La pelliccia magica del Circo Roncalli

Roncalli_furcoat

Chiamata in modo apparentemente casuale dal pubblico (in realtà era parte dello show) la distinta signora riceve dal clown del circo un grosso pacco infiocchettato. Recatosi in cabina per trarne una sontuosa pelliccia, con tanto di volpe al collo, dono d’altri tempi e ben lontano dalla moderna coscienza animalista, nel momento del suo sfoggio d’eleganza finirà per averne una straordinaria sorpresa. Furetti, visoni e volpi sono animali intelligenti che capiscono quando è il momento di stare al loro posto e se c’è l’occasione di fuggire, basta un’attimo di distrazione, la sfrutteranno per tornare creature libere e incostanti. O almeno questa è la visione fantastica data in questa scena d’arte comica circense, in cui la spontaneità e la natura vincono senza mezze misure sulla spregiudicata industria e sulla vanità umana.

Il Circus Roncalli, il cui nome è un chiaro riferimento al papa Giovanni XXIII (date una carezza ai vostri bambini…) nasce in Germania nel 1976 a Bonn, diventando nel giro di 10 anni uno dei più importanti circhi d’Europa. I due fondatori, Bernhard Paul e André Heller, sono anche collezionisti dell’arte circense e per questo il loro spettacolo viene accompagnato da una sorta di museo itinerante, fornita esposizione degli antichi costumi e strumenti impiegati nel loro ambiente. Il Roncalli fu il primo circo del blocco occidentale ad esibirsi nella Russia sovietica. Tra i suoi clown più famosi Gensi, che si ispira al teatro catalano degli anni ’70 e Devlin Bogino, di origini italiane. Il video della pelliccia, nella versione di YouTube, non è purtroppo stato attribuito a uno specifico artista.

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