Ci sono due modi per tagliare un prato: velocemente, oppure bene. Nel caso di una foresta come quella della Michigan’s Upper Peninsula, invece, che stava disturbando i pali della luce, rischiando di ridurre al buio cittadine intere, c’era questo modo, e basta. Il quale, almeno giudicare dalle semplici apparenze, non si è rivelato lento, né tantomeno inefficace. Il pendolo della deforestazione. L’alabarda fulminante della potatura. Ovvero la speciale pratica che consiste nel brandire con perizia dieci seghe circolari, messe in fila su di un palo, alimentate da un motore a benzina indipendente, appese sotto a un elicottero lanciato a gran velocità. L’addetto ad un simile strumento aviotrasportato, con rombo di tuono e abili manovre, può svolgere in appena un’ora l’equivalente di una giornata di lavoro tradizionale, condotto da un’intera squadra di esperti tagliaboschi. Niente più camion, quindi, che per giungere in quei luoghi remoti avrebbero richiesto l’edificazione di sentieri temporanei, dal significativo impatto ambientale. E neppure scale, imbragature, funi di recupero, bracci meccanici o altri mezzi ponderosi. Soltanto lui, il pilota, la folle macchina e molto, moltissimo carburante. Il risparmio, alla fine, si ritrova anche nell’ambito della sicurezza. C’è sempre un elemento di rischio in simili missioni, che nel caso in cui siano coinvolti molti operatori, piuttosto che ridursi, si moltiplica in modo esponenziale. Insieme alle ingenti spese di assicurazione.
Tale soluzione, nonostante ciò che saremmo portati a pensare, non è poi tanto insolita nei vasti Stati Uniti. La temibile “sega volante” proviene dal settore privato, ma per sua natura vive un rapporto simbiotico con le compagnie statali di distribuzione dell’energia. Questo video in particolare, pur provenendo dal canale ufficiale della American Transmission Co, raffigura le gesta di un elicottero chiaramente brandizzato con il logo della Aerial Solution Inc, un’azienda che opera dal 1985. Proprio loro, guarda caso, si definiscono inventori dell’idea, che però con gioia mettono al servizio, volta per volta, di chi ne ha maggiormente bisogno. L’efficacia del sistema, assolutamente innegabile, non può comunque prescindere dal suo effetto estetico spettacolare. C’è un senso pionieristico, in un attrezzo come questo, che rasenta l’arte fanciullesca di arrangiarsi. Pare l’arma di un gigante.
Il concetto di effettuare interventi sui pali della luce rurali tramite l’impiego di un elicottero non si limita, in effetti, al fondamentale settore della deforestazione. Anzi! È infatti altrettanto famoso, per le molte trattazioni sia online che televisive, l’operato dei riparatori-funamboli volanti. Questi coraggiosi operatori, trasportati presso un guasto segnalato, devono generalmente riparare l’involucro protettivo dei cavi dell’alta tensione, che tende ad usurarsi per l’effetto dell’aria salmastra proveniente dalle coste del paese. Ancora una volta, in quel contesto, colpisce l’abilità di volo dei loro piloti. Mantenersi in hovering, o volo stazionario, è un’operazione tutt’altro che passiva. Guardate nel video, per l’appunto, quanto spesso deve intervenire l’uomo sui comandi, perché il suo mezzo non vada alla deriva, a causa delle correnti atmosferiche e del vento. Per non parlare del costante effetto suolo.
Nel frattempo, l’addetto elettricista aggancia il cavo con uno speciale dispositivo di messa a terra, simile a una verga mercuriale, che trasforma, a tutti gli effetti, la scocca dell’elicottero in una gabbia di Faraday, deviando temporaneamente la corrente del segmento su cui deve intervenire. Se l’elicottero dovesse toccare il cavo, se lui perdesse l’equilibrio, se ci fosse un’imprevisto di qualsiasi tipo, le conseguenze sarebbero assolutamente deleterie. Va da se che simili mestieri siano molto ben pagati. L’esperienza operativa, e il sangue freddo richiesti, sono davvero fuori dal comune.
Non fermate questo fiume, l’elettricità! La usiamo per conservare il cibo. Negli ospedali, per leggere di notte, per Internet e i videogames. Quando fa freddo, pure per scaldarci. Ve l’immaginate, l’effetto di un blackout invernale, nel gelido Pacific Northwest, nel Dakota, nel Wisconsin o persino tra gli alti monti canadesi? Non c’è da meravigliarsi del fatto che tali professionisti, nella cultura popolare, siano visti come degli eroi.