L’effetto del mare sul nuovo intercettatore d’Irlanda

La XSV 17 “Thunder Child” (Figlio del Tuono) è l’ultima creazione ingegneristica della Safehaven Marine, azienda della città irlandese di Cork specializzata nella creazione di battelli al di sotto dei 20 metri, ottimizzati per gli impieghi tecnici e militari più diversi. Spinta da due motori Caterpillar C12.9 per un totale di 1.000 cavalli, capaci di fargli raggiungere agevolmente i 54 nodi di velocità (esattamente 100 Km/h) si tratta di un motoscafo compatto, costruito in materiali compositi, parzialmente invisibile ai radar e capace di trasportare fino a 10 persone, di cui 6 posizionate su dei sedili ammortizzati del tutto simili a quelli presenti su un’aereo acrobatico o un’automobile da corsa. Il concetto del vascello in questione, capace di montare una pluralità di sistemi d’arma letali e non, è di unire i caratteristici punti forti di una barca da recupero in mare a quelli di un incrociatore costiero, il tipo di scafo che oggi trova largo impiego nella corrente situazione d’instabilità internazionale. Una caratteristica insolita di questo prototipo, in realtà una versione perfezionata della serie d’imbarcazioni denominata con il termine Barracuda, è l’alto grado di visibilità che sta ricevendo online, grazie ad una campagna di marketing sui social condotta in maniera spontanea, ma davvero efficace, dal titolare della compagnia, Frank “Wild Cat” Kowalski. Un vero lupo di mare che nonostante la generazione d’appartenenza, e i capelli completamente bianchi, firma personalmente tutti gli articoli sul suo sito e non si fa problemi a mostrare il suo volto nelle situazioni marittime più diverse, mentre illustra con voce chiara e stentorea le eccezionali caratteristiche della sua attraente creazione. Particolarmente riuscito, in quest’ottica, si è dimostrato essere il video in cui la Thunder Child veniva capovolta mediante l’impiego di una gru portuale, con a bordo tre persone tra cui lo stesso Kowalski, al fine di dimostrare la sua notevole capacità di tornare autonomamente in assetto normale, senza rischiare in alcun modo l’affondamento. Ma anche il record del mondo ottenuto nella circumnavigazione ad alta velocità dell’Isola Verde di provenienza, per un percorso di 2.067 Km nell’inospitale e freddo Atlantico del Nord, portato a termine nell’estate del 2017 andando incontro a tutto il successo prevedibile ed auspicato. Una circostanza, questa, che difficilmente avrebbe potuto verificarsi senza l’ampio ventaglio di test a cui era stato sottoposto il battello, prima dell’atteso ed emozionante giorno della sua partenza.
Volendo produrre un’ipotesi, il successo mediatico dell’imbarcazione denominata sulla base della torpediniera corazzata dell’originale dramma radiofonico inglese “La guerra dei mondi” va probabilmente ricercato anche nella sua estetica di fondo: l’innovativa forma triangolare dello scafo, concepita per funzionare sia mediante il taglio diretto delle onde ad alta velocità, che per sollevarsi al di sopra di esse in un assetto di maggiore comfort per l’equipaggio, la fa assomigliare al design impossibilmente “cattivo” di determinati veicoli della storia cinematografica, su tutti il vasto parco motoristico del supereroe dal cupo mantello, Batman. Ma neanche i progettisti di Gotham City avrebbero potuto ideare, per il loro segretissimo e spietato cliente, un sistema così ingegnoso di regolazione idraulica, per cui le due eliche scoperte di produzione italiana (marca Metamarine) possono essere riorientate liberamente durante la marcia, cambiando la configurazione operativa a seconda delle preferenze dell’equipaggio e le necessità della missione. A completare il profilo la “pinna” idrodinamica, e radar-riflettente, posizionata sopra la cabina di pilotaggio, contenente le antenne e il sistema di comunicazione radio, in un unico scomparto protetto dalla forza delle onde nel caso d’inaspettati cappottamenti durante una tempesta, che quindi non riusciranno a rallentare le operazioni più di qualche minuto al massimo. Mentre i coraggiosi uomini e donne della Guardia Costiera, rispondendo all’emergenza di turno, potranno fare affidamento su tutta l’affidabilità dell’alta tecnologia. Ed anche, cosa non da poco, la sua notevole capacità intimidatoria…

Il video di dimostrazione dell’originale XSV 17 Barracuda aveva un impianto dimostrativo più tecnico e puntuale. Nonostante questo, il successo mediatico è stato decisamente minore, forse in funzione dell’eccessiva drammaticità.

Non bisogna infatti dimenticare come il tipo di battello prodotto in serie che dovrà derivare dalla Thunder Child, previsto per la commercializzazione a una clientela di aziende private ed istituzioni governative entro il termine del 2018, sarà anche e sopratutto un implemento bellico, armato di tutto punto per rispondere alle esigenze strategiche e tattiche dell’attuale scenario delle intercettazioni d’altura. In funzione di questo, nel momento in cui avrà raggiunto il trafficante/pirata o terrorista di turno, arriverà per il motoscafo XSV 17 il momento di rivelare la sua arma principale e, letteralmente, segreta: una mitragliatrice a controllo remoto da 12,7 mm nascosta in uno scomparto richiudibile a tenuta stagna, in corrispondenza della prua del battello, in aggiunta alle due versioni più piccole che possono essere eventualmente montate a poppa, manovrate manualmente da altrettanti operatori in uniforme. In determinate configurazioni, al cannone principale si può anche sostituire un lanciagranate, capace di arrecare danni tutt’altro che trascurabili anche a vere e proprie navi di piccole o medie dimensioni. I sistemi ausiliari dell’unità includono, nel frattempo, il dispositivo ROSY (Rapid Obscuring of Small Vessels) in grado di sviluppare nel giro di pochi secondi uno schermo di fumo dell’altezza di 15 metri per un’estensione di 80, più che mai valido nel far sparire un motoscafo come questo per un periodo sufficiente a mettersi al sicuro dopo un tentativo di assalto. Altro implemento a bordo, da usare nell’estremo opposto dei possibili scenari operativi, è l’HS-18 Hyperspike, un altoparlante direzionabile con fino a 156 dB di potenza, finalizzato all’emissione di comandi stentorei all’indirizzo di un trasgressore, o il semplice suono assordante di una sirena, con lo scopo di dissuaderlo dal tentare la fuga o più in generale manovre azzardate di qualche tipo.
Sempre che non risulti sufficiente, per riuscire a farlo, il semplice aspetto e l’agilità di manovra delle future Thunder Child e/o Barracuda, costruite per rispondere ai più elevati standard operativi dell’ambito militare. Rientrando, per questo, anche nell’esclusiva classificazione dei battelli utilizzabili da parte delle forze speciali, durante le più pericolose e delicate missioni segrete. E non è in effetti impossibile che in un futuro non troppo remoto, questi mezzi particolarmente efficienti, o loro equivalenze, entrino a far parte della marina di svariate nazioni europee in sostituzione di unità convenzionali, nella stessa maniera in cui l’avanzamento tecnologico delle armi di terra sta portando, negli ultimi anni, alla riduzione del ruolo dell’MBT (Carro da Battaglia Principale). In una concezione di guerra contemporanea che non sarà più il confronto tra poche, influenti macro-unità, ma l’inseguimento fluido e reciproco tra piccole piattaforme d’arma, capaci d’interdire l’accesso a qualsiasi componente primario dei conflitti marittimi tradizionali. Ed è altamente significativo, a margine di una simile ipotesi, che la prima fautrice di un simile cambiamento possa dimostrarsi essere proprio un’azienda irlandese, dimostrando ancora una volta l’eccellenza di tale nazione nel campo dell’industria navale, nonostante qualche piccolo incidente di percorso (il Titanic fu costruito a Belfast, prima di giungere a Liverpool per portare a termine la sua immatricolazione.)

Il video più famoso della Thunder Child è anche uno dei meno insoliti ed eccezionali: le prove di cappottamento sono in realtà portate a termine di frequente per le piccole imbarcazioni d’altura, essendo addirittura obbligatorie per tutti i tipi di scialuppa o lancia di salvataggio. Anche se, va detto, le persone a bordo donano all’evento tutto un’altro tipo di fascino…

Detto questo, e letti le decine di articoli prodotti dalla stampa internazionale, vi serve un’incrociatore anti-radar armato fino ai denti? I meccanismo virali del Web sono talvolta difficili da prevedere. Poiché talvolta un prodotto diretto al grande pubblico, a margine del quale vengono effettuate grosse spese di marketing, non riesce ad ottenere la risonanza auspicata; mentre qualcosa di altamente specifico e per il quale esistono, al mondo, poco più di un centinaio di clienti possibili (o per meglio dire, probabili) finisce per rimbalzare da una pagina all’altra dei social e della blogosfera, in funzione della sua innata capacità di colpire la fantasia popolare.
Un processo durante il quale è consigliabile, come sempre, affidarsi ad un alto grado di spontaneità, possibilmente facendosi il portavoce diretto del prodotto che si sta commercializzando. La gente ama interpretare i chiari segni dell’entusiasmo, soprattutto per un qualcosa che il suo stesso creatore ritiene essere rivoluzionario. Ed è proprio questo il modo in cui, con la gentile partecipazione della Dea Fortuna, le sue aspettative possono aspirare a una corrispondenza futura nella realtà dei mari.

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