Il sistema più avanzato per l’affilatura dei coltelli

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Non credo che nessuno abbia mai visto Mr. Wranglerstar più soddisfatto di così. Certo, la premessa non è tra le più insolite: un vlogger di YouTube riceve una grossa scatola per corrispondenza, quindi accende la sua telecamera e si mette a trarne fuori il contenuto per la gioia e l’interesse dei suoi fan. Ma questo non è l’ultimo iPhone. Non è un videogioco, non è un modellino, non è una carabina per fare battaglie con le palle di vernice. Siamo piuttosto, di fronte ad un oggetto (misterioso) proveniente da un settore molto specifico, composto dal più fenomenale assembramento di bulloni, parti in metallo realizzate al tornio, molle, ingranaggi e cinque magnifiche pietre oblunghe, realizzate in fabbrica impiegando l’ossido d’alluminio. In realtà, nella loro custodia c’era posto per una sesta, ma a quanto pare Paul non ne aveva un’altra disponibile al momento dell’invio. D’accordo, sarà meglio a questo punto che chiarisca chi è Paul; per lo meno, nella misura in cui ci è dato di capirlo. Dovrebbe trattarsi, in due parole, di un ingegnere russo. Ma la storia è un po’ più lunga di così. Costui sarebbe l’inventore, infatti, di un particolare meccanismo basato sul vecchio concetto degli affilatori di lame ad angolo variabile, completamente personalizzabile e dotato di una qualità costruttiva del tutto priva di precedenti. Tanto da poter costituire col suo impiego, parafrasando le parole dell’estasiato recensore, già di per se un hobby degno di occupare le vostre lunghe ed appassionate giornate di libertà.
“Osservate qui: è semplicissimo.” Egli afferma enfaticamente in apertura, creando già una giustapposizione quasi comica tra il tono semplificatorio e l’impressionante serie di componenti gradualmente messi in mostra sul tavolo da lavoro, a cominciare da questa pesante base metallica che dall’aspetto potrebbe risultare sufficiente a fissare una lanterna di marina battuta dalle onde del mare in tempesta. Quindi, subito dopo viene il momento del “cuore” della macchina, ovvero il meccanismo che governa il fissaggio e la rotazione del coltello da sottoporre volta per volta al trattamento. Ed è proprio qui, che le cose iniziano ad esulare dalla normalità presunta. Perché l’apparato in questione, attraverso il nugolo di iperboli impiegate da Wranglerstar, si presenta effettivamente come un notevole sfoggio di perizia tecnica costruttiva. C’è un raccordo con guida per il fissaggio dei morsetti in grado di ruotare a 360 gradi, con delle estrusioni ad emicupola che vanno ad incastrarsi a scatto negli appositi alloggiamenti, permettendo un’agevola manovra dell’intero insieme ritornando sempre in posizione neurale e pronta all’utilizzo, da un lato oppure dall’altro. Il che, come vedremo molto presto, risulta essere assolutamente fondamentale.
Il punto è che ci è sempre stato insegnato, attraverso anni ed anni di pubblicità televisiva, che i prodotti tecnologici abbiano lo scopo di ridurre il tempo che dobbiamo dedicare a determinate attività. “Niente più pulire, riordinare, preparare il cibo attentamente!” C’è un gadget per ogni situazione, e ciascuno di essi può permettere, con la pressione di un singolo pulsante, di eliminare dalla nostra agenda una noiosa operazione ricorrente. Basta avere spazio illimitato per immagazzinarli. Ma la vita, a conti fatti, non è mai semplice, e l’esperienza ci dimostra che andare alla ricerca di scorciatoie, molto spesso, comporta un calo qualitativo dei risultati. Così è possibile, senz’altro, affidarsi ai semplici sistemi della pietra ad olio, ben lubrificata prima di passare ad occhio il filo, per poi autoconvincersi di aver fatto un buon lavoro. Come pure del resto, non c’è niente di male nel ricorrere prima di ogni sessione di taglio allo strumento dell’acciaino, il pezzo di metallo con l’impugnatura che ha lo scopo di rettificare, raddrizzandola, la lama. Una volta sperimentato l’effetto di un’affilatura realizzata con metodologia professionale, tuttavia, sarà molto, MOLTO difficile tornare indietro. Quello che nessuno si aspettava, tuttavia, era di poter effettuare quest’ultima operazione in casa, con pazienza, attenzione, e il più formidabile apparato uscito da un’officina nella grande casa Russia…

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In un altro video, Wranglestar impiega il macchinario per affilare un economico coltello da burro fino al punto da poterlo usare per fare la barba. In pochi minuti, l’impiego di una pietra di ruvidità media basta ad eliminare la seghettatura della lama, rendendola uniforme e sottile come quella di un rasoio. Certo, bisognerà poi vedere quanto a lungo l’acciaio riuscirà a tenere il filo…

Per tornare alla nostra procedura, quindi, al raccordo rotativo viene agganciata una guida, e su di essa possono trovare posto diversi tipi di morsetti. Singolo, e largo, per l’impiego con coltelli relativamente corti, oppure doppi e ben distanziati, l’ideale per grosse lame da cucina o perché no, pericolosi machete da usare nella giungla. Affettare le liane, si sa, è un compito piuttosto usurante. Wranglestar sceglie per la sua dimostrazione, niente affatto a caso, un affetta-bistecche in suo possesso da diversi anni, la cui affilatura realmente efficace era riuscita sempre ad eludere i suoi tentativi, fatti a mano libera o con apparati ben meno complessi di quello adesso a sua disposizione. I quali fallimenti, ci racconta in modo alquanto peculiare, lo avevano sempre fatto sentire in debito con sua moglie, per non aver pienamente risposto ai suoi “doveri di uomo”. Una volta assicurata la lama con un sistema di bloccaggio a viti multiple, quindi, l’inquadratura si sposta sulla parte del dispositivo che si occupa di compiere il miracolo, ovvero un braccio oscillante con scala graduata, finalizzato all’ottenimento dell’inclinazione di affilatura desiderata. Come probabilmente già saprete, infatti, la forma geometrica di un filo tagliente non è unica e immutabile, ma può avere entità e funzioni differenti: un coltello raggiunge il suo punto più acuto a 35/40 gradi, ad esempio, non sarà eccezionalmente tagliente, ma potrà resistere per più tempo ad impatti ripetuti e significativi. Esso sarà quindi una sorta di ascia, da impiegarsi colpendo il bersaglio al volo. Mentre una lama simile a quella di un rasoio, con inclinazione a 10-15°, sarà tagliente al punto di riuscire a mordere la superficie delle cose (ovvero penetrarvi senza alcun tipo di pressione) ma necessiterà di essere affilata dopo ciascun uso. Oppure, come si usa fare al giorno d’oggi, ben presto gettata via e sostituita. Regolare il braccio della macchina è un’operazione che richiede pochi secondi: basterà infatti agganciare la pietra d’affilatura scelta al suo alloggiamento mediante un pratico sistema a molla, poi farla poggiare sulla lama ed alzare o abbassare l’aggancio telescopico al corpo principale della macchina, osservando il numero riportato sull’indicatore meccanico incorporato. In questo modo, è sostanzialmente impossibile sbagliare.

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Le pietre impiegate dal sistema russo sono, come sempre più spesso capita negli approcci moderni all’affilatura, versioni artificiali del sistema giapponese delle pietre d’acqua ritrovate nei fiumi, qui messo in mostra dallo chef Mino Tsuchida. L’eliminazione della necessità di ricorrere all’olio per lubrificare la lama, eliminando il tempo necessario a ritornare operativi, ha fatto molto per aumentare la popolarità di una simile soluzione.

Si passa per la prima volta con la pietra più ruvida, finalizzata alla rimozione della gran parte del materiale in eccesso. Quindi, un rapido impiego di quelle di entità media, favoriscono la rettifica del filo ed assottigliano ulteriormente il cuneo metallico che dovrà essere introdotto nel cibo/legna/liana/pelle di scoiattolo coniglio e cervo. Un ultimo colpo di pietra lucidante, ed il coltello sembrerà pressoché nuovo. Funzionando assai probabilmente, ancor meglio di quando effettivamente lo era. Ed è una sorta di rivelazione, tutto ciò. Perché nell’immaginario comune, l’unico modo per garantirsi un’affilatura straordinaria era sempre stato quello di recarsi presso negozi dotati di ponderosi sistemi elettrici motorizzati, oppure occuparsene direttamente a mano, con l’unica potenziale assistenza delle guide di spessore per tentare di garantire un’angolazione consistente del filo. Ma questo ormai, fatta esclusione per le situazioni di sopravvivenza, non lo fa praticamente più nessuno. Così, prodotti simili a quello di Wranglestar hanno sempre occupato una nicchia del mercato molto settoriale, ma forse mai prima d’ora per lo meno sul web, con tanta perizia realizzativa e dimostrabile efficacia.
Per chi fosse dunque interessato all’acquisto del sistema in questione, eccovi dunque l’indirizzo Internet del misterioso Paul, nient’altro che (colpo di scena, era un video sponsorizzato!) uno dei proprietari e/o rappresentanti dell’azienda Tech Studio Profile, in grado di spedire in tutto il mondo la vostra versione personalizzata secondo precise specifiche del macchinario mostrato da Wranglestar. Ce ne sono persino tre modelli preconfigurati, uno dei quali porta proprio il nome del nostro vlogger tanto entusiasta dei risultati ottenuti; i rispettivi prezzi sono di 322, 388 e 644 dollari. Non poi così esagerati, se considerate il risparmio a lungo termine sull’acquisto ripetuto di apparati qualitativamente e costruttivamente inferiori. E poi, affilare a mano è un sapere tecnico che sta andando perduto. Non si sa mai che un domani, macchinari simili possano costituire l’unico metodo per non dover gettare via le lame quasi nuove.

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