L’antica scrivania robotica del re di Prussia

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Non dev’essere stato facile succedere agli oltre 40 anni di regno di uno dei più grandi condottieri militari della storia, antonomasia stessa del concetto di monarca illuminato nella turbolenta Europa del XVIII secolo. Eppure questo fu il destino imprevisto di Federico Guglielmo II di Prussia (anni di regno 1786-1797) detto dai suoi contemporanei der dicke Lüderjahn (grassone buono a nulla) il nipote di Federico il Grande e che era diventato improvvisamente erede al trono in seguito alla morte di suo padre, un generale della guerra dei sette anni. Questo corpulento sovrano, elogiato in giovane età dal celebre zio per il suo comportamento esemplare durante l’assedio di Schweidnitz, passò alla storia come dongiovanni intemperante e sfrenato festaiolo, più appassionato al godersi la vita che nel gestire le complesse vicende storiche della sua nazione, minacciata in quegli anni dalle nuove forze politiche nate a seguito della Rivoluzione Francese. Appassionato di occultismo, legato a mistici e società segrete, si trovò a gestire una corte ricca di intrighi ed amanti, sempre condizionato dai vecchi e ostinati amministratori che erano rimasti in carica dai tempi dello zio. Ma una cosa e certa: Federico Guglielmo sapeva apprezzare l’arte. Ne è una prova la sua scrivania più famosa, detta scrittoio di Berlino, un capolavoro d’ebano meccanizzato con tanto di orologio prodotto dai fratelli Roentgen, costruttori di mobili tra i più importanti della loro epoca.

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Il 787 Dream Pass: un tour a 360° del nuovo jet della Boeing

Boeing 787

Negli ultimi anni si è molto parlato del futuribile jet di linea Boeing 787, primo aereo commerciale ad essere costruito primariamente in fibra di carbonio e altri materiali compositi, del 20% più leggero rispetto ai suoi predecessori. Dopo una lunga progettazione, conclusasi nel 2009 con la messa in opera del suo prototipo funzionante, nonchè il superamento di qualche significativo imprevisto, il mese scorso la United Airlines ha finalmente avuto l’onore di battezzare questo innovativo aereo nel suo primo trionfale volo con a bordo passeggeri paganti. I presenti, quasi tutti giornalisti o personalità note, hanno avuto modo di riscontrare caratteristiche di comfort, intrattenimento tecnologico e silenziosità decisamente sopra la media. Chi tra noi avesse perso tale occasione, o per qualsivoglia motivo non abbia ancora avuto modo di entrare in uno di questi evoluti mezzi di trasporto, potrà provare a immaginarne l’emozione attraverso la completa visita virtuale preparata per l’occasione dalla compagnia aerospaziale di Chicago, denominata Boeing 787 Dream PassSi tratta di una serie di video interattivi con tecnologia streaming a 360°, ovvero ruotabili a piacimento. Ce ne sono di ambientati all’interno della cabina di comando, in fase di decollo e di atterraggio e con tanto di commento audio opzionale, oppure tutto intorno alla carlinga e al di sopra delle ali in un’affascinante carrellata in steadycam.

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Perchè il nuovo MechWarrior dovrebbe rivoluzionare i giochi online

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C’è un argomentazione fondamentale a sostegno dei videogiochi simulativi che è andata perduta negli anni. Con il progressivo miglioramento delle potenzialità grafiche e nell’interesse di creare veri e propri film interattivi, si è scelto di rappresentare situazioni dal massimo impatto visivo e concettuale: ninja imbattibili in mischie colossali, soldati coraggiosi allo sbarco in Normandia, campi di battaglia multigiocatore in cui passare nel giro di pochi minuti tra i sedili di comando di carri armati, elicotteri e blindati antiaerei. Ma in fin dei conti il meccanismo interattivo, che costituisce lo strumento principale di questo media, deve comunque passare per un’interfaccia limitata e limitante: non importa che ci si trovi in poltrona con un semplice joypad, alla scrivania con tastiera e mouse o in piedi di fronte a un Kinect, le nostre gesta saranno comunque assai lontane da quelle dell’avatar che interpretiamo. La pressione del tasto A si traduce in un salto, il click del pulsante destro nell’avvicinare agli occhi il mirino di un fucile, agitare le braccia di fronte a un sensore sostituisce precisi e letali colpi di spada. Tutto il contrario avviene se si sta giocando un efficace simulatore di qualche mezzo o veicolo. Pilotare, in fondo, significa utilizzare un sistema di controllo e rispetto ai videogiochi cambiano solo portata ed effetti di quest’ultimo. Basta ad esempio usare un volante di alta qualità per fare un’esperienza di guida assai più simile alle reali gare di Formula 1 di quanto sarà mai possibile rivivere battaglie storiche o giocare a calcio, basket o hockey sullo schermo di una semplice TV.

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La nuova canzone degli zombie: quanti modi di morire!

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Chiunque abbia assistito a più di qualche puntata della serie tv americana The Walking Dead avrà notato come l’istinto di sopravvivenza dei suoi molti protagonisti, persino quelli più competenti e abili nell’uso delle armi, sia talvolta ben poco o per nulla sviluppato. Una massa di cadaveri affamati si avvicina nel vicolo? Sarà meglio uscire a controllare. Di vedetta sopra il camper con l’orda che ci da la caccia? Scusate, mi ero un attimo addormentato… Seguendo un copione che ricorda quasi quello di un reality show, gli autori del programma si sono divertiti ad eliminare un personaggio dopo l’altro nelle situazioni più variegate e facilmente evitabili, riuscendo persino a creare una nuova antonomasia memetica della sbadatezza nel turbato e distratto giovane Carl Grimes.

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