Era giallo, ma tendeva all’arancione. Segmentato, come l’arma di un predone barbaro delle pianure. La durata misurabile in secondi, invece che istantanei battiti di ciglia. Comparso all’improvviso sulle pagine web della gazzetta di Boynton, nel sud della Florida, successivamente al convergere di un vasto sistema di tempeste con rovesci e grandinate su una buona parte dello stato, questo è il tipo di testimonianza che molto difficilmente può passare inosservata. Sopratutto quando ripresa, come raramente capita, con mano ragionevolmente ferma, tanto da vicino e tramite un’inquadratura (verticale) che risulta almeno in questo caso pienamente logica & giustificata. Ciò perché il soggetto principale della scena, davvero incredibili a vedersi, è una scarica di volt e ampere di fino a 10 volte superiore a quelle osservabili nel corso di un normale temporale. Ciò che in gergo trova la codifica di CG+ (clouds-to-ground+) dove il segno positivo, in effetti, non ha il compito di segnalare un qualche tipo di miglioramento o un upgrade. Ma visto l’effetto sul cassonetto metallico oggetto di tanta furia, potrebbe…
Fenomeni atmosferici: nient’altro che un brusco risveglio, dal torpore delle nostre sicurezze più o meno giustificate, che pongono la condizione umana in un recesso privilegiato del sistema naturale, al di sopra d’influenze in qualsivoglia nefaste. Ciò dovrebbe, dopo tutto, preoccuparci? A noi esseri che dominiamo il mare, il cielo e la terra, comandiamo su ogni altra forma di vita sia animale che vegetale, possedendo inoltre l’ultimo tesoro della scienza. “Al convergere dei foschi presagi, gli Dei delle saette e dei tuoni convergono in un solo luogo, per decidere sopra le nostre teste a chi sia destinato l’alto scettro del comando.” Qui osserva lo sciamano, al vertice di una moderna aula d’universitari laureandi in metereologia. Le prime file sembrano perplesse. Qualcuno, dalla parte opposta della sala, trattiene a stento una risata. Eppure strano a dirsi, ciò che abbiamo per spiegare quei fenomeni è di certo maggiormente razionale, pur non risultando (molto) più preciso e dettagliato di così.
Prendiamo, come esempio, il caso qui mostrato dall’impressionante contingenza statunitense, catturata per un puro caso dal sensore fotografico di un cellulare. Il CG+, o scarica a terra di un fulmine di polarità positiva, piuttosto che negativa, è uno di quei fenomeni largamente incomprensibili agli studi di settore, sul quale un ampio di numero di teorie è stato prodotto nel corso degli anni, spesso in evidente contraddizione tra di loro. Vediamo, dunque, di approfondire almeno quella maggiormente accreditata…
Ora non voglio certo presumere che una breve animazione del TG Meteo della città di Austin, Texas, rivolto molto chiaramente a un pubblico generalista, rappresenti il non-plus-ultra degli studi accademici meteorologici dei nostri tempi. Ma presenta, quanto meno, una chiave di accesso funzionale per un così terribile segreto, alla base di alcune delle più memorabili, e pericolose, tra tutte le scariche scagliate verso il basso dal divino Zeus.
Parlando in termini ancor più diretti, i fulmini positivi rappresentano meno del 5% di tutte le scariche che ci raggiungono, all’interno di un insieme che è già solo il 30-35% del totale. Mentre la maggior parte degli strali si verifica intra-nube e tra un cumulo di nembi e l’altro. Questo perché, come probabilmente già saprete, la scarica elettrica delle tempeste è il frutto di un accumulo di potenziale elettrico, generato dallo sfregamento delle particelle di ghiaccio sospese nell’atmosfera, le quali per ragioni largamente sconosciute e forse collegate alla natura lievemente dielettrica dell’acqua, tendono ad accumulare gli elettroni (portatori di una carica negativa) nella parte CENTRALE dello spazio a disposizione. Il che, dato che gli opposti si attraggono, genera l’equivalente di una barriera insuperabile ed irresistibile per le particelle positive (ovvero prive di elettroni) nello spazio a noi invisibile, lassù nel cielo. Che funziona per l’estendersi di tutta la tempesta, salvo esecrabili eccezioni. Poiché può capitare, questo è noto, che una serie molto significativa di fulmini del tipo più comune, che poi sarebbe quello negativo, causino l’accumulo di un potenziale ancora più invitante qui da noi, in prossimità del suolo. E che magari al posizionamento diagonale della nube, per l’effetto di raffiche di vento, la sommità di questo incudine si trovi in connessione diretta, dando luogo ad uno dei fenomeni più spaventosi dei nostri tempi.
Questo perché, la stessa logica può anticiparlo, un fulmine che debba attraversare il misterioso canale di gas ionizzato che lo interconnette con un bersaglio molto più distante del normale (e qui sottolineo ancora che i CG+ si formano e partono da quote molto elevate) dovrà essere in conseguenza di questo notevolmente più potente. Raggiungendo, secondo quanto è stato chiaramente dimostrato grazie ai sistemi di rilevamento a nostra disposizione, fino ai 300 milioni di volts e i 30.000 ampere. In altri termini, più che abbastanza per uccidere con estrema facilità un qualsiasi rappresentante della nostra specie.
Come possiamo, in conclusione, riconoscere e difenderci da questo pericoloso, benché raro fenomeno? Il primo segno che una tempesta stia generando fulmini dalla polarità + è ricercabile nella forma degli stessi: una quasi totale assenza di ramificazioni, infatti, sostituita da un tracciato chiaramente singolo e indiviso, è un potenziale segno che si deve subito cercare un qualche tipo di riparo. Un altro aspetto da considerare è il suono, che tende a estendersi per un tempo maggiore, diventando una sorta di rombo continuativo, e risulta perfettamente udibile sin quando la tempesta è ancora lontana. Meno importante risulta essere invece il colore, che può risultare differente per l’occhio umano semplicemente in base alla distanza dal punto in cui il fulmine ha colpito. Ma l’aspetto più problematico resta che, per via del fenomeno alla base della sua formazione, il CG+ colpisce spesso molto lontano dal punto centrale della tempesta, dove le nubi sono già rade e nessuno si aspetterebbe alcun tipo di pericolo improvviso. Molti dei terribili e notoriamente letali fulmini a ciel sereno, in effetti, risultano essere del tipo caratterizzato dalla polarità positiva. E soprattutto a fronte di ciò, ringraziamo il cielo (è proprio il caso di dirlo) che siano tanto rari. Poiché risulta totalmente impossibile difendersi da un così imprevedibile ed incontrastabile agguato.
A fronte di quanto sin qui delineato per sommi capi, dunque, apparirà chiaro che ancora molti studi di approfondimento sono necessari per comprendere la vera natura e genesi delle tempeste e tutto ciò che esse comportano sopra le nostre teste impreparate. Missione per la quale, video come quelli di questa donna di Boynton, FL possono offrire, quanto meno, una prospettiva lievemente diversa e MOLTO più coinvolgente. Benché situata, per fortuna, ancora all’asciutto ed al coperto, i due stati preferibili dall’intero consorzio digitalizzato degli esseri umani.
1 commento su “Raro video mostra tutta la potenza di un fulmine positivo”