Marcello Barenghi è il disegnatore di Milano, famoso a livello internazionale e sul web, che può riprodurre alla perfezione tutti gli oggetti e gli animali presenti in casa vostra, dal più prosaico, come questo dettagliato pacchetto di patatine, a preziosi gioielli, lumache o pizze al pomodoro. Senza l’impiego di alcuno strumento digitale o fotografico, salvo la messa in pratica di doti artistiche fuori dal comune, disegna, poi accelera in post-produzione e quindi pubblica online splendide sequenze come questa, almeno due volte alla settimana. Così costituirebbe, a mio parere, la personificazione dell’artista che crea, non produce, come automatica risultanza del proprio tempo libero; sapendo che la fama arriverà da se, purché meritata. Mettersi d’impegno senza preconcetti, in tale ottica, diventa una finalità particolarmente valida, specie qualora si scelga di farne un metodo d’insegnamento, a beneficio della collettività. E a guardarlo mentre si mette all’opera, alternandosi fra le matite e i pennarelli con la padronanza di un prestigiatore, vien quasi voglia di provare ad imitarlo, stimolati dalla natura contagiosa della più classica e pervasiva tra le forme d’arte. Proprio tenendo presente quel comune sentimento, che anche lui conosce tanto bene, Marcello ci offre l’ausilio del suo intero canale dimostrativo su YouTube, con piglio giocoso e generosità. Che diventa la guida pratica, più ricca di un ponderoso catalogo d’ipermercato, verso la perfetta riproduzione iperrealistica di…Qualcosa, un quibus qualsiasi, purché abbia quelle tre solite, rassicuranti dimensioni da poter tratteggiare.
Il segreto sta tutto nella luce, anzi nel chiaroscuro, che non vuol dire, in questo caso soltanto correr dietro all’ombra. Sopra un foglio formato A4 di color grigetto, per meglio dare risalto all’essenziale brillantezza di certi dettagli, prendono forma, uno dopo l’altro, i vari contorni, valorizzati dal prezioso apporto delle due matite contrapposte: quella nera e la bianca, teoricamente invisibile ma che qui si dimostra fondamentale quanto l’altra, come lo zero nella matematica.
Marcello, che si rivolge al mondo tramite YouTube, Blog e Deviantart, racconta la sua storia in lingua inglese, onde coinvolgere fasce più ampie del suo pubblico.
Racconta di come, nato nel 1969, abbia frequentato le scuole d’arte di Milano “Umberto Boccioni” e “Arte e Messaggio” (presso il Castello Sforzesco) prima di laurearsi in architettura al Politecnico. Affascinato fin da giovane dai grandi artisti del Rinascimento, ha poi finalizzato la sua passione per l’immagine, esattamente come noialtri, tramite l’apporto fondamentale dei cartoni e dei fumetti. In particolare cita, in qualità di suoi maestri ideali, Leonardo Da Vinci, l’Uomo Ragno, Gig e il grande Mazinga, dimostrando quindi l’ottima equalizzazione fra gli Stati Uniti dei tempi moderni, la vecchia Europa e il Giappone del futuro, ovvero quello dei robot giganti. E davvero, se qualcuno trovasse il modo per coniugare questi tre princìpi nel mondo dell’arte, si entrerebbe in una nuova era dell’illustrazione, in cui ogni merito troverebbe un riconoscimento commisurato all’esperienza.
Nel frattempo, chi ama un mestiere come questo, tanto fuori dal comune, dovrà sapersi arrangiare, trovare nuove strade. Ad esempio pubblicando il proprio modus creativo su YouTube, come fatto in questo caso. Ogni video, quivi, viene sempre intitolato al fondamentale concetto dell’how-to (come-fare) benché, in effetti, siano date per scontate molte capacità pre-esistenti. Del resto a volte, osservando, s’impara. L’affascinante tecnica di Marcello, velocizzata all’inverosimile secondo le metodologie procedurali dello speed painting, è così semplice, tanto naturale che potrebbe dare assuefazione. Tutt’altra storia rispetto a quella del grafico moderno, costretto a procedere per tentativi e legato nei suoi metodi, quanto facilitato, dall’impiego del rigido media virtuale.
Queste Chipster, splendide perché lievemente stilizzate, imperfette, poteva disegnarle Caravaggio, al posto della sua seminale Canestra di Frutta, l’olio su tela tanto cambiò nella storia dei soggetti pittorici rinascimentali; se già fossero esistite e in fondo…Chi lo sa. Andare oltre lo stereotipo vuol dire saper scegliere secondo il proprio sentimento, non quello degli altri. La perfezione del ritratto idealizzato, la maestosità dell’angelo celeste, sono immancabilmente superiori, messi su tela, a quello che ti circonda quotidianamente? Lumaca, pizza e rosellina. A pensarci bene, vien più che altro voglia di una patatina.