L’Agaricus bisporus, comunemente detto fungo champignon o prataiolo, è una pietanza molto diffusa che viene raccolta ed apprezzata in oltre 70 paesi al mondo. La sua coltivazione é praticata a partire dal XVI secolo, tradizionalmente all’interno di grotte e caverne, mediante l’impiego di letti fertili a base di limo, torba, paglia fermentata e, naturalmente, l’inevitabile letame. A differenza di ogni altro tipo di erba, pianta o arbusto, infatti, il particolare apparato vegetativo dei funghi (detto micelio) permette loro di sopravvivere e produrre spore anche nella quasi totale assenza di luce solare, situazione in cui anzi sono soliti trovarsi perfettamente a loro agio. I prataioli crescono quando le condizioni sono favorevoli, che sia giorno o notte, ma forse non è un caso che si vadano a cogliere generalmente di mattina. E non tutti i funghi, dopo il brusco risveglio, finiscono in ceste di vimini direttamente destinate alle nostre tavole imbandite; per alcuni di loro il processo avviene in modo decisamente più graduale. Come, ad esempio, scivolando e sobbalzando sugli arzigogolati nastri trasportatori di questo impressionante macchinario, di proprietà dell’azienda agricola olandese Van Asseldonk champignons Boekel, in grado di dividerli, selezionarli e tagliarli tutti alla stessa lunghezza prima di eseguire, persino, l’inserimento nelle classiche cassette in plastica da supermarket.
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Fomentando il demone chiamato ghiaccio secco
Nessuno stregone, sciamano, fattucchiere o taumaturgo potrà mai fare a meno di un effetto magico in particolare: il fantomatico fumo, appannaggio esclusivo di coloro che sappiano miscelare fluidi e sostanze. Che siano dotati di camice bianco o cappello a punta con stelline. Ed è proprio per questo che ogni anno a Halloween, soprattutto in America ma forse ben presto anche da noi, si verifica un consumo sregolato di due sostanze piuttosto particolari, in abbinamento alla più mondana zucca intagliata: si tratta della glicerina e del ghiaccio secco, carburanti ideali per ogni tipo di preparato o macchina per fare nebbia. Perciò è giusto approfondire cosa possa verificarsi nel caso in cui tali ingredienti vengano accuratamente combinati, con l’aggiunta di detersivo per i piatti, in una ciotola a pianta circolare. Ce lo mostra, con l’accompagnamento di un commento musicale di sua creazione, lo scienziato dell’assurdo e artista digitale Brusspup, con questa sua suggestiva dimostrazione finalizzata alla creazione di una curiosa bolla globulare, in grado di esplodere generando l’ambience concentrata di mille cimiteri e castelli vampireschi.
La cucina illogica di PES, così deliziosa che non la mangeresti mai
Alcune ricette si guadagnano l’apprezzamento dei gourmand più raffinati dalle loro procedure di preparazione particolari e mai sentite prima, in grado di creare allestimenti visuali con piatti straordinari o innovativi; altre, invece, puntano sulla qualità genuinamente rara e la natura esotica degli ingredienti. Molti hanno mangiato il pollo con le patate, che per questo è diventato il simbolo di ogni pietanza semplice e ripetitiva, eppure basta cambiare gli elementi costituenti per entrare nel mondo esclusivo dell’haute cuisine, appannaggio e vanto di grandi cuochi o interi ristoranti: quaglie con tartufi o aragoste con riso pilaf, anche se non trattate e combinate in modi atipici e creativi, saranno pur sempre oggetto di grandi e sinceri apprezzamenti. Vuoi mettere col cibo di ogni giorno? Tutta un’altra storia. Saper scegliere e gestire gli ingredienti meno facili da acquisire, prepararli e infine portarli a tavola con stile è il primo segno di riconoscimento per un cuoco bravo a fare il suo mestiere.
Come PES, al secolo Adam Pesapane, l’artista dello stop-motion e pubblicitario che riesce a far venire l’acquolina in bocca trasformando in piatti deliziosi, neanche fossero perfettamente commestibili, gli oggetti più strani e disparati.
L’invasione stradale dell’erba rotolante
Paese che vai, piante che trovi. Oppure, mentre guidi per la strada, ti troveranno loro. Questo video, registrato da Chris Reed (un nome, oserei dire, appropriatamente vegetale) mostra cosa può succedere sulle interstatali del basso Texas durante un giorno di vento intenso a fine gennaio. Quasi come Gli Uccelli di Hitchcock, ma con più silenzio, rami intrecciati e molte meno piume a fluttuare in giro. Sulle strade asfaltate, alla guida di automobili moderne e dotate di ogni sicurezza e comfort, nessuno aveva mai frenato per lasciar passare una pianta. Fino ad ora.