I teschi sogghignanti si rivolgono in ascolto verso la pallida luna… La scena di questo video pubblicato su YouTube dal’utente ozssx, il quale ritrarrebbe “Un giocattolo maligno ricevuto in dono da una zingara la notte di Halloween” Che: “Pronuncia frasi in aramaico” E “Balla una crudele tarantella” [paraf.] Potrebbe in realtà essere la conseguenza di un semplice guasto meccanico. L’alimentatore elettrico, sovraccaricando il meccanismo del pupazzo, ne accelera il funzionamento a ritmi inverosimili. Causando quell’agitazione rumorosa, con conseguente caduta del cappuccio, movimenti impressionanti e twerking surrealista. E non è davvero chiaro se la voce tremula dell’anziana signora, che inveisce e recita scongiuri, sia frutto di un sincero spavento, o piuttosto un modo di creare il caso, far parlare di se online. Tale luogo comune, della presunta superstizione che sopravviverebbe grazie alle ritualità del cristianesimo, da tempo colpisce ed affascina gli atei del web. I quali, sopratutto amano farla oggetto di scherno, con il solo scopo di trovare un punto di incontro collettivo.
Ma una cosa è certa: c’è uno scheletro, più o meno come quello, dentro a ciascuno di noi. Tutto ciò non è terrificante? Dicono che il diavolo possa assumere diverse forme, ma che la sua personificazione più pericolosa sia quella invisibile e incorporea, priva di occhi sanguinanti, pelle rossa, corna ritorte o zolfo graveolente. Impercettibile, quanto il monossido di carbonio che fuoriesce dalla stufa del mondo sensibile, oltre le molecole d’ossigeno del raziocinio. Perché i recipienti tendono a riempirsi, come da universale legge di natura. E ogni cosa è vuota innanzi ad una simile malvagità. A meno che abbia dentro un’anima immortale. La casistica è ben nota: porte che si aprono da sole. Televisori che si accendono di notte. Automobili che sbandano senza motivo. Cos’è in fondo un poltergeist? Lo spirito malizioso di un defunto, oppure perché no, l’estemporanea manifestazione di un principio universale, che tutto quanto può pervadere a comando. Lui, soltanto e sempre lui. Molti ricordano il caso cinematografico di Regan MacNeil, la bambina de L’esorcista (1973) che ebbe a ricevere l’imposizione della mefistofelica unzione, ruotando in modo insolito ogni appendice del suo corpo, inclusa quella saldamente assicurata dalle vertebre in colonna, ovverosia la testa, trasformata in roboante ugello dei fetenti fluidi digestivi. Ma Satana in persona, a quanto ne sappiamo, non potrebbe mai colpire un’innocente, rispettosa e splendida fanciulla. La sua forza è persuasione, il sussurrìo insinuante della tentazione, come quello a cui si appella un truffatore, per scucire qualche soldo a un altro figlio sfortunato del serpente e della mela. Non c’è corruzione tra i giusti. A meno che… Permane una componente rigida e indefessa, stolìda e vulnerabile, dentro a noi esseri pensanti. Questo scheletro mineralizzato, l’oggetto composito che ci sorregge e rende saldi contro il mondo! Non importa se hai fiducia nella sacra provvidenza. Quando cadi con lo skateboard, potrai sempre farti male. Il menisco non è eterno, né del resto lo è il bacino. La tibia è caduca e fugace. Ossa vulnerabili: alle sollecitazioni del marciapiede contro cui s’infrangono, come a quelle del demonio della musica, che può farle muovere a comando.
Basta poco perché l’estasi ci porti verso lidi inesplorati, suscitando in noi nefasti movimenti. Era frequente, in tempi antichi, che le streghe si riunissero per particolari congiunzioni astrali, lasciandosi andare nella trance di passi indemoniati, un turbinare d’arti scomposti sotto la luce pallida degli astri e lo sguardo di nascosti gufi. I tempi cambiano, tuttavia, e con essi i presupposti. Il posto fantomatico che era occupato dal sabba, oggi è del sabato, il comune sesto giorno della settimana. Negli automatismi del presente, sparisce addirittura la fondamentale dannazione. Eppure…Basta la venuta di un atteso furgoncino dei gelati, perché le stesse ossa, ormai senza freni, siano trasformate nell’estensione di qualcosa di inumano. Lo spettro puro della danza, che non è maligno, in quanto tale, ma simile, nella natura, a quello che fa muovere le cose occulte della notte. Eccone un esempio, assai poco documentato, disponibile come monito per tutti noi presso il canale di curiosità internettiane Daily Viral and Vines.
Chi fosse quel ragazzo, assai probabilmente americano, non saprei. Il suo nome andrebbe probabilmente ricercato per gli abissi senza fondo di Vine.co, il sito per i video brevi e senza senso. Ma il suo passo risuona dello spirito dell’ermetismo. Il suo corpo snodato sembra avere ricevuto, in qualche maniera, il dono temporaneo di una forza imprescindibile e inattesa. La stessa narrata nel poema sinfonico di Camille Saint-Saëns, Danse macabre, in cui:
Le note sinistre dello scordato violino della Morte chiamano [gli scheletri] fuori dalle tombe; e questi, avvolti in bianchi sudari, volteggiano attorno in una danza infernale. (trad. Henri Cazalis)
Il corpo umano è una macchina e questo istintivamente può terrorizzarci. Perché ben sappiamo che verrà il giorno in cui perderemo la precaria presa sui pedali e sul volante. Per lasciare il posto al buio della fine, oppure, molto peggio, a qualcun’altro. Sarà troppo tardi, allora. Molto meglio esorcizzarlo dal principio, questo principe del fosso, grazie all’arma irrefrenabile dell’ironia. Offrirgli spazio in un giocattolo danzante, per due minuti, fatto a guisa delle nostre stesse vecchie ossa. Tranne che gli imprevisti capitano, le situazioni si trasformano e allora…Chi non dice vade retro, sarà salvato solo dall’incedere dei vermi e della decomposizione.