La tecnica suprema dei testicoli di ferro

Uomini che si colpiscono da soli, colpiscono gli altri ripetutamente, con calci, pugni e staffilate. Con massima concentrazione di forza ed apparente odio formale per la parte delicata della loro più profonda intimità: più e più volte, finché le loro grida di battaglia non diventino più acute ed intense, profondamente convinti nell’esercizio di auto-abnegazione che conduce con certezza all’immortalità in combattimento. Dovete considerare come nella disciplina delle scienze cinesi tradizionali, a differenza della visione usata in Occidente, il numero interpretativo per eccellenza non è il quattro, bensì quello che viene dopo. Vi sono cinque direzioni cardinali (nord, est, sud, ovest, centro) cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo, acqua) cinque note musicali, cinque agenti del cambiamento, cinque grandi filosofi, cinque momenti estemporanei nel semplice portare a termine un singolo respiro. E cinque punti preferibili per concentrarlo, di cui il più fondamentale il cuore. Ora, dal punto di vista dello studio finalizzato all’accrescimento del potenziale umano, il cuore può trovarsi in molti punti differenti. Persino nella mente. La teoria secondo cui gli esseri umani userebbero soltanto una minima parte del loro cervello, tuttavia, è stata più volte scientificamente smentita: tutto ciò che occorre è una scansione della calotta cranica, per osservare come basti la benché minima sollecitazione, affinché una grande varietà di neuroni, disseminati nei più remoti recessi di entrambi gli emisferi, producano la complessa combinazione di cariche elettriche che noi amiamo definire “pensiero”. Nell’opinione della maggior parte dei maestri d’arti marziali, dunque, il punto più importante del corpo umano è il dāntián 丹田 (o dantien) punto sito nell’addome e baricentro effettivo di ogni tipo di movimento del corpo umano. Luogo da cui trarrebbe l’origine il flusso del Qì 氣, lo spirito, per irrorare tutte le membra e arrecargli il dono del movimento vitale. Esiste tuttavia una scuola parallela, di cui si parla molto meno spesso, secondo cui la chiave per raggiungere uno stato superiore dell’esistenza sarebbe focalizzare la propria attenzione non su questo punto sopravvalutato della propria fisicità, bensì poco più in basso. In corrispondenza dei genitali.
Ciò ha una precisa ragione evolutiva, chiaramente comprensibile grazie all’uso della pura logica: cos’è per la natura dopo tutto un essere vivente, se non il veicolo per la propria stessa riproduzione? E nulla più, purtroppo… Nella maggior parte delle specie animali sottoposte all’osservazione degli etologi, la senescenza inizia a manifestarsi nel momento stesso in cui cessa la capacità di procreare. In nessun animale questo è più evidente che nel dramma dei salmoni, che periscono en masse pochi minuti dopo l’attimo della suprema frenesia. Mentre le grandi tartarughe di terra, vivendo a un ritmo rallentato, possono fare figli fino all’età di 80, 90, 100 anni. E proprio per questo, riescono a osservare con sguardo clinico anche svariate generazioni umane. Nel Kung Fu di Shaolin, quella poderosa collezione di tecniche ed idee che seppe trasformarsi, nei secoli, in un polo di riferimento su scala globale dei più alti picchi raggiunti (in tutti i sensi immaginabili) dalle discipline più o meno segrete delle arti marziali d’Oriente, l’imitazione delle qualità animali è uno dei fondamenti stessi della Verità. A tal proposito, vi siete mai chiesti perché mai una comunità di monaci buddhisti derivati dalla disciplina dell’eremita Bodhidarma, dediti per dogma all’importanza della non-violenza, abbia dedicato la propria stessa esistenza alla produzione di una classe guerriera letteralmente invincibile in battaglia, sia nel combattimento a mani nude che quello effettuato mediante l’uso di spietate armi? La risposta è che una simile potenza, per loro, non nacque da principio a seguito di una ricerca intenzionale. Essa derivò, semplicemente, dallo strumento filosofico della meditazione. Persino adesso, se voi stessi decideste di svuotare del tutto la mente, ed iniziaste a concentrarvi sul nulla (che poi altro non sarebbe, che il tutto) in breve tempo iniziereste a percepire il ritmo del vostro stesso respiro. Lentamente, gradualmente, iniziereste a controllarlo in modo conscio, ovvero, per usare un termine stereotipato, manuale. Ecco: è proprio questo che significa, utilizzare a pieno il potere della propria mente.
Fatelo per almeno due ore al giorno, da principio. Fatelo per otto, una volta acquisita sufficiente pratica, quindi 12 e ancor di più. Fatelo mentre poggiate i piedi in equilibrio sopra quattro uova di gallina,  senza romperle, grazie all’innata leggiadria riconquistata della vostra fisicità. Fatelo sotto lo scroscio di un’eterna cascata, che ricada con tutto il suo peso sulle vostre spalle, diventate rigide come la pietra. Quindi, una volta raggiunto il controllo della gemma segreta che è nascosta nel vostro corpo, dirigetene il potere nella punta delle vostre dita. Ecco, ora esse sono pure e limpide come il diamante. Esse distruggeranno il velo dell’illusione. Nessun avversario potrà mai riuscire a resistergli. purché egli non possegga lo strumento di una tecnica perfettamente contrapposta. Perché un calcio nelle palle, resta pur sempre un calcio nelle palle. A meno che…

L’ottenimento di una tecnica per la protezione dei genitali è una di quelle tematiche che ricorrono nelle discipline delle arti marziali, spesso per scherzarci attorno, o elaborare un qualche tipo di pensiero sulla linea di: “Sarebbe bello riuscire a fare l’impossibile…” Eppure esistono guerrieri, da Oriente ad Occidente, che hanno praticato questa via fino alle sue più estreme conseguenze. Ed hanno compreso come, dietro un adeguato regime di potenziamento, il proprio punto debole più noto possa diventare l’equivalente di uno scudo, in grado di attrarre l’energia dei colpi del nemico senza riportare alcun tipo di conseguenza. La più vecchia leggenda in merito, ripetuta sussurrando tra i frequentatori dei dojo più disparati, è che alcuni dei più abili praticanti del Qì Gōng (氣功) la più vasta collezione di discipline medico-fisiche alla base, tra le altre cose, del concetto stesso di kung-fu, abbiano acquisito un tale controllo dei propri muscoli inguinali da poter ritrarre i testicoli nella cavità del corpo a comando, rendendoli sostanzialmente impervi ad ogni tipo di sollecitazione. Ma la realtà è che un esperto combattente, quando dirige i propri colpi in prossimità del cavallo dei pantaloni, non dovrebbe mirare semplicemente ad essi, bensì un po’ più in alto, per arrecare danno ai reni, l’intestino e il resto degli organi interni. Il ruolo dei genitali, in tale gravoso e problematico scenario, non è dunque più quello di salvarsi dall’attacco. Bensì di proteggere, grazie alla forza spirituale che custodiscono, l’integrità del proprietario. Esistono molti nomi per questa tecnica, tra cui tiě dān gōng 铁蛋功, le uova di ferro (per ovvia somiglianza esteriore e concettuale) oppure jīnchán gōng 金蝉功la cicala d’oro, poiché si tratta di rafforzare una parte del proprio corpo grande all’incirca come una cicala, ma preziosa come fosse oro. Il concetto alla base è che una volta raggiunta la piena realizzazione spirituale dei testicoli, essi non avranno più bisogno di ritrarsi. Poiché saranno, a tutti gli effetti, forti ed invulnerabili quanto l’acciaio.
Il metodo per raggiungere questo stato di grazia è rimasto segreto particolarmente a lungo. Non soltanto poiché si tratta, dal punto di vista di molte scuole di pensiero, di un’argomento irrimediabilmente scabroso, ma poiché costituisce, nei fatti, l’espressione esterna di uno degli ambiti più segreti, e potenti, dell’intero canone delle arti marziali cinesi. Concentrare il proprio Qì nei genitali corrisponde, essenzialmente, al ritrovamento della mitica immortalità perseguita dai saggi del Taoismo, acquisendo, come costoro, potere supremo sui concetti stessi della vita e della morte. Al di là della pura e semplice meditazione, vi sono particolari manipolazioni ed esercizi fisici molto complessi che il praticante dovrebbe perseguire con estrema assiduità. Ma non mi inoltrerò in alcun modo nella loro descrizione: percorrere la via del tiě dān gōng senza l’assistenza di un maestro è quanto di più pericoloso esista nel mondo. Soltanto pochi uomini, o donne, potrebbero riuscire a farlo.

Il Gran Maestro Tu Jin-Sheng è una delle massime autorità viventi in materia di scroto di ferro. Tra le sue dimostrazioni più famose, usarlo per trascinare autocarri o aerei dal peso di svariate tonnellate. Egli ha dedicato la vita alla divulgazione, e l’insegnamento, di questa antica disciplina.

Si, avete capito bene. Anche le donne possono acquisire i benefici e la possenza che deriva dall’acquisizione di queste tecniche particolarmente risolutive nell’ottenimento di una lunga e fruttuosa vita. In alcune scuole tutt’ora praticate, è infatti la convenzione che ad esse venga fornita una sfera di giada con attaccato un gancio, la quale una volta tenuta in posizione dai muscoli inguinali può essere sfruttata per eseguire gli esercizi di sollevamento e trascinamento non diversi da quelli dei loro colleghi uomini. Tale è la potenza della mente umana, essenzialmente, che il rafforzamento dei testicoli può avvenire anche in maniera figurativa, come mero ausilio alla concezione, e realizzazione, di un corpo immune all’invecchiamento e alle malattie. Il che ci permette di comprendere, in ultima analisi, come questo non sia che uno dei molti metodi a disposizione verso l’ottenimento di uno stato di grazia al quale, per nascita, eravamo predestinati. E diciamo la verità: forse non quello più accessibile o invitante. Ben pochi, tuttavia, potrebbero negarne l’efficacia.
Qualche tempo fa fece notizia il caso di Zhou Chengli, ex-ferroviere settantenne in pensione che prese l’abitudine di praticare il  jīnchán gōng in alcuni dei più frequentati parchi pubblici della regione di Hubei, percuotendosi pubblicamente i testicoli con mattoni, bastoni, attrezzi di vario tipo e quanto gli riusciva di trovare in-situ, o procurarsi in occasione dell’ennesimo exploit. Molti, osservando la facilità con cui egli riusciva ad assorbire e neutralizzare il danno, hanno iniziato a chiedersi se non ci fosse un qualche tipo di saggezza nel suo misterioso agire. Ed egli ha narrato, parlando con svariate testate internazionali, di come la pratica assidua avesse curato la sua prostata, cancellato ogni tipo di afflizione ai reni e migliorato a tutti gli effetti la sua salute, un tempo soggetta a numerosi gradi d’imperfezione. Uno stato di grazia invidiabile, degna teoricamente di attrarre letterali centinaia d’imitatori. O così lui sperava. Ma molte gradi menti non vengono comprese dalla loro generazione. E l’uomo continua imperterrito, tutt’ora, nell’attesa del primo discepolo disposto a ricevere i suoi segreti.

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