Mettersi nei panni della tartaruga grazie all’uso di una telecamera GoPro

Una vita semplice, tranquilla, persino ripetitiva. Strade ampie, poco traffico, placide villette a schiera. Lo scenario: questa cittadina serpeggiante nel cuore del Texas, situata in bilico tra gli acquitrini di Buffalo, proprio là dove quasi 200 anni fa fu combattuta la battaglia che vendicò il forte dell’Alamo, sancendo l’indipendenza dal dominio del Messico spagnolo. Ed ogni cosa, ancora oggi, avviene per una specifica ragione. Anche in mezzo alle acque poco trasparenti dello stagno che si trova in fondo alla strada. Chiamata un tempo Isola delle Canne, per la distintiva vegetazione palustre che circonda l’abitato, l’accogliente Katy vede infatti l’insolita combinazione a poca distanza di case lussuose e pozze potenzialmente maleodoranti, dove il principale valore aggiunto nei confronti dell’imprescindibile putridume sono i vividi, amichevoli, accoglienti animali: rettili col guscio, soprattutto. Della specie americana MENO mordace rispetto alle snappers e collo-di-serpente, benché ciò possa sorprenderci per la nostra conoscenza diretta delle Trachemys scripta elegans, voraci problematiche abitatrici dei laghetti d’Europa, successivamente all’improvvida liberazione da parte dei proprietari con la mano segnata dal duro becco delle adorabili ma riservate creature. Che amano la pace ma amano, ancor più di questo, essere nutrite con pesce di prima di qualità, grazie all’intenzione di eventuali buon’anime quale potremmo definire Kyle Naegeli “The Fish Whisperer” autore di YouTube con oltre un milione di meritati iscritti. Chi altri, del resto, può dire di aver costruito la sua fama grazie all’empatia evidente nei confronti di creature acquatiche conosciute per caso? E realizzare, attraverso gli anni, qualcosa di simile all’ipotesi di una perfetta quanto rara amicizia inter-specie…
Finché un giorno fatidico all’inizio dell’estate scorsa, finalmente, l’idea: di legare saldamente al guscio di una delle proprie beniamine non-ninja, lo strumento digitale di registrazione impermeabile per eccellenza, quella pratica, efficace videocamera che è diventata, attraverso il corso degli ultimi anni, sinonimo di salti col paracadute ed altre attività colorate dal senso d’avventura degli umani in cerca di rivalsa sulla natura e le imposizioni della forza di gravità. Mentre quasi mai, di contro, un qualche tipo di comunione rispetto ad essa. Vedi per esempio la perfetta immedesimazione, grazie a un cambio di prospettiva temporaneo, con una di coloro che per tanto tempo avevano accettato l’amicizia dello strano essere umano sulla riva, lungo il corso di una breve ma interessante immersione, al di sotto di quel mistero acquatico che circonda il vicinato inconsapevole delle sue torbide profondità… Viventi. Puoi togliere la palude da Katy d’altra parte, grazie al drenaggio, la costruzione di viadotti asfaltati, ma non puoi togliere Katy dalla palude. A meno di bonificare tutto il Texas e ad ogni modo, solo fino all’impatto del prossimo uragano. L’esistenza delle tartarughe, in tal senso, può diventare la metafora di uno stato d’accettazione delle cose per ciò realmente sono, a patto di comprendere ad un qualche livello la lunga lista dei loro segreti…

Tra i classici dello stesso canale con oltre 24 milioni di visualizzazioni, il rivelatorio “Ma alle tartarughe piace il cocomero?” Una domanda che prevede indubbia risposta positiva, benché l’autore metta in guardia verso la concessione eccessiva di questo cibo nei confronti dei corazzati rettili dello stagno: pare possa nuocere alla salute.

Conosciuta in Italia anche come tartaruga dalle orecchie rosse per il vezzo cromatico ai lati della loro testa, presente sia nei maschi che le femmine, quella che gli americani chiamano water slider turtle causa la rapidità con cui “scivola” giù dalla riva verso l’acqua se spaventata oppure ogni qual volta riceve del cibo (poiché necessità d’acqua per ingoiarlo) è un perfetto esempio di adattamento al suo specifico ambiente d’appartenenza. Ragion per cui, probabilmente, quasi nessuno ricorda di come si tratti, effettivamente, di una sottospecie della testuggine semi-acquatica Trachemys scripta elegans, le cui due altre varietà (scripta scripta e trostii) non hanno semplicemente una frazione della stessa notevole capacità d’invadere e stabilire il predominio di un territorio. Grazie ad una serie di vantaggi, che includono: la proliferazione, rapidità della crescita, dimensioni raggiunte ed aggressività innata, nei confronti di qualsiasi cosa sia più piccola di loro e non solo. Tutte doti che contribuiscono a renderle temibili per qualunque entità debba condividere lo stagno con loro pur contribuendo, di contro, a renderle perfette a un’ipotetica amicizia con gli umani, data la nostra propensione ad apprezzare qualunque essere riesca ad assomigliarci fino a tal punto. Almeno nei mesi estivi successivi al risveglio dal semi-letargo iniziato normalmente attorno al mese di ottobre, momento a seguito del quale inizia la stagione più attiva delle tartarughe fino al periodo degli accoppiamenti, durante cui sono al massimo dell’allerta ed (anche reciproca) aggressività. Un momento perfetto per legare attorno a un maschio in età riproduttiva, riconoscibile per la forma lievemente convessa del suo carapace ventrale o plastron, l’oggetto capace di condurre il nostro punto di vista fin oltre il pelo della verdognola interfaccia superficiale.
Iniziativa conduttiva ad un fastidio ragionevolmente contenuto nel tempo, come in ogni precedente caso, data l’attenzione riservata da parte di Kyle nei confronti di animali il cui benessere dipende, comunque, da un certo grado di serenità e tranquillità esistenziale, inclusa l’eliminazione di un’ostacolo idrodinamico di tale entità. Sopratutto dopo la schiusa a 49-112 giorni di distanza delle uova sepolte sotto la sabbia dalla femmina, i cui nuovi-nati attraversano quasi un mese di estrema vulnerabilità, durante cui la fessura al centro del ventre gli impedisce di immergersi oltre la sicurezza delle acque impenetrabili dall’occhio dei predatori. Il che non significa che il divertimento, presso questo stagno segreto della città di Katy, debba cessare del tutto: ciò considerato le precedenti interazioni perfettamente riuscite tra il nostro amico che sussurra alla natura e i pesci gatto locali, che sembrano convivere con le tartarughe senza particolari ragioni d’attrito reciproco una volta raggiunta l’età adulta. Perché dopo tutto, nessuna delle due specie saprebbe dimostrarsi capace di fagocitare l’altra. E non è forse questa la base di una perfetta, imprescindibile coesistenza tra esseri viventi dalla storia pregressa tanto diversa?

Vulnerabili alla nascita come tutti gli animali, le tartarughe dalle orecchie rosse sono in grado di trasformarsi in breve tempo nella peggior minaccia sommersa di qualsiasi tipo di stagno, data la loro voracità carnivora sproporzionata alla percezione del senso comune.

Consiglio moderazione, ad ogni modo, a coloro per cui un simile punto di vista rettiliano possa aver fatto venire voglia d’emulare il nostro amico texano. Poiché nei nostri territori, a differenza del meridione statunitense, simili esseri non sono nativi e possono arrecare grandi danni all’ecosistema. Ragion per cui è altamente sconsigliato favorirne la proliferazione fornendogli ulteriori fonti di nutrimento, pena l’eliminazione di ogni possibile presupposto di biodiversità all’interno di sistemi acquatici meno feroci e competitivi di quello tipicamente americano. Importante notare, inoltre, la maniera in cui queste tartarughe possano essere occasionalmente portatrici del virus della salmonella, ragion per cui è consigliato maneggiarle, anche in contesti domestici, con considerevole cautela.
Un piccolo prezzo da pagare, in situazioni opportune o controllate, per poter disporre di un tipo d’amici tanto diversi dal solito cane, gatto o pesce rosso della collettività parlante. In un pregresso episodio di molti anni fa, del resto, le quattro formidabili Ninja Turtles venivano rivelate essere delle versioni sottoposte a mutazione miracolosa proprio della scripta elegans, le cui strisce rosse potrebbero anche essere l’ispirazione per la benda che maschera i loro occhi dal taglio spiccatamente antropomorfo. Ed è soltanto nel momento in cui il robotico Clan del Piede emerge dalle oscure profondità della Terra, che diventa possibile mettere alla prova la sincerità di una durevole collaborazione tra i gusci!

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