Gallina golosa, ti ho dato i semi e tu ti sei sniffata la farina. Questo, pressapoco, potrebbero dire il bucolico Andrej con la moglie Ana, entrambi originari della città di Lubjljana, rivolgendosi agli occupanti del pollaio, ormai degenerato. Lo stato morale dei giovani pennuti d’oggi…Esci la mattina per andare a far la spesa, con il tuo Apecar fiammante, non sai cosa trovi al tuo ritorno. Forse spinte alla follia dal canto rompiscatole della tremenda tortora di sottofondo, piuttosto che traviate da una TV sempre più pacchiana e dozzinale, magari pure dalla cattiva compagnia di un gallo nero, quelle cinque scapestrate, hanno assunto delle sostanze che stupiscono. Stupidi stupefacenti, da risucchiare con un singolo fiato di becco beccaccino. Sotto lo sguardo accusatore di un’anatra di strada, perenne guastafeste dell’azienda. Niente d’illegale, s’intende, visto che siamo nel mondo fantastico del viral marketing internettiano. Ma quante uova potenziali mai covate, quanti sogni infranti di bei voti e un brillante futuro all’accedemia del pollame! Gli uccelli seguono la strada della semplice evidenza. Per questo assumono i vizi del contesto. Galline che si drogano? È la fine della vecchia fattoria (oh!) L’inizio di una nuova era. I nostri figli non potranno che invidare le frittate, i dolci e tutto ciò che viene fatto con il frutto tondo del pulcino. O forse era l’opposto, a dire il vero non si è mai capito.
Il breve video, divertente nella sua spontaneità rurale, costituisce l’ultima iniziativa pubblicitaria del portale Rolling Hedgehog (il Porcospino Rotolante.com) l’iniziativa fruttifera di due ragazzi sloveni stanchi di vivere in città, che si sono messi a coltivare la terra per l’auto-sostentamento, producendo anche conserve ed oggetti artigianali da rivendere sul web. Chiunque fra noi ancora graviti ai margini del mercato del lavoro, in questo 2014 travagliato, non può che invidiare tale soluzione. Sfruttare la terra, piuttosto che essere sfruttati, in attesa di un impiego fantomatico che non alla fine non arriva mai. Lontani sono i tempi della mentalità medievale. Dalla gleba, oramai, può venire solo il bene, oltre al pane. Tutto il resto è frutto della mente.
Ed è proprio questo il problema, ingiustamente percepito dalla nostra tecnologica modernità. Che abituati agli affanni e alle peripezie della vita urbana, nonché alle sue rapide comodità, si finisca per trovarsi in mezzo ai campi, presi dalla noia più totale. Per un simile siparietto, ci sono varie intepretazioni. Cominciamo da questa: la vita è strana, però ancora peggio sono i polli. Sniffano, cantano, ballano, scretchano piatti da DJ (amico, se non volevi che ballassero, perché glieli hai comprati?) per poi trovarsi al bordo di una piscina soleggiata, sconvolti e addormentati.
Quella scena in particolare, diciamolo, fa pure un po’ impressione. Quando vedi cinque, sei polli distesi sulla schiena, in genere, pensi sia l’aviaria. Timoroso abitante di città. Forse non sai, come invece dovresti, che un bipede piumato si può facilmente ipnotizzare. Esistono tre modi differenti:
- Simulando, a beneficio del loro piccolo cervello pseudo-rettiliano, l’attimo fugace dell’addormentamento. Prendi la testa del pollo e la riposizioni sotto l’ala. Ancora attaccata al collo, per piacere.
- Metti il pollo con le gambe all’aria e gli punti verso gli occhi un dito. Provaci, se puoi! Quello resterà immobile per un tempo variabile, tra i 30 secondi e i 6 minuti. Il record mondiale, secondo Wikipedia, sarebbe di quasi 4 ore. Questo metodo viene usato, normalmente, per applicare l’antiparassitario ai nostri cari beccatori.
- Con una pista.
Il terzo metodo è davvero rilevante. Se rivolgi a terra la testa del tuo pollo e tracci una linea perpendicolare, che si allontani verso l’orizzonte, lui resterà a fissarla, concentrato come il monaco di un tempio Zen. Questo perchè quando percepisce l’esistenza di un qualcosa che va Oltre la prosaica essenza del becchime, il Coccodé della trascendente verità, allora esce dal suo corpo, (soltanto ai nostri occhi) privo di metafore o poesia. Ricorda fugacemente l’era del triassico, di struzzi carnivori, dominatori delle vaste pianure che uccidevano bisonti e innocui coccodrilli, e ancora più in là, dei suoi remotissimi antenati dinosauri. Diventa, nella sua mente, il piccolo philosoraptor della spropositata fattoria. A meno che quella pista non sia fatta di farina, oppure di narcotizzanti ed altre dosi. Troppo poco nobile, un tale pasto per la mente, così lontano dal percorso dell’evoluzione.
In mancanza di attività utili e remunerate, bisogna sapere come comportarsi. Gente capace, con doti tecniche aggiornate, può applicarle in ogni campo. Anche fuori dagli ambienti lavorativi cittadini, per promuovere la propria attività di contadino. Il campo dei campi, per così dire.