E se da domani non fosse più necessario ricaricare la batteria del vostro veicolo elettrico? “Non è fantascienza e nel giro di tre anni potrebbe essere realtà” come spiega Alan K. Wertsching, dell’Università del Missouri, Power-technology.com.
I veicoli elettrici (automobili, metropolitane, tram…) normalmente utilizzano per il proprio funzionamento, un sistema a propulsione elettrica che attualmente si basa su un sistema di batterie ricaricabili. Questo comporta, inevitabilmente, la necessità di ricaricarle costantemente per assicurarne il miglior funzionamento.
Negli Stati Uniti, recenti studi in campo energetico, stanno portando allo sviluppo di una nuova generazione di batterie, su base atomica, le quali non hanno bisogno di essere ricaricate ed hanno una durata complessiva tra i 12 e 30 anni.
I ricercatori dell’Università del Missouri, sfruttando una tecnologia all’avanguardia, stanno cercando di sviluppare una nuova forma di alimentazione allo scopo di dare vita a delle batterie più efficienti e a lunga durata. Nello specifico, i diversi team coinvolti nella ricerca focalizzano la gran parte del lavoro sull’utilizzo dell’energia derivante dal decadimento delle particelle alpha e beta di un isotopo radioattivo che può essere prodotto, separato e raffinato, in tutta sicurezza, all’interno dei laboratori dell’Università del Missouri.
Power-technology.com recentemente ha discusso con Patrick J pinhero, Alan K Wertsching and Jae Wan Kwon dell’Università del Missouri in merito al betavoltaico.
“Le prime batterie betavoltaiche sono state sviluppate negli anni Cinquanta e il funzionamento base rimane lo stesso anche oggi. Commercialmente parlando, sono attualmente disponibili dei prodotti a basso voltaggio utilizzati in settori di nicchia, come per esempio in campo militare, ma per ampliare l’applicazione del betavoltaico si sta cercando di produrre una batteria in grado di soddisfare anche i bisogni dei potenziali consumatori”
Il concetto dell’auto elettrica che si ricarica da sola è affascinante ma il mercato di quest’innovazione va ben oltre. I principali clienti potrebbero essere le industrie petrolifere, di estrazione di gas naturale e le stazioni aerospaziali che necessitano, chiaramente, di fonti di energia ricaricabile ma che, per necessità, si trovano in luoghi completamente isolati e in condizioni geoclimatiche estreme.
Secondo il ricercatore Alan K Wertsching:
“Con il supporto finanziario necessario, il nuovo prodotto potrebbe essere commercializzato nel giro di tre anni con tutti i vantaggi che questo potrebbe comportare. Per esempio, incorporare il betavoltaico su un localizzatore di un aereo renderebbe possibile inviare il segnale per anni invece che per mesi.”
A cura di Alke.it