La mia casa via da casa, luogo d’impegno, dedizione e qualche volta svago. Dentro l’azienda c’è un luogo solo, che ognuno possa fortemente definire “suo” fin dalle ore mattutine, in pausa pranzo ed oltre, verso gli oscuri vespri dell’irrinunciabile straordinario. Il santuario dell’impiegato. L’edificio della computazione: questa grande, solenne Scrivania. Subissati dagli impegni, con documenti, grafici, progetti e studi commerciali da redigere in Excel, può capitare di erigersi attorno metaforiche pareti, strumenti per l’isolamento da tutto ciò che possa causare distrazione. Sparisce il collega rompiscatole; diventa inaudibile lo squillo del telefonino; il chiasso del traffico, l’insistente canto del passero solitario, l’accanirsi delle precipitazioni atmosferiche…Resta solo Lei. Su quelle quattro zampe, che sorreggono l’abbagliante monitor, si costruisce una fortezza inespugnabile, ridimensionata con qualche tocco personale: la piantina grassa, oppure il pupazzetto, la foto di famiglia e il calendario coi personaggi dei fumetti preferiti. Finché un giorno! Niente dura per sempre, nell’epoca del contratto flessibile moderno. Tutti siamo sacrificabili, non essenziali. Soffia ruggente, inesplicabile, un vento terribile di cambiamento. E soffia pure in Siberia, però letteralmente.
Questo luogo ameno, non tanto dissimile (nell’apparenza) dai nostri stabili amministrativi, si trova in realtà nella freddissima penisola di Yamal, in Russia settentrionale. Fa parte del complesso minerario della Gazprom di Bovanenkovo, costruito sopra un tesoro di gas naturale da 4,9 trilioni di metri cubici, responsabile, da solo, di circa un sesto della produzione del paese. In linea di principio, si tratterebbe di un ambiente tanto remoto, difficile e inclemente, che susciterebbe nell’immaginario l’immagine d’uomini d’acciaio, vichinghi del posto di lavoro, tanto diversi da noi quanto lontani dalla generica società del mondo urbano. Induriti dalla vita. Ed eccoli per l’appunto lì, uno accanto all’altro, con golf a quadretti, impermeabile e giacca del completo, intenti a ridere a crepapelle, godendosi la più imprevista pausa della giornata. Di fronte a loro, il disastro più totale.
Ebbene pare che, per cause di forza maggiore, il vento di una tempesta abbia sfondato una finestra, sia entrato dentro e abbia fatto sfacelo di una scrivania. Una soltanto! A parte qualche manciata di neve un po’ qui, un po’ la, a fare le spese della crudele ecologia locale è stata un’impiegata particolarmente sfortunata, la cui intera postazione, sedia e computer sono stati letteralmente ricoperti. Lei cerca di salvare il salvabile, operosa…Nel frattempo un giovane, forse lo stagista, mestamente passa il fazzolettino sopra il monitor ghiacciato. L’intera contingenza pare tratta da un cartoon. La riuscita ripresa, infatti, cattura lo specifico momento in cui tutti, colti in contropiede, ancora non intervengono per aiutare. Per qualche minuto si godono la scena, apprezzando l’ilarità sconfinata di quell’irripetibile esperienza. Poco male. Il capo fornirà presto dei nuovi, fiammanti e asciutti computer. Tutto si può rimpiazzare, tranne i file. Speriamo che disponessero di un backup, salvato dentro un server sotterraneo…
Non è la prima volta che la località di Bovanenkovo assurge ai fasti dei video più famosi di YouTube. L’anno scorso c’era stato il caso di questo incauto operatore, sprofondato suo malgrado nel fango semi-gelido che circonda l’intera installazione. E quella volta si, che qualcuno era intervenuto. Un’intera pala meccanica, manovrata da un abile pilota, che riuscì ben presto a recuperarlo, terra inclusa. Anche questa è la Russia: pensiero trasversale, sublimato nella più fruttuosa arte di arrangiarsi.
Via: Ferglovesyou from Reddit