Un viaggio fantastico in prima persona, narrato dalla telecamera sulla locomotiva: a partire dalla grande e silenziosa stazione, ricoperta dall’apposita struttura gigantesca, con quattro zampe che sostengono una rete protettiva. Sopra cui, racconta la leggenda, dormirebbe la figura del gigante. Colui che avrebbe costruito, si racconta, tutto questo mondo favoloso delle ferrovie. Dedicando i suoi spazi, ed il suo tempo libero, alla realizzazione di quel che può essere soltanto definito un grande sogno di bambino, finalmente realizzato grazie alle risorse degli adulti. Ma che ne sappiamo, noi…. Che del resto, in questi fatidici 3 minuti di video veniamo chiamati a trasformarci in letterali pupazzetti della Lego, magicamente trasportati nell’abitacolo della singola più bella, e preziosa, motrice dell’intera collezione. Per un giro esplorativo dell’intero, incredibile sistema. Si parte dal capolinea CDL (Camera Da Letto) il cui suolo con moquette è ormai un variegato deposito di ruspe, macchinine del pronto intervento, autoambulanze, camion dei pompieri. Pronti ad ogni possibile emergenza! Di questi tempi nel rurale Queensland, persino in questa vasta proprietà privata, non si può mai essere sicuri a sufficienza. E tra gatti giganti, piogge improvvise, vegetazione rigogliosa e batraci sonnolenti, il rischio del deragliamento è sempre in agguato. Proprio per questo, l’arrivo della ferrovia fu bene accolto dai nostri padri pellegrini, che raggiunta la frontiera con i loro carri trainati da bovi, vi si erano stabiliti per non partire mai più. Mentre guardateci…Adesso! Cittadini dell’antico regno in scala 1:48. Persino il giardino, luogo di pericoli spropositati, è ormai raggiungibile in pochi minuti di viaggio. Benché gli orari non siano mai stati chiari. E ciascun giro possa concludersi, a seconda delle situazioni, per un improvvisa interruzione di corrente.
Lasciata quindi la prima stanza, si prosegue nella regione del Soggiorno, in cui grandi sculture simili a mobilia (non che ce ne siano molte) sovrastano un paesaggio di complessi svincoli e scambi, da cui il conduttore, volta per volta, può decidere verso che direzione far proseguire il viaggio. Certo, questo può sembrare un piccolo problema: avete mai sentito di una linea ferroviaria che tiene i suoi passeggeri all’oscuro della loro ultima destinazione? Ma noi altri della Casa, ecco, facciamo tutto in modo differente. Incolpate, se ne avete voglia, l’aria umida di questi luoghi, oppure il fatto che le nostre stesse infrastrutture siano state costruite in circostanze ormai dimenticate, da una figura torreggiante quanto totalmente misteriosa. Fatto sta che il nostro orgoglio, questi circa 50 metri di strada al tempo stesso bitorzoluta e ferrata, potrebbero facilmente essere definiti come l’ottava meraviglia dei giocattoli di costruzione. Per lo meno, se ce ne fossero altre 7, per così dire, ufficiali…Bando alle elucubrazioni, dunque. Il nostro treno è già passato oltre l’ingresso, dove sonnecchiava il gatto colossale che talvolta visita l’insediamento, per giungere gloriosamente sotto la luce dell’ardente Sole. È una visione semplicemente gloriosa! Le regioni periferiche, fatte d’erba, asfalto, e titanici edifici distanti. I nostri fisici teorici, ricercatori all’istituto in mattoncini, hanno elaborato una teoria secondo cui ciascun simile elemento del paesaggio, in realtà, altro non sarebbe altro che un’intera abitazione, come questa, come il nostro intero mondo conosciuto. Dimostrare una simile ipotesi, tuttavia, richiederebbe una risorsa che noi ancora non abbiamo. Il volo?! Aerodroni aerodinamici, chissà…Il futuro è ricco di scoperte tecnologiche potenziale.
Mentre il presente, ancora adesso, continua a scorrere veloce. E chi pensava che il percorso fosse destinato a far ritorno molto presto tra le mura domestiche, riceverà di certo un immediato quanto significativo senso di sorpresa. Perché lungi dal farsi intimidire, a quel punto il gigante ha fatto l’improbabile, mettendosi a scavare un lungo solco nel suo Giardino, costruendo un letterale sottopasso nella staccionata che conduce…Ad una giungla in cui il rigoglio virulento è pervasivo, carico della minaccia d’inghiottire questo o il prossimo convoglio. Un qualche tipo di potatura, chiaramente, dev’essere necessaria. Ma di questo, non sappiamo nulla. Qualcun altro se ne occupa per noi! Superati simili recessi sconosciuti, quindi, si ritorna presso il Patio urbanizzato e familiare, di nuovo tra poltrone colossali, questa volta in vimini. E sotto l’occhio attento del maestoso Cane, una bestia che misura quanto tre dei nostri grattacieli, dal suo naso fino alla punta dell’allegra coda. Protettore dell’intera magione, nella sua mente, in realtà nient’altro che un pacioso inquilino della grande casa, esattamente come noi altri, minuscoli individui plasticosi. Qualche altra brusca curva dunque. Una brusca quanto prudente decelarazione. Siamo già tornati nel soggiorno e poi da lì, nel capolinea CDL. Un altro viaggio si è concluso, un altra spedizione nel fantastico spropositato. L’unica domanda che viene da porsi a questo punto è: “Ma le fermate, non ci sono?” A cosa serve avere un treno ultrarapido che viaggia a metri e metri di distanza… Se poi nessuno può scenderne, finché non è tornato al suo preciso punto di partenza! Beh, ecco. Nessuno ha detto che viviamo in un mondo PERFETTO. Però intanto, almeno possediamo la ferrovia. E voi, invece…
L’incredibile ferrovia privata di questo appassionato australiano, nome in codice TrainGuy 659, è in realtà il prodotto di una linea specifica di kit in scatola di montaggio, prodotti niente meno che dalla danese Lego. Celebre da sempre per le sue costruzioni ma che non si è mai fatta problemi, fin dall’inizio, a tentare di diversificare la sua offerta d’intrattenimento, per bambini piccoli, medi o diventati grandi. Nel fisico, ma niente affatto nella fantasia. Così è esistita, fin dal 1966, una loro linea dedicata ai trasporti sui binari, inserita nella super-serie tematica di Lego City, dedicata a tutto ciò di urbano che connota e caratterizza le nostre vite nel contemporaneo. In origine, tali giocattoli erano concettualmente piuttosto semplici, con delle vetture concepite per essere mosse unicamente a spinta. Ma ben presto arrivarono i primi modelli a batteria, con motori 4,5 e ben 12 volt, comandabili con dei pulsanti sulla locomotiva stessa. Nel 1980, quindi, la compagnia decise di rivoluzionare completamente l’offerta, ispirandosi ai kit da modellismo concepiti per un uso specialistico: la tipica rotaia in plastica della Lego, quindi, fu arricchita da una sottile lamina metallica, in grado di far circolare una corrente a 9 volt. In questa maniera, i trenini potevano essere controllati mediante l’invio dell’energia lungo l’interezza del sistema, da una piattaforma di comando sita in prossimità della spina elettrica principale. Ed è questo il sistema impiegato per la realizzazione del presente video, più che mai appropriato all’accoppiamento con la telecamera GoPro impiegata per l’occasione. Tutto quello che TrainGuy ha dovuto fare, in effetti, è stato restare seduto fuori dall’inquadratura, con il dispositivo di controllo della Lego in mano mentre riceveva in diretta, sul proprio PC, il feed senza fili della vista frontale del treno. Intervenendo sull’andamento della vettura in base a tutti gli ostacoli e alle problematiche del caso. Ad oggi, la Lego ha cessato la produzione del suo sistema di binari a 9 volt, relativamente costoso e poco pratico rispetto ad una semplice soluzione con moderne batterie ricaricabili. Ma video come questo dimostrano il perché sia ancora tenuto in alta considerazione da centinaia o migliaia di appassionati, sparsi in giro per l’intero mondo a scala 1:1.
Simili fantastiche creazioni non possono che suscitare l’invidia del popolo del web, che ha più riprese ha messo in evidenza la grandezza della casa del fantastico ferroviere in miniatura, il tempo libero che sembra avere a disposizione, ed il prezzo non proprio bassissimo delle rotaie a 9 volt della Lego, che per di più lui lascia fisse in giardino, con apparente noncuranza della loro inevitabile usura. La realtà, ad ogni modo, è meno estrema di quanto si potrebbe pensare. Prima di tutto non siamo in Europa, dove una villetta come questa, a seconda della sua collocazione, potrebbe avere un costo superiore alla portata di molte tasche. Nello spazioso nord dell’Australia, in effetti, simili case sono piuttosto comuni, e vengono proposte ad una fascia di prezzo comparabile a quella di un appartamento cittadino medio. Mentre le rotaie attualmente vendute dalla Lego, prive dell’elemento metallico perché concepite per i treni radiocomandati, hanno un costo di circa 20 dollari per singola confezione da 65 pollici di lunghezza (1,65 metri). Vogliamo quindi calcolare, approssimativamente, 30 dollari per il vecchio modello, dalle caratteristiche superiori? Moltiplicato per i 50 metri della ferrovia, siamo sui 909 dollari, centesimo più, centesimo meno. Un prezzo comparabile a quello di un PC gaming di fascia media! Senza calcolare, tra l’altro, che TrainGuy racconta di aver acquistato la maggior parte dei suoi binari durante svendite di vario tipo, probabilmente motivate dal cambio di standard dei trenini prodotti dalla casa madre. È ovvio che a tutto questo, quindi, va aggiunto il prezzo dei trenini.
I soldi, ad ogni modo, vanno spesi. Chi costruisce modellini d’aeroplani. Chi acquista il necessario per dipingere, o montagne di romanzi o film, serie tv… C’è chi viaggia con il corpo. Mentre altri, invece, preferiscono usare la fantasia. Biasimarli? Non ci penso proprio. Dopo tutto…
Vedi anche: il canale di TrainGuy è pieno di video con gli imprevisti ed errori delle prime versioni della ferrovia. La quantità di situazioni mostrate va da allagamenti ad incendi, passando per invasioni dei binari da parte di varie specie di rettili ed anfibi. Si tratta di scenette esilaranti, con persino più visualizzazioni della narrazione principale.