importante riprodurre le precise funzionalità originali: l’utente di Reddit Orcak racconta di come tempo fa ne fosse stato installato uno da lui in Olanda e sfortunatamente tendesse a restituire sempre la bicicletta sbagliata. Un problema non proprio trascurabile.

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