Florida: il mistero di una sfera precipitata da molto, molto lontano

Nello scenario di una società con un livello tecnologico cronologicamente definito, la comparsa di un oggetto fuori dal contesto può avere significative derivazioni storiche, sociali e ingegneristiche. Immaginate, ad esempio, l’inspiegabile ritrovamento di un iPad nel XVI secolo, oppure un aeroplano che sorvoli all’improvviso Roma all’epoca di Leonardo da Vinci. In talune interpretazioni ipotetiche, il semplice verificarsi di simili eventi può essere il fattore scatenante alla base di una spinta evolutiva possente e inarrestabile: vedi il monolito alieno teorizzato in 2001: Odissea nello Spazio dallo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke. In casi alternativi, la portata del fenomeno non viene giudicata semplicemente abbastanza significativa da costituire, per l’opinione pubblica, poco più che una curiosità transitoria. Vedi le strane steli che si sono palesate, con una serie di entusiastici servizi televisivi, in giro per il mondo verso la fine dell’anno 2020. Ciò detto, in una società mediatica come quella contemporanea, difficilmente qualcosa di simile può verificarsi senza lasciare un qualche tipo di traccia. E ciò risulta vero adesso, come il 27 marzo del 1974, quando l’intera famiglia Betz riunita nella loro grande e vecchia casa solitaria sull’isola di Fort George, Florida, udirono un boato poco fuori l’uscio sul retro. Per precipitarsi immediatamente fuori, scorgendo qualcosa d’assolutamente inaspettato.
Fuoco tra i cespugli, come se qualcosa d’incandescente fosse precipitato dal cielo. E proprio lì in un angolo, ai margini del piccolo vialetto, una sfera metallica scintillante del diametro di 20 centimetri e 9,68 Kg di peso, con l’unico elemento riconoscibile di un segno triangolare. Zero saldature, bulloni o rivetti. Così l’imprenditrice femminista Antoine, l’ingegnere marittimo Gerri ed il figlio ventenne Terry, studente di medicina, incontrarono per la prima volta l’oggetto che avrebbe cambiato la loro vita. Sospettando, in un primo momento, che potesse trattarsi di un reperto archeologico, magari un’antica palla di cannone, così che presero la strana cosa e la poggiarono sul pavimento del salotto. E quella, senza nessun tipo di ragione apparente, cominciò a rotolare. “Niente di strano” direte voi, se non che la sfera dimostrò una propensione surreale a muoversi secondo schemi ed intenti apparentemente definiti. Ritornando al mittente, ogni qualvolta si tentava di allontanarla, e seguendo le persone da una stanza all’altra, come un gatto o un cane. Una volta messa sulla superficie sopraelevata di un tavolo, inoltre, essa dimostrava un’apparente intento di autoconservazione, cambiando direzione ogni qualvolta rischiava di cadere. Il giovane Terry, di sua spontanea iniziativa, registrò l’esito di una serie di esperimenti dal taglio prettamente scientifico, tra cui quello di percuotere delicatamente la sfera con un martello, producendo una sorta di trillo riecheggiante più volte. Ma la maggiore stranezza auditiva si sarebbe verificata, quasi casualmente, quando si trovò a suonare la sua chitarra nella stessa stanza del surreale “visitatore”; che immediatamente rispose alla vibrazione musicale con una serie di rimbombi armonici, paragonabili al suono di un organo da chiesa. Progressivamente, gli eventi iniziarono a crescere d’intensità, con la sfera che iniziava a muoversi misteriosamente di sua iniziativa, e strani suoni uditi in giro per i corridoi della casa. La famiglia decise quindi che qualcosa dovesse essere fatto, mettendo l’oggetto all’interno di una sacca affinché non “riuscisse a scappare via la notte” e contattando, responsabilmente, le autorità.

Sfoggiando il suo gilet in pieno stile anni ’70 il giovane studente di medicina Terry elenca alla stampa gli inspiegabili episodi verificatosi durante le sue prove tecniche sulla strana sfera. In seguito, a quanto pare, avrebbe avuto ragione di pentirsene…

Non era d’altra parte impossibile, data la collocazione dell’isola di Fort George appena 200 Km a nord della rampa di lancio di Cape Canaveral, che lo strano oggetto potesse in qualche modo essere connesso alle attività spaziali della NASA. Mentre la famiglia Betz iniziò a pensare che la sfera potesse magari appartenere, o in qualche modo interessare, alla base di Jacksonville della marina, sita all’altro capo dello stretto braccio di mare che separava la loro abitazione dalla terraferma. I tre decisero dunque di comune accordo di prestarla temporaneamente ai militari, affinché conducessero una serie di analisi scientifiche più approfondite, anche mediante l’impiego di una macchina a raggi X. É soprattutto grazie a loro, quindi, se oggi possiamo affermare di conoscere più a fondo il contenuto dell’oggetto: che essendo cavo all’interno, sotto un guscio esterno di 1,3 cm fatto della lega inossidabile chiamata acciaio #431, si mostrava ricolmo di un materiale dalla consistenza spugnosa non propriamente riconoscibile. All’interno del quale galleggiavano, tranquille, due sfere più piccole, straordinariamente pesanti e iper-dense. Al termine di un intenso lavorìo di un paio di settimane circa, giunti a questo punto, i militari apparivano fermamente intenzionati a tagliare a metà la sfera, per conoscerne più a fondo i contenuti. Ma fu allora che Gerri Betz pose forzatamente fine alle sperimentazioni, convincendoli a mantenere la parola o secondo altre interpretazioni, riprendendosi il misterioso manufatto prima che potessero impedirglielo, per procedere nel rendere pubblica la sua improbabile storia.
Il primo ufologo a venire a contatto con l’intera questione fu dunque il Dr. Carl Willson dell’Omega Minus One Institute di Baton Rouge, Louisiana. Il quale esaminò la sfera per un lungo periodo di circa 6 ore il 13 aprile 1974, rilevando la presenza di poli magnetici al suo interno che erano capaci d’invertirsi tra loro all’improvviso, apparentemente violando “ogni legge della fisica a noi nota”. Inoltre strani segnali radio vennero rilevati provenire dallo spazio cavo al suo interno, senza nessun tipo di pattern ripetuti o messaggi almeno apparentemente definiti. Nel 1974, a seguito di questo studio, i Betz inscrissero quindi la loro pupilla all’annuale concorso del tabloid Enquirer, che dall’inizio dal 1972 aveva assegnato un premio annuale di 10.000 dollari alla migliore storia con possibili connotazioni extraterrestri della nazione. In breve tempo, venne messo ancora una volta assieme il gruppo di giudici composto da fisici, ingegneri ed esperti sul tema degli incontri del terzo tipo chiamato il Blue Ribbon Panel, che si recò in Florida ed organizzò un evento il 20 e 21 aprile 1974 per andare a fondo nella misteriosa faccenda. I Betz, portando quindi per la prima volta la sfera sotto i riflettori della stampa generalista, permisero che venisse sottoposta ad una nuova serie di approfonditi test. Al termine dei quali, essa venne definita di “probabile provenienza umana” e, non senza qualche dubbio, il premio assegnato all’incidente dell’avvistamento alieno di Coyne, verificatosi l’anno prima in Ohio dinnanzi agli occhi e la strumentazione di bordo di un elicottero della Guardia Nazionale in Ohio. Ciononostante, non tutti sembravano essere della stessa idea…

Video comparsi su Internet in circostanze e casistiche misteriose. Cos’è la sfera rotolante del Texas, commentata con entusiasmo da alcuni appassionati di ufologia su YouTube? Possibile che esista un qualche tipo di collegamento con la misteriosa storia della famiglia Betz?

L’interpretazione più inquietante dell’intera faccenda sarebbe stata quindi quella del Dr. James Albert Harder, professore emerito d’ingegneria dell’Università di Berkeley facente parte del gruppo di scienziati inviati dall’Enquirer. Il quale esaminando il globo, lo trovò perfettamente compatibile con la composizione, il peso e l’aspetto di un possibile ordigno nucleare, potenzialmente pronto ad esplodere al verificarsi di una serie di condizioni rimaste ancora oggi del tutto ignote. Ragion per cui, ogni successiva analisi sarebbe stata estremamente sconsigliabile, potendo produrre potenzialmente risultati dalla portata straordinariamente grave. E la storia, in un certo senso, avrebbe seguito tale dichiarazione programmatica, portando alla successiva ed inspiegabile scomparsa della sfera a seguito dell’evento del 1974. Quasi surrealmente dimenticato dai ogni tipo di trattazione mediatica, l’oggetto venne quindi presumibilmente portato altrove dalla famiglia Betz, che scelse di trasferirsi per non essere ulteriormente importunata ad ogni ora del giorno e della notte da media, mitomani e sedicenti “studiosi”, che tanto enfaticamente aveva ricercato soltanto l’anno prima.
Il che ci lascia, ancora una volta, aperti ad ogni tipo di possibile speculazione. Che cosa era, esattamente la sfera? Tralasciando ogni possibile ipotesi di natura extraterrestre, potremmo dunque riconoscere la forma della strano oggetto in quella di una valvola per uso industriale, intercettata prima che potessero essere ricavati i buchi per far passare il fluido all’interno. Potrebbe alternativamente trattarsi di un serbatoio con sacca flessibile all’interno, del tipo usato talvolta in campo aeronautico e per questo lasciato cadere da un qualche tipo di aereo o astronave decollati da Cape Canaveral. Natura in funzione della quale potremmo, idealmente, spiegare le sue strane dinamiche di rotolamento. Una delle teorie più bizzarre vedrebbe nel frattempo il globo far parte di una collezione di opere d’arte dello scultore del Nuovo Messico James Durling-Jones che, per sua stessa ammissione, ne aveva persa qualcuna mentre guidava il suo furgoncino della Volksvagen per recarsi ad una mostra monotematica. Ma non ci sono strade interstatali, per ovvie ragioni, che passino sui remoti terreni dell’isola di Fort George.
Un’altra ipotesi vedrebbe invece la sfera avere un origine senz’altro sovrannaturale, benché tutt’altro che aliena. La stessa casa vittoriana abitata dai Betz era stata infatti costruita da un facoltoso imprenditore negli anni ’30 del Novecento, che si era tragicamente suicidato con un colpo alla testa dopo le due morti in circostanze misteriose della moglie e del figlio. Evento a seguito del quale, secondo alcuni resoconti, il “castello” era diventato famoso per gli strani rumori, episodi e voci che si udivano riecheggiare per i suoi oscuri corridoi, anche anni prima che l’oggetto metallico facesse la sua inspiegabile comparsa. Ragione che potrebbe spiegare senza dubbio la fretta dimostrata dai Betz nel trasferirsi altrove, non appena l’attenzione pubblica ebbe ragione di spostarsi altrove. Abbandonata a se stessa, quindi, la casa sarebbe stata acquistata dallo stato della Florida e trasformata temporaneamente in una sorta di archivio. Prima che anche causa della sua reputazione inquietante, finisse per essere abbandonata ed iniziare ad andare progressivamente in rovina. Sotto gli stessi occhi attenti ed invisibili, per quanto possiamo immaginare, che tanti anni prima avevano deciso di graziare l’edificio con la comparsa di… Qualcosa. Che cosa ci fosse davvero all’interno, purtroppo (o per fortuna!) potrebbe restare un mistero degno di attraversare le epoche, fino alla fine dei tempi e l’umanità in paziente attesa.

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