Con un brivido trasmesso in senso radiale, la famiglia si svegliò all’improvviso. Era proprio questo, l’atteso segnale: la Mano che Nutre aveva costruito un nuovo splendido edificio. Alto e di forma circolare, con una cupola sopra la cima e incomparabili tesori all’interno. Il cibo “perfetto” accompagnato dal contorno di una serie di gradevoli arredi oblunghi, forse meno divini ma nondimeno utili al compimento della sacra trasfigurazione. I 148 più forti tra di noi balzarono quindi al di sopra dei piani più bassi, composti anch’essi di materia commestibile, per attaccare la carne tenera all’interno. Non lo chiamano, del resto, fast-food per altra ragione che questa. Mentre nel contempo, una quantità tre volte superiore d’individui li seguiva da presso, erodendo lentamente alla struttura di sostegno principale. Nel giro di una manciata di ore, quindi, il poderoso grattacielo cominciò a tremare, per l’assalto di migliaia di mandibole affamate. E poi, d’un tratto, crollò!
Scene provenienti dal giorno successivo alla fine del mondo, quando le creature semplici potranno guadagnare nuovamente il proprio posto in cima alla catena alimentare. Poiché non sono solamente i forti, a sopravvivere, ma qualche volta tutte le creature che riescono ad esistere facendo un uso limitato della materia. Oppure guadagnandosi, grazie all’ingegno e la capacità di adattamento, vie d’accesso a una prosperità ulteriore. Tenebrio molitor, padrone dell’oscurità. Coleottero dalle ali ben protette sotto scudi del colore della notte, così come appare la sua testa, addome, zampe e gran coppia d’antenne. Essere che in modo trasversale, possiede un’importanza tale per l’economia globale, sia positiva che negativa, da essere chiamato in lingua inglese mealworm o verme “del pasto”. Ciò in particolare considerazione del suo aspetto giovanile, o larvale che dir si voglia, configurato nella forma di un esserino lungo circa 2,5 cm, relativamente protetto da una spessa corazza esoscheletrica e programmato per fare una cosa, al di sopra di qualsiasi altra: perseguire in ogni modo possibile il suo nutrimento. Potreste così conoscerlo, in particolari sfortunate situazioni, qualora avesse trovato la maniera di attaccare la vostra dispensa, infestando e moltiplicandosi all’interno di pratici pacchi di farina, riso e altri cereali, normalmente preferiti come condominio per la sua continuativa esistenza. E ne avrete invece familiarità più che certa, nel caso in cui possediate un qualsivoglia tipo di animale da terrario come lucertola o camaleonte, oppur piccolo uccello nutrito in maniera naturale. Il cui pasto perfetto, secondo lo schema generale imposto dalla natura, è proprio il brulicante essere venuto a noi dal mondo degli insetti. Il quale certamente non potrà che accogliere con gioia, l’occasione di assaggiare, per una volta, l’altamente nutritivo cibo degli UMANI, come dimostrato in questo memorabile (se non particolarmente originale) video del creatore di curiosità per YouTube Mr. Michal…
Avete mai sentito pronunciare, a tal proposito, l’espressione universalmente applicabile “Sei quello che mangi?” Un metodo finalizzato ad esemplificare, sul sentiero dello scibile, interconnessioni inter-specie ed infra-situazionali, che conducono punti di corrispondenza validi tra i concetti e le creature di natura totalmente diversa. Il che significa, dal punto di vista dei nostri amici vermi, che se un giorno potrai essere il divoratore del panino, magari qualche tempo dopo, piuttosto che uno scarabeo, potresti diventare anche tu… La stessa cosa. Il ricco contenuto proteico e calorico di questi esseri rientra d’altra parte ormai da lungo tempo nelle cognizioni del mondo scientifico contemporaneo, così come lo era stato fin da tempo immemore all’interno di particolari culture asiatiche ed africane. In un mondo in cui il proseguimento dei metodi d’agricoltura ed allevamento tradizionali sembra quindi farsi progressivamente più gravoso, non appare certamente impossibile un ritorno, prima o poi, alle cognizioni originariamente poste in essere dagli antenati. 100 grammi di larve di Tenebrio vantano, tanto per entrare nello specifico, all’incirca 206 calorie che bastano a spostarli, a pieno titolo, nel variopinto e variegato mondo dell’ideale junk food. Sarebbe lecito affermare a questo punto che chiunque fosse tanto folle, o geniale, da mangiare tutti i vermi di Mr. Michal assieme al panino e contorno di patatine, probabilmente avrebbe un maggiore apporto energetico dai primi piuttosto che il secondo e le terze. Un potere straordinariamente proficuo la cui portata, semplicemente, non può essere lasciata in secondo piano. Ecco dunque l’idea tecnologica, tanto efficacemente dimostrata in questo video del New York Magazine nel 2018, di un “alveare” ad uso domestico capace di contenere, in diversi cassetti individualmente cronometrati, una quantità variabile di questi veri e propri doni dell’evoluzione a tutto ciò che abbia bocca, becco o vari tipi di proboscidi affamate. Oggetto non propriamente a buon mercato ma indubbiamente funzionale allo scopo, dato il tempo di maturazione delle larve misurabile attorno alle poche settimane, subito seguito dalla metamorfosi allo stato immobile di pupa e dopo quello, l’adulto di colore completamente nero. Così che l’accoppiamento di due soli esemplari, maschio e femmina, riesce a produrre fino a un numero approssimativo di 500 uova. Affinché i vermi possano moltiplicarsi, ancora e ancora, consentendo il mantenimento dell’insolita e compatta fattoria. Utile? Senz’altro. Funzionale? Dipende. La ragazza incaricata della recensione infatti, pur riportando alla fine di tutto un sapore ragionevolmente gradevole del suo prodotto finale, confessa di essere restata piuttosto delusa dalla quantità di vermi riusciti a crescere fino allo stadio commestibile nel tempo segnalato dal Livin farms Mealworm Hive, potenzialmente a causa di piccoli errori commessi durante l’approntamento del processo oppure semplice sfortuna del principiante. Poiché tutto in agricoltura ed allevamento, d’altra parte, resta soggetto alle leggi imprescindibili del Fato…
Soluzioni semplici e altrettanto funzionali allo scopo, di un problema che presto o tutti avremo ottime ragioni di trovarci ad affrontare. Perfettamente paralleli corrono, attraverso le possibili profezie future, le contrapposte cognizioni in merito a questioni d’entomofagia. Mangiare gli insetti per diventare in un certo senso come loro, prima che siano questi ultimi a ridiventare, come nei periodi trascorsi dell’esistenza, gli unici possibili dominatori della Terra. Poiché la catastrofe generalista è sempre dietro l’angolo e del resto, si dice che le larve di tenebrioni assumano un sapore differente in base a ciò che mangiano. Il che significa che prima cominciamo, maggiore sarà il tempo disponibile ad abituarci al gusto di questo cibo in qualche modo sottovalutato. Poiché nulla può restare indigesto, agli esseri capaci di mangiare addirittura il polistirolo. E qualche volta può esser meglio assumere il cibo del fast-food, per così dire, di seconda mano, attraverso la consumazione di coloro che ne hanno saputo trarre il miglior giovamento. Prima, tuttavia, che abbiano modo di diventare adulti, poiché altrimenti finiremmo per avere nel nostro piatto degli zampettanti scarabei. Eeew, che orrore!